
Il viaggio di 'Toscani in giro' di gonews.it prosegue in Norvegia. Andiamo ad Aalesund a conoscere Alessandro Cardini, originario di Stabbia, frazione di Cerreto Guidi.
Nome e Cognome: Alessandro Cardini
Anni: 33
Cresciuta a: Stabbia di Cerreto Guidi (FI)
Studi: Diploma di perito elettrotecnico presso I.T.I.S. Ferraris –Brunelleschi di Empoli
Residenza e professione: Attualmente residente ad Aalesund (Norvegia), barista e cameriere
Lavoro in Italia: Ha lasciato l’Italia subito dopo aver finito il Servizio civile obbligatorio, le sue uniche esperienze erano legate a lavori svolti durante le vacanze estive scolastiche, e qualche lavoretto stagionale finita la scuola secondaria superiore
Prima esperienza all'estero: Dublino (Irlanda) 2004
Perché ha deciso di andare all'estero?
In principio è stato un po’ per gioco e per noia. Sentivo il bisogno innato di vedere posti dove non ero mai stato prima e respirare atmosfere differenti con la classica scusa di migliorare il mio inglese per poter trovare un lavoro migliore in Italia al mio ritorno.
In realtà la situazione in Italia stava già peggiorando sia da un punto di vista lavorativo che da quello di prospettive future. Mi ha spinto la curiosità di conoscere persone nuove da altre parti del mondo ed aprire la mente a 360° mettendomi in gioco in un Paese che non era la mia Madre Patria. Alla fine posso dire che la curiosità mi ha spinto a fare una scelta che ha cambiato decisamente la mia vita.
Quali sono le principali differenze fra il mondo del lavoro italiano e quello estero?
Dal punto di vista lavorativo gli italiani non hanno da imparare da nessuno. Siamo in generale grandi lavoratori, il problema in Italia credo sia legato ad una mancata valorizzazione dell’individuo ed in molti casi da una inadeguata retribuzione.
La vita e il lavoro all'estero sono diversi dall'idea che ti eri fatta prima di partire?
Sì decisamente differenti, ma questo cambia da Paese a Paese io ho vissuto e lavorato in 5 Nazioni differenti durante la mia assenza dall'Italia. In ognuno di essi ho riscontrato valori e differenze molto definite e diverse fra loro. Come si suol dire: paese che vai usanze che trovi… proprio vero!
Cosa ti manca dell'Italia?
Molte cose mi mancano dell'Italia: la mia famiglia, mio nipote di appena 2 anni, le serate passate al bar e all'aperto in compagnia di amici, le calde giornate estive, lo spettacolo estivo delle lucciole di notte, l'accento toscano e gli odori della mia terra.
Torneresti a lavorare in Italia?
Sì mi piacerebbe, ma con un lavoro dove mi possa sentire me stesso e che mi possa permettere una vita dignitosa… anche se son sicuro che mi ci vorrebbe del tempo ad abituarmi di nuovo agli stili di vita italiani.
Hai qualche aneddoto sulla permanenza all'estero?
Non mi dimenticherò mai la faccia dell'incaricata di un centro per il lavoro a Barcellona durante un colloquio per una posizione come agente multilingue. Alla domanda di dove avessi studiato spagnolo, io risposi semplicemente che non avevo mai preso lezioni ma lo avevo imparato in casa a Dublino in Irlanda con i mie coinquilini spagnoli… La sua faccia… “Priceless”.
Durante la mia esperienza in Australia sono riuscito a vedere ed accarezzare animali come il Kanguro ed il Wombat, quell'esperienza mi ha fatto sentire come un bambino che per la prima volta visita uno Zoo.
Hai intenzione di spostarti ancora?
La mia esperienza in Norvegia è la più recente ma di certo non l'ultima. Non credo che mi fermerò’ per sempre, anche se devo ammettere che mi piacerebbe trovare trovare una risposta alla mia domanda più’ frequente: "Dove vuoi vivere?". Ancora non ho le idee chiare su cosa fare del mio futuro, ma tutto questo non mi spaventa, anzi, mi dà ogni giorno la carica per scoprire posti nuovi e continuare a viaggiare.
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