
Dopo tanti interessanti articoli sul suo cliccatissimo sito www.dellastoriadempoli.it, per Carlo Pagliai arriva il momento fatidico del primo libro. L'argomento del 'battesimo', quasi superfluo dirlo, è la storia della nostra città di cui l'ingegnere empolese è un esperto ma soprattutto un grande cultore ed appassionato. Proprio da tutto questo nasce 'Empoli scomparsa', elegante volume stampato per i tipi dell'Acero ed in vendita sia presso le librerie che le edicole cittadine. Si tratta di una elegante raccolta di vecchie immagini e di luoghi perduti della nostra città che riportano alla luce cose che, solo in alcuni casi solo i più anziani, possono ancora ricordarsi. <Gli ultimi due secoli di storia hanno fortemente trasformato l'aspetto e l'identità di Empoli così come si erano sviluppate e fissate nel corso dei secoli - spiega l'autore - un processo dovuto o alla volontà di dare una nuova configurazione alla città oppure a motivi distruttivi, ovvero il passaggio della guerra>. Con questo volume la Empoli 'di prima' torna così a galla e lo fa grazie al lavoro di Pagliai che, oltre a studiare l'argomento attingendo a tantissime e diverse fonti, è andato metaforicamente a rovistare nei cassetti delle persone alla ricerca di vecchie immagini che obbligano il lettore ad un affascinante volo di fantasia per abbinarle a quello che vede ora. Il tutto corredato da didascalie che, di fatto, rappresentano un piccolo trattato di storia locale.
Di esempi da fare di queste trasformazioni ce ne sono tanti. <Il palazzo di via Ridolfi dove fu poi costruita la Coop - prosegue Pagliai - il basamento delle vecchie mura cittadine di fronte all'attuale bar Vittoria che uno dei progetti presentati per la riqualificazione del centro storico del 1999 aveva proposto di riportare alla luce, il convento delle suore benedettine di clausura che si trovava nell'edificio che ora ospita una banca di fronte alla Misericordia di via Cavour e che aveva anche la ruota dove venivano lasciati gli orfanelli indesiderati>. Fra tanto materiale non mancano alcune 'chicche'. <Nel libro ho pubblicato due foto, di cui una in primo piano, dell'antico torrione consistente nel mastio delle monumentale fortezza Medicea, la fortificazione aggiunta sulla terza cerchia di mura di metà del 1500 e situata dove ora è via Roma. La struttura fu poi abbattuta ad inizio Novecento quando fu iniziata la costruzione del nuovo padiglione ospedaliero lungo appunto via Roma>. Assolutamente affascinante, poi, l'immagine che Carlo Pagliai ha scoperto nella biblioteca dell'Università di Salisburgo, un disegno proveniente dalla collezione dell'Arcivescovo della città austriaca databile attorno alla metà del 1500 e che propone una splendida visione aerea della nostra città. Pur con alcune incongruenze spiegate nella didascalia, si tratta di un disegno dal quale non si stacchebbero mai gli occhi. L'avvocato Giuliano Lastraioli, che ha curato la prefazione, sceglie invece come vera e propria 'ciliegina' di Empoli scomparsa la foto del navicello sotto al ponte, uno degli ultimi raspamota, che in antichità costituiva un'attività comune nella nostra città.
Tutto questo è Empoli scomparsa, volume che non può mancare nella biblioteca di ogni empolese e che costituisce un importante contributo alla storia locale.
Marco Mainardi
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