
"Muore un rabbino di grandissimo spessore, una guida spirituale, una persona di grandissimo valore che ha saputo incidere non solo in ambito religioso, ma anche in tutti gli altri aspetti della vita del nostro paese". Così il presidente della comunità ebraica livornese, Vittorio Mosseri, ricorda la figura di Elio Toaff, scomparso ieri a Roma all'età di 99 anni e che a Livorno era nato.
"Durante il suo lunghissimo magistero - aggiunge Mosseri - ha rappresentato uno dei momenti più alti per la comunità ebraica italiana e non solo. Ci rende un grande onore il fatto di aver lasciato nelle sue volontà di voler essere sepolto a Livorno, quella che considerava la sua città, accanto a sua moglie".
E' fissato per le 18 davanti alla sinagoga di Livorno, in piazza Benamozegh, l'omaggio a Elio Toaff da parte della sua città natale. Poi i funerali al cimitero ebraico della città toscana. E' quanto si apprende dalla Comunità ebraica di Livorno, città dove Toaff era nato e di cui il padre era stato rabbino.
Il Consiglio della Comunità Ebraica di Roma annuncia che i funerali del Rabbino Capo Emerito, Rav Elio Toaff, si terranno oggi pomeriggio a Livorno. Alle ore 11 la bara di Elio Toaff sarà esposta sotto il colonnato del Tempio Maggiore di Roma per permettere a tutti di poter onorare il Rabbino. Alle ore 13.30 un corteo funebre si muoverà dal Tempio Maggiore. Subito dopo il carro funebre partirà per Livorno.
Gadi Polacco: "Sempre rimasto livornese, salutatemi il 'voltone'..."
Elio Toaff "rimase sempre legato alla sua Livorno che gli riconobbe la Livornina d'oro (massima onoreficenza cittadina, racconta Gadi Polacco, presidente dell'associazione Benè Berith. "'Salutatemi il Voltone', come i livornesi chiamano piazza della Repubblica, ci disse quando, in occasione dei 97 anni, lo andammo a salutare a Roma: lo ricorderemo con immenso affetto e gratitudine". Proprio in occasione dei suoi 100 anni, che avrebbe compiuto il 30 aprile, era in programma un'iniziativa a Roma da parte della comunità ebraica livornese, conferma lo stesso Polacco.
"Scompare con Elio Toaff un Maestro di indiscussa importanza, dotato di enorme carisma". Si ricorda su 'Livornoebraica.org'. "La sua prestigiosa vita ha attraversato un periodo storico difficile e a lunghi tratti drammatico. Alla laurea rabbinica conseguita a Livorno fece seguito l'impegno rabbinico che, iniziato ad Ancona, lo portò a Venezia e poi a Roma, città nella quale ebbe modo di esprimere in pieno le sue enormi capacità, da vero e proprio naturale leader. Molti i passaggi significativi della sua prestigiosa carriera, nella capitale. Attraversò con coraggio e grande forza gli orrori del periodo nazifascista. Uomo del dialogo, fu capace di agire con saggezza e autorevolezza anche nei più delicati frangenti".
Marco Filippeschi: "In suo nome celebreremo quest'anno il ricordo delle leggi razziali che furono firmate a San Rossore"
«Elio Toaf è stato una figura di assoluto rilievo della storia del nostro paese. Pisa è orgogliosa d'essere stata la città nella quale si è formato. E' stato un uomo coraggioso, impegnato nella lotta di Liberazione. Una guida amata e autorevole per la Comunità ebraica italiana, come Rabbino capo di Roma, per la sua saggezza e per la sua grande apertura al dialogo interreligioso e agli ideali di giustizia e di pace. In suo nome celebreremo quest'anno il ricordo delle leggi razziali che furono firmate a San Rossore. Ci stringiamo con affetto ai suoi familiari, alla Comunità ebraica pisana e a quella di Livorno». Così Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, in un telegramma che ha inviato alla Comunità ebraica.
