
Il teatro di Cascina
"Abbiamo letto con stupore l’articolo del presidente sui quotidiani di venerdì’, e la prima cosa che ci viene in mente è stata quella di chiedergli che forse in questi mesi, il presidente, era preoccupato per la riforma della buona scuola e, forse, non ha seguito, con la dovuta attenzione, tutta la vicenda!
Proprio ieri, come OO.SS., abbiamo mandato una mail ricordandogli quante diverse proposte ha fatto il cda in questi mesi: nel mese di dicembre viene portato in consiglio comunale, all’insaputa di tutti, nonostante i diversi incontri fatti, dove si dice che per poter “andare avanti” il teatro deve licenziare il direttore tecnico e un lavoratore dell’organico amministrativo oltre alle due addette alle pulizie.
Come dice nell’articolo il presidente, “dopo un ciclo con 14 anni di bilanci in perdita” l’unico percorso è quello di licenziare lavoratori per poi assumerne altri a giornata o tramite cooperative.
Questa è la geniale soluzione, con la complicità dell’amministrazione comunale di cascina, per salvare il teatro.
Di come e perché ci sono stati 14 anni di bilanci negativi, a questo cda non interessa, si licenziano dei lavoratori il gioco è fatto e magicamente i bilanci tornano positivi!
Poi ci chiedono una autoriduzione del 12% come alternativa ai licenziamenti, anche se intanto con nostra sorpresa e sconcerto, il Direttore Tecnico era stato già licenziato.
Nell’incontro successivo ci confermano la richiesta del 12% e aggiungono anche la trasformazione di due tempi pieni in part time. A questo punto per chiarezza chiediamo alla Fondazione di formalizzarci le loro richieste per iscritto e nell’ultima lettera invece di due trasformazioni ne troviamo una.
Il caos è assoluto.
Non è vero che non abbiamo fatto proposte alternative, il presidente dimentica la richiesta dei contratti di solidarietà nel settembre del 2014, così come hanno fatto altri più prestigiosi teatri.
Il presidente non dice che il suo direttore amministrativo disse subito che questo percorso per cascina non andava bene e che dovevano percorrere un’altra strada.
Il presidente non dice che abbiamo presentato una serie di proposte, e per fortuna il consiglio comunale ne è a conoscenza , dove elencavamo una serie di punti per portare al teatro un’importante risparmio oggi e negli anni a venire pensando anche al futuro di questo teatro e dei lavoratori.
Ovviamente la proposta è stata respinta con spiegazioni imprecise e poco convincenti.
Il presidente non dice che abbiamo proposto un’autoriduzione del salario, intorno all’8%, per tutti i dipendenti a tempo indeterminato, suggerendo allo stesso tempo un meccanismo che alla diminuzione del salario facesse corrispondere, almeno in parte, una diminuzione delle ore di lavoro, da redistribuire in periodi di minor carico lavorativo nel corso dell'anno.
La risposta, non solo è stata negativa, ma ancora una volta abbiamo capito di essere nelle mani di dilettanti allo sbaraglio.
Venga il Presidente a spiegare ai cittadini di Cascina che, come contribuenti, hanno pagato incentivi perché uscissero persone che oggi sono state fatte rientrate, alcune anche nei soliti ruoli che ricoprivano in precedenza.
E molte altre sono le “omissioni “ e le inesattezze dell’articolo del presidente che mostrano appieno le sue difficoltà e quelle del cda.
Una su tutte è quanto ci viene attribuito rispetto alla Direzione artistica alla quale vogliamo dire una volta per tutte che non abbiamo mai messo in dubbio il suo operato e se ci sono evidenze diverse vi invitiamo a darcele.
Dobbiamo rilevare che anche, e finalmente, la politica si è accorta della inadeguadezza dei soggetti nominati dal Sindaco Antonelli a gestire il teatro.
Abbiamo iniziato questa trattativa con il CDA a di questa Fondazione con il preciso intento di fare proposte costruttive nell'interesse dei lavoratori e di questo teatro, consapevoli che i fondi ministeriali regionali e provinciali erano venuti meno negli anni precedenti e che quindi il lavoro di risanamento richiesto era tutto in salita.
Non ci aspettavamo di doverci trovare in contrasto con un presidente e con un CDA a sordo e cieco alle proposte fatte dai lavoratori e dalle OO.SS.
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Ciò detto la nostra responsabilità ci porta a continuare il percorso che possa salvare i posti di lavoro e il futuro del teatro continuando ad invitare la Fondazione e il suo Presidente ad abbassare i toni e ripristinare un clima di serenità all'interno del luogho di lavoro che ormai manca da troppo tempo e non a causa dei lavoratori".
Le OO. SS.: Silvia Cosci FISTel Cisl Pisa, Stefano Del Punta Slc Cgil Pisa
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