Caterina Nasini, esperta di fotografia a Londra: "Mi hanno convinto gli amici a venire qua"

Caterina Nasini

Lunedì 10 agosto, giorno di San Lorenzo, gonews.it propone una nuova storia che arriva da Oltremanica. Lei ha un nome d'arte: Caterana TonnēFleur. Vive a Londra e si occupa di fotografia, grafica e social media. Ecco il suo racconto per 'Toscani in giro'.

Nome e Cognome: Caterina Nasini (detta Caterana TonnēFleur)
Anni: 26
Cresciuta a: Sesto Fiorentino
Studi: Istituto Statale d’Arte di Porta Romana, Firenze
Residenza e professione: Londra, Assistente di studio & Social Media presso London School of Photography e freelance graphic designer
Lavoro in Italia: Il più grosso lavoro che ho fatto è stato come assistente restauratrice per Julie Guilmette e Veronika Wick Focacci (restauro carta). Ho avuto un contratto di un anno e aiutavo nella catalogazione e minimi interventi di restauro su opere cartacee del Fondo Annigoni. Poi come commessa a Zara e come graphic designer e fotografa quando capitava.

Prima esperienza all'estero: Quella che sto vivendo

Perché ha deciso di andare allestero?

Avevo due amici che si erano trasferiti da un anno a Londra, prima di decidere sono stata per un anno disoccupata, o con contratti così corti che non erano nemmeno convenienti.

Ogni volta che ci chiamavamo su Skype i miei amici mi facevano sempre la stessa domanda: “Perchè non vieni qui? Puoi stare da noi e se non trovi un lavoro in un tempo ragionevole torni a casa, cos’hai da perdere?”.

E così ci ho provato, essendo abbastanza frustrata…sono stata molto fortunata a trovare il lavoro che ho adesso, sono qui da due anni e mi trovo molto bene. Faccio cose molto diverse all’interno dello stesso lavoro e non mi annoio mai, incontro tante persone che provengono da tutto il mondo e lo trovo molto interessante.

Quali sono le principali differenze fra il mondo del lavoro italiano e quello estero?

In Italia è davvero difficile che qualcuno ti dia fiducia quando sei molto giovane, e vogliono che tu esca da scuola ed abbia già esperienza (che è ovviamente impossibile).

Certo molti lavori qui richiedono esperienza ma ci sono anche molte offerte che richiedono persone appena uscite dall’università o da scuola e ci sono internships che ti rimborsano solo il cibo e i trasporti (che comunque non è poco considerando i prezzi di Londra), oltre ad internships pagati e hai la possibilità di crescere.

Quello che ho trovato anche solo parlando con varie persone in varie situazioni (non solo quando ero alla ricerca di un lavoro) è che qui hanno fiducia nel giovane, se vedono che ha buone idee.

Ci sono tantissimi negozi o imprese dove i proprietari hanno la mia età e molti sono più giovani.

Chi mai a 26 anni a Firenze penserebbe di aprire un negozio?

La vita e il lavoro all'estero sono diversi dall'idea che ti eri fatta prima di partire?

Sì. Prima di venire a vivere qui vivevo con i miei genitori, non avevo alcuna esperienza della vita fuori casa.

Devo dire che è stato abbastanza shockante. Ho dovuto adattarmi ai diversi modi di fare, una diversa lingua (che mi ha causato non pochi fraintendimenti all’inizio), e sono diventata molto consapevole di come siamo diversi nei modi di relazionarci tra di noi.

Più di una volta sono stata bollata come ‘rude’, sgarbata, anche se non era mia intenzione, soltanto perché spiegavo le mie convinzioni con un po’ troppa enfasi.

Ho dovuto aggiustarmi alla loro percezione di me perché non si riflettesse in maniera negativa sul mio lavoro.

I prezzi qui sono davvero folli, il cinema in centro costa £18 quindi devi cercare di trovare quelli economici che sono fuori dalla zona1.

L’affitto di una stanza doppia, se vuoi stare nelle vicinanze della Tube non è mai meno di £450 al mese e mai vicina al centro.

Londra è coosì piena di cose da fare ma tutto ha un prezzo, per fortuna non mi piace andare nei club o uscire tutte le sere!

Però è anche vero che i musei sono GRATIS e ci sono tantissime cose da fare a costo zero o quasi. Adesso che è ‘estate’ ogni strada è una fiera, tutto è pieno di colori e musica e ci sono così tante manifestazioni che è impossibile stargli dietro.

Una cosa che adoro di questo posto è che ti lascia essere creativo come più ti piace, che siano i tuoi vestiti, i capelli, o aprire un negozio che vende solo cereali http://cerealkillercafe.co.uk. Queste sono cose assurde che possono succede solo qui, ma fanno ridere (in senso buono) e mi fanno pensare che forse in Italia bisognerebbe avere un po’ di libertà di essere silly.

Tutto sommato però mi trovo bene e se ti impegni ci sono tante opportunità per tentare di fare quello che ti piace e avere successo.

Cosa ti manca dellItalia?

Mi mancano i miei genitori e gli amici. Il cibo, che senza suonare cliche HA TUTTO UN ALTRO SAPORE. Il sole, ma più di tutto la stabilità del tempo e il poter contare sulle previsioni. Il cenare dopo le 8 di sera. Uscire dopo le 23 (qui molti pub chiudono a quell’ora). Uscire da lavoro dopo le 5 e trovare ancora negozi, musei, super markets aperti.

Torneresti a lavorare in Italia?

Certo, se mi desse la possibilità di essere indipendente economicamente e fosse interessante. Ma questo vale un po’ per il resto dell’Europa.

Venendo qui mi ha aperto tantissimo la mente alle possibilità al di fuori di casa mia e a quanto sia bello vivere nel 2015 dove i voli costano poco e puoi esplorare il resto del mondo come se fosse accanto a casa tua.

Hai qualche aneddoto sulla permanenza allestero?

Non propriamente aneddoti, ma vedere come i ritmi di vita siano totalmente diversi dai nostri mi lascia ancora a bocca aperta.

La pausa pranzo è pressoché inesistente (Io per fortuna ne ho una) e quando ne hanno una la usano per fare meetings. Qualche volta è sostituita da un boccale di birra, o due.

Mi fa ridere come i ragazzi inglesi che ho conosciuto abbiano questa idea di noi italiani che beviamo vino dalla mattina alla sera, che non è vero, mentre loro lo fanno con la birra.

Il bere senza mangiare è la cosa che più ho notato da quando sono qui, non essendo una fan dell’alcool molte volte mi sono trovata in situazioni dove ero l’unica a non bere, e qui invece l’usanza vuole che il venerdì sera si comincia a bere alle 17…

Per òuna cosa che trovo tanto divertente è come tutti ci invidiano il modo in cui ci relazioniamo tra di noi, come diciamo quello che pensiamo apertamente e soprattutto col contatto fisico (i tipici due baci sulle guance come saluto).

Vuoi aggiungere qualcosa di te, sulla tua storia, particolari curios?

Sono una fotografa e da quando mi sono trasferita a Londra ho cambiato completamente il mio modo di fare foto. Mi concentro molto di più sull’architettura e mi piace tantissimo come qui il vecchio e il nuovo sono uno accanto all’altro e funzionano benissimo.

Venendo da Firenze pensavo che mi sarei sentita veramente fuori posto e invece ogni giorno che passa mi rendo conto di come questo posto mi faccia sentire eccitata di girare l’angolo e magari trovare qualcosa di assurdo e inaspettato.

https://instagram.com/cateranatonnefleur/

http://cargocollective.com/caterana

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