Il ricordo di Istoreco
Nell’apprendere la notizia della scomparsa del Rabbino Elio Toaff, il presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno, Gabriele Cantù, ha voluto esprimere la vicinanza alla Comunità ebraica livornese inviando stamani questa lettera al presidente Vittorio Mosseri.
«Gentile Presidente, a nome mio personale, della Direttrice Sonetti e di tutti i collaboratori che a vario titolo lavorano con noi, Le trasmetto le più sentite, commosse, partecipi condoglianze per la perdita del Rabbino Elio Toaff.
La sua figura, tanto legata alla nostra città, è stata davvero un fulgido esempio di rettitudine, impegno, abnegazione, anche in momenti storici bui e tragici. Mi piace in questo momento ricordare quanto Egli stesso affermava in un'intervista di pochi anni fa: un essere umano è degno di questo nome se si caratterizza per due aspetti, l'attenzione per gli altri e lo studio continuo. Ispirato dalla nobile figura del padre, crediamo davvero che il Rabbino Toaff abbia impostato la sua esistenza proprio su questi due capisaldi.
Non resta che augurarci - tutti insieme - che l'esempio offerto con la sua vita sia di stimolo per tutti noi, e abbia il giusto seguito anche nelle giovani generazioni».
Il sindaco di Stazzema: "Impedì che l'oblio coprisse la strage"
Elio Toaff, morto ieri a Roma, fece parte da giovane partigiano della Brigata Garibaldi X bis "Gino Lombardi" e nei giorni successivi alla strage entrò a Sant'Anna di Stazzema e raccontò l'orrore della devastazione e le modalità barbare con cui fu compiuto il massacro. A ricordarlo è il sindaco della cittadina martire, Maurizio Verona, aggiungendo che a lui si deve la testimonianza su alcuni episodi della strage, come l'uccisione di una donna in gravidanza e del bambino che portava in grembo. "In una intervista del 2002 aveva denunciato l'oblio che era caduto su Sant'Anna di Stazzema dopo la strage a causa dell'occultamento dei fascicoli relativi alla strage in cui dichiarava come 'su Sant'Anna era calato subito un silenzio impalpabile, una rimozione di quell'orribile mattina. Per tanti anni mi sono chiesto perché. E ho cercato di dare un senso a tutta quella ferocia che mi venne incontro in quel caldo mattino d'estate'.
Toaff denunciò la presenza di italiani ad accompagnare i nazisti a Sant'Anna di Stazzema: "Erano feroci - aggiunse - ma non erano solo tedeschi, c'erano con loro anche parecchi fascisti italiani E qualcuno, lo dico per la prima volta, era proprio dello stesso paese. Poi, finita la guerra, scapparono tutti: chi a Carrara, nelle cave, e chi perfino a Milano. A Sant'Anna di Stazzema, per parecchio tempo, non voleva abitare più nessuno". "Se ne va una autorità morale del nostro Paese - commenta il sindaco di Stazzema - un testimone dei giorni successivi della strage. Fu un partigiano combattente, uno dei tanti giovani italiani che si schierò dalla parte giusta per combattere i nazifascisti ed i valori che stavano dietro la loro occupazione basati su una presunta superiorità razziale".
Anche SEL commemora Toaff
La Federazione Provinciale di Livorno e il Circolo Sel Franca Rossi di Livorno piange la scompara del Rabbino Capo Emerito Elio Toaff, un grande protagonista di un secolo di storia. Apprezziamo il suo operato per la promozione del dialogo interreligioso e la sua attività di Partigiano nella Resistenza contro il nazifascimo.
Lo ricorderemo sempre con gratitudine e affetto uno dei nostri più importanti concittadini che Livorno ha avuto.
