Il festival Capalbio Libri chiude con Guccini, Lagioia, Genovesi e Petrocchi

Fabio Genovesi

Più di 3mila presenze, 13 libri presentati, quattro performance musicali: è tempo di bilanci per la nona edizione del festival, che inizia già a lavorare per il decennale del 2016

Una serata "magica" quella interamente dedicata al Premio Strega a Capalbio: durante l'ultimo appuntamento del festival Capalbio Libri, il festival sul piacere di leggere in piazza ed in rete, ideato e diretto da Andrea Zagami, organizzato dalla società di comunicazione Zigzag in collaborazione con il Comune di Capalbio, doppio incontro con gli autori, dalle 19 sino a mezzanotte, in due tempi, in collaborazione con il Premio Strega, il premio letterario più prestigioso d'Italia.

Capalbio Libri ha già accolto durante le serate di questa nona edizione importanti ospiti e autori, come Antonella Clerici e Luca Bianchini, Luigi Bisignani e Maria Latella, Myrta Merlino e Denise Pardo, Tobias Piller e Stefano Fassina, Chicco Testa e Michela Tamburrino, Mariolina Sattanino ad Andrea Purgatori. Soddisfazione da parte di Andrea Zagami, che per l'occasione fa un bilancio dell'edizione appena conclusa:

"Siamo molto soddisfatti per i risultati ottenuti: più di 3mila presenze finora, 13 libri presentati e 4 performance musicali di artisti italiani selezionati dal nostro direttore musicale Massimo Nunzi - dichiara il direttore e ideatore della rassegna letteraria - Stiamo già preparando l'edizione del 2016: è in fase di studio una collaborazione più intensa con il premio Strega per un appuntamento ancora più ricco, insieme alla libreria Bastogi di Orbetello. Un vero e proprio incontro con i lettori dei vincitori del Premio,dalla mattina alla sera".

Per la prima parte del gran finale della rassegna letteraria è salito sul palco rosso di Piazza Magenta il vincitore dell'edizione 2015, Nicola Lagioia, autore de “La ferocia” - Einaudi. Ma è stato anche presentato il libro “La Polveriera” – Mondadori di Stefano Petrocchi, Direttore della Fondazione Bellonci. A condurre la prima parte della serata il giornalista del Corriere della Sera Paolo Conti. Alle ore 22:00, invece, è arrivato sul palco il Premio Strega Giovani 2015 Fabio Genovesi e del suo "Chi manda le onde"- Mondadori, intervistato dalla giornalista Annalisa Chirico. A seguire ampio spazio anche ai più giovani, che hanno discusso con l'autore di sogni e progetti, di paure e di lavoro. Sono saliti sul palco, accomodati su cuscini, Loredana Eusebi, Eugenio Bellini, Guido Manfellotto, Ginevra Bersani, Edoardo e Ludovico Purgatori.

Piazza gremita per entrambi gli appuntamenti, grande risate e applausi corali, per un finale davvero col botto. Ad applaudire dal pubblico anche il Maestro Francesco Guccini accompagnato dalla moglie, nonché l'amministratore delegato di Strega Alberti Benevento Spa Giuseppe D'Avino. A conclusione la grande festa di fine festival: la "Notte delle Streghe", che si è svolta ai bordi della piscina dell'hotel Valle del Buttero, da mezzanotte in poi, con dj-set, autori e libri. Tra i presenti, lo stesso Guccini, Lilli Adriana Franceschetti con il marito Marco Bianchi, gli autori Fabio Genovesi e Chicco Testa, Edoardo Purgatori e tanti altri giornalisti e scrittori. Tra champagne, liquori e un menu studiato ad hoc, danze che alternavano musica anni Ottanta con ultimissimi brani, si conclude con un grande tuffo in piscina, alla faccia del trucco e degli abiti lunghi.

