Dopo un I trimestre dell’anno all’insegna della cautela, con un’inaspettata flessione del -3,6%, nel II trimestre 2015 la domanda di credito da parte delle imprese è tornata su un sentiero positivo, con un solido +8,1% rispetto al corrispondente periodo 2014.
Nel complesso, dall’inizio dell’anno il numero di domande di finanziamento (istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi) presentate dalle imprese italiane agli istituti di credito ha fatto registrare una crescita del +1,8% rispetto ai primi 6 mesi del 2014, seppur con dinamiche differenti tra società e imprese individuali, facendo registrare il record assoluto da quando la rilevazione è in atto.
In parallelo è tornato a crescere in modo significativo anche l’importo medio, attestatosi a 69.272 Euro.
Queste le principali evidenze che emergono dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF sulla domanda di credito da parte delle imprese elaborata sulla base del patrimonio informativo di EURISC - il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 77 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre 8 milioni attribuite a utenti business, e che consente di fotografare in modo estremamente puntuale e tempestivo la dinamica in corso.
La situazione in Toscana
L’andamento delle richieste di credito disaggregato per singola regione presenta andamenti estremamente variegati, influenzati da peculiarità e dinamiche locali che non sono state approfondite nell’analisi.
Per quanto riguarda la Toscana, è tra le pochissime regioni in cui nei primi 6 mesi dell’anno si registra una contrazione del numero di richieste di credito presentate dalle imprese, pari a -3,5% rispetto al I semestre del 2014, in controtendenza rispetto alla crescita rilevata a livello nazionale (+1,8%).
Entrando maggiormente nel dettaglio, Prato è la provincia che ha fatto registrare la crescita più consistente in regione con un +4,6%, seguita da Massa Carrara (+1,4%) e da Lucca (+0,7%).
All’estremo opposto della classifica, invece, Arezzo ha fatto segnare la flessione più marcata, con un preoccupante -12,3% rispetto al I semestre 2014. Segno negativo anche per la provincia di Firenze, seppur con un contenuto -0,2%.
Province Variazione numero di richieste I semestre 2015
AREZZO -12,3%
FIRENZE -0,2%
GROSSETO -7,3%
LIVORNO -6,0%
LUCCA 0,7%
MASSA-CARRARA 1,4%
PISA -6,4%
PISTOIA -8,8%
PRATO 4,6%
SIENA -3,7%
TOT. TOSCANA -3,5%
TOT. ITALIA +1,8%
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
Anche relativamente agli importi medi richiesti la Toscana ha fatto registrare una flessione, con un -6,3% rispetto al I semestre 2014, che ha portato il valore medio ad attestarsi a 78.094 Euro, superiore alla media nazionale che si è fermata a 69.272 Euro.
In regione il record spetta ancora alla provincia di Arezzo, con 146.591 Euro, seguita da Livorno, con 91.636 Euro.
Relativamente alla provincia di Firenze, l’importo medio si è attestato a 57.561 Euro. Fanalino di coda Massa Carrara, con soli 34.963 Euro.
Province Importo medio richiesto in euro I semestre 2015
AREZZO 146.591
FIRENZE 57.561
GROSSETO 60.214
LIVORNO 91.636
LUCCA 84.076
MASSA-CARRARA 34.963
PISA 80.582
PISTOIA 84.760
PRATO 81.796
SIENA 76.457
TOT. TOSCANA 78.094
TOT. ITALIA 69.272
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie
“Il dato relativo ai primi sei mesi dell’anno in corso ha confermato il trend positivo della domanda di credito da parte delle imprese italiane, malgrado l’inaspettata frenata registrata nel periodo gennaio-marzo.
In termini assoluti si tratta del record assoluto a partire dal 2008 e questo conferma che le nostre imprese stanno cominciando a guardare al futuro con maggior fiducia – spiega Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -.
In particolare va segnalato l’irrobustimento della domanda da parte delle società di capitale, che stanno avvertendo in modo più marcato la ripartenza dell’economia dopo anni estremamente difficili.
Al contrario l’atteggiamento delle imprese individuali, maggiormente ancorate ai consumi interni che stentano a decollare, si caratterizza ancora per una sostanziale prudenza che si sostanzia con una domanda di credito debole e importi richiesti contenuti”.
Fonte: Ufficio Stampa
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