Lutto cittadino a Livorno
La Giunta Comunale riunitasi questa mattina in seduta straordinaria ha deliberato la proclamazione del lutto cittadino quale manifestazione di partecipazione dell’intera città al cordoglio per sua scomparsa in considerazione dell'” l’impegno profuso nel corso della Sua intera vita non solo negli ambiti religiosi ma anche sui grandi temi che investono la società civile, in uno spirito di fratellanza fra i popoli, fra le civiltà e le religioni con un “animus” sempre volto a ricercare gli elementi che uniscono anziché quelli che dividono; atteso che la città di Livorno, animata da questi sentimenti, già ebbe a riconoscerne l’assoluto prestigio con il conferimento della Livornina d’oro, massima onorificenza della città”.
La Provincia sarà presente alle esequie con il gonfalone
La scomparsa del rabbino capo emerito di Roma, Elio Toaff, ha suscitato il profondo cordoglio del presidente della Provincia, Alessandro Franchi, il quale ha inviato alla Comunità Ebraica livornese un telegramma di affettuosa partecipazione al lutto.
“Con Elio Toaff se ne va una delle grandi figure di livornesi che hanno fatto la storia della città e dell’ebraismo italiano.
Partigiano attivo nella Resistenza, è stato un uomo di profonda spiritualità e cultura, vissute sempre all’insegna dell’apertura e del dialogo con le altre religioni. La sua vita straordinaria e i suoi insegnamenti resteranno un punto di riferimento e di esempio per tutti noi. Alla famiglia e alla Comunità Ebraica livornese esprimo le più sincere condoglianze a nome mio, del Consiglio e di tutta la comunità provinciale”.
Il presidente Franchi prenderà parte alle esequie del rabbino Toaff, accompagnato dal gonfalone della Provincia.
Il vescovo di Livorno, la Chiesa gli deve molto
Il vescovo di Livorno monsignor Simone Giusti ha inviato alla comunità ebraica un messaggio di cordoglio e partecipazione al lutto per la morte del rabbino Toaff.
"Il vescovo di Livorno e la Chiesa Livornese partecipano al lutto della Comunità ebraica livornese e italiana per la perdita dell'ex Rabbino capo di Roma Elio Toaff - scrive nel messaggio di cordoglio monsignor Giusti - La Chiesa di Livorno deve molto al rabbino Toaff per il cammino che hanno potuto compiere insieme, significato dalla lunga e sincera amicizia con monsignor Alberto Ablondi. L'amicizia tra il rabbino Toaff e il vescovo Ablondi - aggiunge monsignor Giusti riferendosi all'allora vescovo di Livorno morto nel 2010 - è il simbolo di come siano mutati e divenuti fraterni, cordiali e profondi i rapporti tra comunità cattolica e comunità ebraica di Livorno. In questo giorno di lutto si innalza all'Onnipotente una fervida preghiera per il nostro fratello Elio Toaff".
Il figlio, mai un rabbino ha fatto tanto come lui
"E' stato l'unico rabbino a essere stato anche partigiano, ha fatto la Resistenza, ha dialogato con la Chiesa. Ha fatto cose che ha fatto, singolarmente, qualche rabbino. Ma mai così tutte insieme". Così Ariel, figlio di Elio Toaff, a margine dell'omaggio al padre morto ieri sera a Roma.
"Era amato non solo dagli ebrei ma da tutti gli italiani - ha aggiunto - era un italiano, ebreo, che ha sempre operato per gli ideali sia italiani che ebrei. Così aveva imparato in casa. Era livornese, e ora partiremo per Livorno: voleva essere seppellito al cimitero dove tutti i Toaff, da generazioni, sono seppelliti, un cimitero misto. Una figura così, anche se fosse morta a 120 anni, avrebbe fatto lo stesso sentire la sua mancanza. Voleva essere ricordato, perché è l'unico modo di sopravvivere. Il dialogo é l'unica forma di dibattito. Un dialogo alla pari come diceva lui, tra fratelli. Chi è maggiore e chi é minore lo si decide nella discussione - ha concluso - come sempre".
