Banda di ladri sgominata con droni e unità cinofile. Vivevano nel comprensorio del cuoio

Un drone (foto d'archivio)

Sono stati decisivi la passione della tecnologia di alcuni militari e l'uso di droni e telecamere termiche per individuare tre ladri albanesi finiti in carcere in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare per una serie di furti compiuti nelle abitazioni della Valdera e delle colline pisane (Lari, Cenaia, Fauglia, Asciano, San Giuliano Terme).

I carabinieri della compagnia di Pontedera hanno individuato i luoghi dove nascondevano la refurtiva e recuperato merce per alcuni migliaia di euro. In manette sono finiti tre pregiudicati, tra i 30 e i 40 anni, uno dei quali rifugiatosi nel centro Italia grazie alla collaborazione di un conoscente poco prima di imbarcarsi per un volo di sola andata in Albania.

I tre, tutti indagati in concorso, hanno compiuto numerosi furti in appartamento e per mesi, durante le indagini coordinate dal sostituto procuratore Paola Rizzo, i carabinieri hanno raccolto indizi di colpevolezza nei loro confronti ricorrendo anche alla tecnologia più sofisticata che ha permesso di localizzare i luoghi dove venivano 'imboscati' gli arnesi atti allo scasso e la refurtiva. La modalità utilizzata dai ladri era sempre la stessa: prima rubavano un'auto e poi con quella andavano a svaligiare le case della zona.

Ulteriori dettagli arrivati dai carabinieri specificano che i furti compiuti tra dicembre 2014 e gennaio 2015 sono stati 20. Inizialmente il gruppo dei ladri era di quattro, a cui si sono aggiunti altri due malviventi. Nella giornata di oggi, giovedì 30 aprile, sono state emesse 3 ordinanze.

La modalità con cui avvenivano queste azioni era semplice: si procuravano un auto rubata e poi andavano a perpetrare furti. L'utilizzo di cani molecolari del centro cinofili dei carabinieri è stato fondamentale per risalire alle zone di campagna dove avevano attrrezzi da scasso e i proventi del furto.

Sono stati trovati 30mila euro in contanti, argenteria, pistole e 6 auto rubate nelle campagne di Ponte a Egola (San Miniato). La loro residenza era però a Stibbio.

Uno di questi soggetti è stato beccato all'aeroporto di Fiumicino con un biglietto di sola andata per Tirana, in Albania. All'indomani di questo arresto si è proceduto al fermo degli altri soggetti. Dopo il primo arresto, già il numero dei furti nel territorio è calato visibilmente.

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