
Si è tenuta ieri sera, lunedì 27 luglio, l’assemblea comunale del Partito democratico di Empoli. L’appuntamento, molto partecipato, si è aperto con la relazione del segretario Jacopo Mazzantini il quale ha tracciato il quadro dell’attuale situazione politica locale, dopo le elezioni regionali e la festa de L’Unità cittadina.
Mazzantini ha, poi, illustrato un documento redatto dalla segreteria comunale ed approvato dall'assemblea all'unanimità, elencando la serie di passaggi di cui è stato protagonista il pd empolese dalle elezioni amministrative e la gestione del governo della città, passando dal confronto politico che negli ultimi mesi ha visto evidenziarsi alcune posizioni critiche all’interno del partito nei confronti dell’operato dell’amministrazione e non solo: «Pur difendendo la caratteristica di pluralità del Pd in generale e in particolare di quello empolese, deve essere solida la convinzione che il vivere una comunità comporta la necessaria adesione e il dovuto rispetto delle regole comuni e per le persone con cui si condivide tale percorso» . Rispetto che-secondo Mazzantini- è mancato in alcune occasioni, fuoriuscendo da quel confronto costruttivo seppur critico, che si auspica in un partito plurale.
«A fronte del quadro generale che ha mostrato un positivo sforzo progettuale per la nostra città, testimoniato dalla ritrovata vivacità di una comunità e dalla presenza costante dei nostri amministratori, si è costretti a rilevare come da mesi ed anche nel vivo della recente campagna elettorale per le regionali, si siano susseguite dichiarazioni pubbliche rese da alcuni dirigenti del Pd cittadino anche esponenti delle istituzioni comunali, a titolo personale o quali figure di riferimento dell'associazione “SIAMO EMPOLI”, estranee a qualsiasi finalità di aggregazione seppur critica e, al contrario, chiaramente finalizzate all’attacco politico dell’amministrazione comunale e del proprio partito, nonché dei suoi esponenti ed amministratori. Dichiarazioni inaccettabili, sopratutto perché provenienti da membri del partito e non da forze politiche ed esponenti di opposizione.»
«Non è ammissibile che iscritti e dirigenti del Pd- continua Mazzantini- arrivino a denigrare le persone che dello stesso fanno parte, arrivando metterne in ridicolo determinate scelte politiche o a mancare di rispetto, anche all'interno delle sedi istituzionali, ai propri colleghi di partito con comportamenti non consoni ad una comunità ed a percorsi condivisi.
Ciò ha avuto inevitabilmente l’effetto di fornire all’esterno una rappresentazione del partito diversa ed assai peggiore di quella effettiva, prestando il fianco a speculazioni mediatiche lontane dalla realtà, che giungono ad ipotizzare per il Comune di Empoli uno scenario futuro analogo a quello configuratosi a Sesto Fiorentino.
Chi ha scelto di partecipare all’attuale stagione politica del Pd empolese, dentro il partito e nelle istituzioni, ha implicitamente girato pagina rispetto ad incomprensioni passate, desideroso di dare il proprio contributo anche critico alla causa comune e, del resto, con tale prospettiva di ricomposizione furono interpretate nel partito le primarie per il sindaco dello scorso anno.
Altrimenti, se questioni personali irrisolte o posizioni politiche maturate risultano non più coniugabili con il Partito democratico- chiude Mazzantini- si abbia il coraggio di assumere scelte conseguenti manifestando così con coerenza la propria alterità e rispettando la comunità del Pd e tutti coloro che invece continuano a credere che questo partito rappresenti il progetto politico migliore, tanto per il Paese quanto per la propria città».
Fonte: Ufficio stampa PD Empolese Valdelsa
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