Istituto Resistenza Livorno lo ricorda
Nell'apprendere la notizia della scomparsa del Rabbino Elio Toaff, il presidente dell'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno, Gabriele Cantù, ha voluto esprimere la vicinanza alla Comunità ebraica livornese inviando una lettera al presidente Vittorio Mosseri. "Gentile presidente, a nome mio personale, della direttrice Sonetti e di tutti i collaboratori che a vario titolo lavorano con noi - scrive Cantù nella lettera - le trasmetto le più sentite, commosse, partecipi condoglianze per la perdita del Rabbino Elio Toaff. La sua figura, tanto legata alla nostra città, è stata davvero un fulgido esempio di rettitudine, impegno, abnegazione, anche in momenti storici bui e tragici. Mi piace in questo momento ricordare quanto egli stesso affermava in un'intervista di pochi anni fa: un essere umano è degno di questo nome se si caratterizza per due aspetti, l'attenzione per gli altri e lo studio continuo. Ispirato dalla nobile figura del padre, crediamo davvero che il Rabbino Toaff abbia impostato la sua esistenza proprio su questi due capisaldi. Non resta che augurarci - tutti insieme - che l'esempio offerto con la sua vita sia di stimolo per tutti noi, e abbia il giusto seguito anche nelle giovani generazioni".
Presidente Provincia Livorno,grande figura partigiano
Il presidente della Provincia di Livorno, Alessandro Franchi, ha inviato alla Comunità Ebraica livornese un telegramma di partecipazione al lutto per la scomparsa del rabbino Elio Toaff. "Con Elio Toaff se ne va una delle grandi figure di livornesi che hanno fatto la storia della città e dell'ebraismo italiano - scrive Franchi - Partigiano attivo nella Resistenza, è stato un uomo di profonda spiritualità e cultura, vissute sempre all'insegna dell'apertura e del dialogo con le altre religioni. La sua vita straordinaria e i suoi insegnamenti resteranno un punto di riferimento e di esempio per tutti noi. Alla famiglia e alla Comunità Ebraica livornese esprimo le più sincere condoglianze a nome mio, del Consiglio e di tutta la comunità provinciale". Il presidente Franchi prenderà parte alle esequie di Toaff, accompagnato dal gonfalone della Provincia.
Corteo feretro a Ghetto Roma, poi via per Livorno
Il feretro di Elio Toaff, il rabbino capo emerito di Roma scomparso ieri sera a 99 anni, ha percorso un breve corteo a spalla per le vie limitrofe al Tempio Maggiore, salutato da un applauso. Poi è stato caricato su un'auto diretta a Livorno, sua città natale, dove saranno celebrate le esequie. Con la bara, partiranno per la Toscana anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici. La cerimonia funebre sarà celebrata dal rabbino capo di Livorno ed è prevista, a quanto si è appreso, la presenza del ministro Giannini. Saranno presenti figli, nipoti e pronipoti dell'anziano rabbino. Toaff sarà sepolto accanto alla moglie, nel cimitero della città toscana.
