La posizione di Forza Italia sul giudice di Pace

Forza Italia di Vinci esprime con la seguente nota il proprio pensiero sul ripristino del giudice di pace:

Dichiarazione di voto

“Premesso che l’ufficio del Giudice di Pace, sarebbe giusto esistesse nella nostra area; un servizio allo stesso pari dell’odierno ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate di Empoli.

La delibera che qui stasera viene proposta, non merita l’approvazione, per duplice motivo:

* Primo di natura tecnica dell’atto;

* Secondo di natura più sostanziale, che è quella politica.

Tecnicamente, al di là delle spese presunte calcolate, vere o non vere, su un ufficio del quale non se ne conosce la consistenza dei vani attribuitigli nell’ex Pretura di Empoli, le tabelle di ripartizione allegate alla convenzione non ritornano sia la ripartizione percentuale tra gli abitanti di sette Comuni che non forniscono il personale, quindi sia la relativa quota sui costi generali; molto probabilmente l’ufficio preposto alla predisposizione della delibera e della convezione, che potremmo già definirlo “l’Ente Tecnico Gestionale” dell’ufficio del Giudice di Pace, non ha redatto le giuste tabelle (figuriamoci la gestione), oltretutto non si capisce l’equa cooperazione o meglio la perequazione economica tra i Comuni (n. 7 Comuni pagano le spese in base agli abitanti, quindi una spesa minima, e n. 3 Comuni mettono unità personale a secondo della categoria lavorativa di appartenenza, comandati nei nuovi uffici); a questo punto sorge spontanea la domanda: Vinci, con la partecipazione al Consorzio con una unità del proprio personale di pianta organica comandato nei nuovi uffici (categoria C = costo di circa € 36.000 l’anno alle proprie casse comunali, è un esubero della stessa pianta organica ? (non è più necessario all’amministrazione comunale e prima che faceva, si girava i diti in ufficio?).

Tutti vorremmo avere il servizio sotto casa, ma nel caso specifico la realtà del cambiamento dei tempi ha già trovato precedentemente risposta nel nuovo assetto amministrativo, come logico che sia, nell’Area Metropolitana di Firenze!

Politicamente, questo atto di stasera segna per l’ennesima volta il fallimento del PD di zona, il fallimento del Circondario Empolese Valdelsa, poi in Unione, già in agonia da diversi anni; non perché a noi dispiaccia, anzi l’abbiamo sempre avversato per senso di responsabilità e coerenza verso i cittadini e ne abbiamo sempre richiesto la sua soppressione quale ente inutile, un carrozzone dannoso per le perdite di tempo e politiche lontane dai cittadini e costoso per le loro tasche.

Per esempio, vedi in ultimo, l’accorpamento funzionale della Polizia Municipale o l’esercizio in forma associata sul Turismo, ci che lo sbandierato Ente non ha funzionato e non funziona, le cose stanno così! E che non c’è niente di complicato da chiarire.

Non ci sono mai state, e non ci sono oggi, le condizioni per cui l’Ente Circondario, o Unione che dir si voglia, sia un’Ente responsabile all’esercizio associato. Lo dimostrano i fatti raccontati in questa Convenzione: la mancanza del Comune di Montespertoli; l’art. 9 della convenzione per il recesso di un Comune che potrà avvenire in qualsiasi

momento anche prima dei cinque anni della durata della convenzione stessa, una clausola poco seria per un ente che si rispetti, anche se è bene ricordare che è un ente di secondo grado, all’interno di un consorzio in cui si prendono degli impegni anche costosi con gli altri, con i cittadini, lasciandoli fuori, forse domani, con tanto di un palmo di naso.

Per la prima volta, con l’Atto e l’allegata Convezione di stasera, non si parla mai di Circondario, ma di una gestione in forma associata tra Comuni, di un consorzio tra enti interessati alla funzione; si riscopre all’improvviso la Conferenza dei Sindaci.

Ma allora, era veramente necessario costruire il Circondario? Con sedi, uffici, nuovi impiegati e spese dicendo. Forse serviva solo a chi voleva ancora più potere. Forse era ed è più semplice l’art. 30 del D.lgs 267/2000 e precedenti, come abbiamo sempre asserito da questa parte.

Per tutti i motivi sopra esposti, non credibili, questo gruppo si astiene”.

Fonte: Comune di Vinci - Ufficio Stampa

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