Poste scrive a 400 abitanti della Romola: nessun passo indietro sulla chiusura dello sportello

La comunicazione tanto attesa dai romolini è arrivata e, a dispetto della posizione di apertura prospettata nelle ultime settimane, si conferma negativa. Nel rispondere ai 400 reclami inviati dai cittadini per dire no alla chiusura dello sportello della frazione romolina, Poste Italiane conferma il proprio intervento di chiusura del servizio, inserito nel piano di ridimensionamento 2014, già trasmesso ad Agcom. “Leggendo questa lettera – commenta Sandro Matteini, consigliere comunale di San Casciano e rappresentante del Comitato civico contro la chiusura degli uffici postali del Chianti - il rischio di chiusura del presidio postale che tanto preoccupava la comunità sembra tradursi in un percorso irreversibile; contro ogni apertura mostrata negli ultimi tempi, la decisione di Poste comunicata in queste poche righe non accenna alla volontà di compiere un passo indietro, anzi conferma la disposizione del taglio di un servizio così importante per noi”.

Nella lettera Poste assicura che “l’intervento di chiusura definitiva non implicherà alcuna criticità gestionale; il collocamento del personale presso uffici limitrofi, favorirà il riassorbimento della produttività, mantenendo gli attuali livelli di servizio alla clientela, in considerazione del bacino territoriale e della distanza degli uffici postali limitrofi. “La sensazione è quella di una colossale presa in giro – prosegue – l’ufficio limitrofo di Cerbaia si rivela da tempo inadeguato alle esigenze della comunità e rischia un congestionamento, operando questa scelta che non tiene conto delle esigenze degli anziani e della fascia debole della popolazione e delle difficoltà di spostamento a causa della carenza del servizio di trasporto pubblico, Poste agisce nell’esclusivo interesse delle condizioni finanziarie del proprio bilancio, evidentemente per la direzione i numeri contano più delle persone; una contraddizione per un servizio che dovrebbe essere erogato in funzione del suo carattere pubblico”.

Ma il passo della lettera che fa più infuriare il consigliere comunale è il riferimento ad un percorso condiviso con le amministrazioni comunali. “Mi fa sorridere – aggiunge Matteini - il passo in cui si afferma che l’intervento è stato stabilito a “seguito di approfondite analisi territoriali e previa condivisione con le amministrazioni locali e le organizzazioni sindacali”, la considero una beffa paradossale”. Sulla questione Matteini ha formulato anche una domanda di attualità presentata in Consiglio comunale alla quale il sindaco ha risposto ieri sera con queste parole. "Continueremo al fianco delle altre istituzioni e dei cittadini - ha precisato - la nostra battaglia per mantenere i servizi sul territorio. Il piano, ad oggi, rimane sia politico sia legale. Disponibili al dialogo, ma su basi di chiarezza e di condivisione vere, non su basi di imposizioni e fughe in avanti da parte di Poste".

I 400 reclami erano stati riempiti, sottoscritti e consegnati dai cittadini della Romola all’operatore dell’ufficio postale della frazione sancascianese, utilizzando lo stesso facsimile messo a disposizione da Poste per segnalare disservizi e anomalie. L’iniziativa era stata organizzata da Sandro Matteini e Filippo Ninci del Coordinamento civico del Chianti contro la chiusura degli uffici postali. Oltre a chiedere la presenza e l’operatività dell’ufficio romolino, i cittadini avevano comunicato ufficialmente, in caso di chiusura, l’intenzione di ritirare ogni risparmio, recedere da ogni contratto ed evitare in futuro, nel rispetto della Legge, ogni tipo di servizio legato a Poste.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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