cordoglio Ateneo dove si laureò durante leggi razziali. Rettore Pisa ricorda parole rabbino su coraggio suo professore
"Tristezza" per la scomparsa di Elio Toaff è stata espressa dall'Università di Pisa dove l'ex rabbino capo di Roma riuscì a laurearsi nonostante le leggi razziali. A pronunciare parole di cordoglio il rettore Massimo Augello che ha ricordato che Toaff "si è laureato alla facoltà di giurisprudenza nel 1938, discutendo con il professor Lorenzo Mossa una tesi sul conflitto legislativo in Palestina fra la legislazione ottomana, quella inglese e quella ebraica". A Toaff, nel 2006, fu conferito il Campano d'Oro, riconoscimento dell'associazione dei laureati dell'Ateneo pisano assegnato ogni anno alle personalità laureatesi a Pisa che si sono particolarmente distinte nel proprio campo di attività. Alla cerimonia partecipò anche l'ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, grande amico di Toaff. In quell'occasione, ha ricordato Augello, l'ex rabbino ripercorse "i suoi anni universitari, raccontando il coraggio del professor Mossa, che accettò di assegnargli la tesi di laurea malgrado le discriminazioni delle leggi razziali, che pure avevano dissuaso tanti suoi colleghi a fare altrettanto". In quell'occasione Toaff disse anche che all'Ateneo di Pisa lo legavano "ricordi belli e tristissimi, essendo riuscito a laurearmi con fatica subito dopo la promulgazione delle leggi razziali da parte del regime fascista. Credevo che quest'aula magna, alla quale proprio perche' ebreo io non sono mai stato ammesso, e questo palazzo non mi trasmettessero più niente e invece il vostro affetto, i vostri applausi mi hanno fatto sentire a casa". E ricordando il suo professor disse che fu Mossa "a chiedermi di laurearmi e ad aiutarmi anche in quei mesi bui del regime. Quando finimmo di discutere la tesi mi disse: non posso darti 110, ovviamente ti va bene 105. Io risposi: anche troppo. Allora, ti do 103".
Stefania Giannini, "suo valore umano e politico è storia del Paese"
"La presenza del Governo testimonia la vicinanza alla Comunita' ebraica, ma anche il riconoscimento simbolico del valore che Elio Toaff rappresenta per la storia del nostro paese sotto il profilo umano, sotto il profilo culturale e sotto il profilo del suo impegno politico". Cosi' il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini oggi a Livorno durante l'omaggio della citta' a Elio Toaff. "E' stato anche un grande partigiano - ha proseguito il ministro - un professore universitario che in tempi ormai remoti ha cominciato a dare un messaggio chiaro di dialogo, di conoscenza reciproca come base di una convivenza di pace. In questo momento in particolare ci sembra opportuno ricordarlo al massimo livello e con tutto il cordoglio e la partecipazione".
Folla a Livorno, il saluto della sua città
Una folla commossa ha reso omaggio oggi a Livorno all'ex rabbino capo di Roma Elio Toaff, di fronte al tempio di piazza Benamozegh. Il feretro e' stato esposto per ricevere il saluto della 'sua' Livorno, prima della celebrazione del funerale al cimitero ebraico dove Toaff verrà tumulato accanto alla moglie.
Gli interventi commossi del sindaco Filippo Nogarin, dei presidenti della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e di Livorno Vittorio Mosseri, dell'ambasciatore di Israele Naor Gilon e il saluto del vescovo Monsignor Simone Giusti. In rappresentanza del governo e' intervenuto il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.
Il feretro accompagnato al cimitero ebraico di Livorno
Al termine del saluto fuori dalla sinagoga, il feretro di Elio Toaff e' stato accompagnato al cimitero ebraico di Livorno dove si e' poi svolta la cerimonia religiosa. Dopo il lavaggio rituale del corpo sono state recitate le preghiere e i salmi nella cappella mortuaria. "Amava la pace, amava le creature - ha detto il rabbino capo di Livorno Yair Didi -. Solo uno che ama la pace puo' avvicinare la gente. Rav Toaff ha ricostruito la comunita' di Roma dopo la Shoah. Da lui dobbiamo imparare come comportarsi con la gente. Era unico per queste cose nella nostra generazione. Amava la gente ed e' stato amato dalla gente: ebrei, non ebrei, dalla gente semplice e dalle autorita'". Alla cerimonia funebre oltre ai familiari e i presidenti delle comunita' ebraiche di Roma e Livorno hanno partecipato tra i tanti il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, quello di Milano Arbib e di Venezia Bachbout insieme al presidente dell'Unione delle comunita' ebraiche italiane Renzo Gattegna. Tra le autorita' presenti il ministro Stefania Giannini, il sindaco Filippo Nogarin e il prefetto di Livorno Tiziana Costantino.