FRANCESCO GUCCINI

"Ho scritto tre romanzi, sette gialli assieme a Macchiavelli, un libro di racconti, una biografia, e altri due libri. Adesso uscirà per Natale un altro libro di racconti, che probabilmente si chiamerà "Fra un matrimonio e un funerale per non parlare del gatto". Un libro molto complesso, di racconti montanari. Ormai faccio lo scrittore a tempo pieno: da piccolo, quando mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande, rispondevo "lo scrittore". Alla musica non ci pensavo minimamente".

Lo ha raccontato Francesco Guccini durante l'ultima serata di Capalbio Libri, in collaborazione con il Premio Strega, il premio letterario più prestigioso d'Italia. Durante l'ultimo appuntamento del festival Capalbio. Ad applaudire dal pubblico anche il cantante, che ha raccontato anche del suo rapporto con il cinema di oggi:

"Non vado quasi mai al cinema. Quando ero più giovane e abitavo in città ci andavo almeno 2-3 volte a settimana. Adesso, abitando in montagna, c'è un cinema a 4 km ed è difficoltoso arrivarci. Rimango molto legato a tutti gli attori degli anni Cinquanta e Sessanta, adesso sono quasi completamente all'oscuro".

Molto severo il suo giudizio nei confronti dello scenario musicale attuale:

"Ogni tanto ascolto la radio: la musica non l'ascolto più. Giusto quando devo viaggiare in auto. E la maggior parte delle canzoni che ascolto sono peggio che brutte: inutili, senza sapore. Ma non conosco neanche i nomi. Continuo ad ascoltare i cantautori storici, della vecchia guardia".

"Non vado quasi mai al cinema - ha detto -. Quando ero più giovane e abitavo in città ci andavo almeno 2-3 volte a settimana. Adesso, abitando in montagna, c'è un cinema a 4 km ed è difficoltoso arrivarci. Rimango molto legato a tutti gli attori degli anni Cinquanta e Sessanta, adesso sono quasi completamente all'oscuro".

FABIO GENOVESI

"Uno dei miei sogni è scrivere un western: ora sarebbe un'azione suicida perché la maggior parte dei lettori in Italia sono donne. Mi piacerebbe scrivere un romanzo western che piaccia a loro, sarebbe la mia più grande soddisfazione. Se mi verrà l'idea giusta, lo farò. Al momento ho tante idee: devo solo capire quale prendere per portarla avanti. Mi prenderò il mese d'agosto per iniziare a scrivere tante cose. Se c'è qualcosa che mi prende e che mi intriga particolarmente, proseguirò con quella".

Lo ha raccontato Fabio Genovesi durante l'ultima serata di Capalbio Libri, in collaborazione con il Premio Strega, il premio letterario più prestigioso d'Italia.

Sui progetti attualmente in ballo, un'idea sembra entusiasmarlo principalmente: "Mi piacerebbe raccontare qualcosa che parla di boschi e di natura: la narrativa nasce in quei posti lì, non nelle città. Mi piacerebbe che si potesse tornare a queste idee, senza far sì che questo sia un romanzo di genere, ma un

romanzo normale ambientato in quei posti. Mi piacerebbe raccontare di ragazzi che vivano in questo stato un po' brado. Che poi è la verità, solo che poi in televisione vedi sempre Roma e Milano".

"I primi libri che mi hanno fatto innamorare della lettura sono i libri western - racconta Genovesi - Sono tuttora appassionatissimo di questo genere, anche se oggi non ne escono più in Italia. Erano libri meravigliosi dai titoli incredibili, ed erano tantissimi. Sono stati i primi libri ad insegnarmi che possono regalare grande emozioni. A scuola ti fanno leggere alcuni libri di Verga o Fogazzaro, e abbini quei titoli alla noia. Tra i libri che mi hanno annoiato di più da ragazzino, c'è "Il giro del mondo in 80 giorni": sembravano 80 anni, non finiva mai quel viaggio. Ma anche "Il Gabbiano Jonathan Livingston", insomma quelle letture che fanno leggere ai ragazzi".

Fonte: Capalbio Libri - Ufficio stampa

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