
L'agricoltura è il futuro, non soltanto il passato. Oggi l'imprenditore agricolo non è più il mezzadro di una volta, uno che stentava la vita, è un imprenditore con la "i" maiuscola, che conosce le lingue straniere, che sa fronteggiare i mercati internazionali, che lavora sull'innovazione. Se avete voglia di impegnarvi in agricoltura dovete scommettere su una scelta di vita, che non è un ripiego o un'attività residuale, ma dovete essere consapevoli che la vostra scelta sarà decisiva non solo per voi, ma per il futuro del mondo."
Così l'assessore all'agricoltura e foreste della Regione, Gianni Salvadori, ai circa 150 studenti di agraria dell'Università di Firenze e delle scuole di agraria di Siena e Cortona (Capezzine) che hanno partecipato stamani a Sarteano (Siena) ad una mattinata dedicata alla Banca della Terra, alle opportunità del nuovo Programma di Sviluppo Rurale e a quelle offerte dal programma Giovanisì della Regione Toscana.
La mattinata era iniziata con la visita ad una colonica e relativo podere situati sulle colline soprastanti Sarteano e appartenenti al demanio regionale che sono stati appena assegnati, insieme ad un'altra colonica e relativo podere, a due giovani imprenditori agricoli. I due poderi e le coloniche fanno parte della "Banca della Terra" della Regione Toscana, nata proprio con l'intento di far tornare coltivate terre, per lo più marginali, da imprenditori agricoli che presentino un progetto per il loro utilizzo, in cambio di un canone.
Alla visita è seguita una parte di approfondimento, svoltasi al Teatro degli Arrischianti di Sarteano, dove 5 giovani imprenditori agricoli hanno raccontato la loro esperienza, sia con la "Banca della terra" sia con i fondi della Regione Toscana destinati ai giovani agricoltori. Sono state inoltre illustrate le opportunità rivolte ai giovani dal programma GiovaniSì della Regione (all'interno del quale è stato inserito anche il pacchetto agricoltura e il progetto "Banca della Terra") e quelle che saranno accessibili grazie al nuovo Programma di Sviluppo Rurale. I primi bandi del nuovo Psr della Regione, che copre il periodo 2014-2020, partiranno alla fine di aprile.
L'assessore Salvadori ha concluso la mattinata. "L'agricoltura - ha detto - è tornata ad avere quella funzione fondamentale che aveva fino all'avvento del petrolio. In Toscana ormai oltre il 20% del Pil è prodotto dall'agricoltura, dall'agroalimentare e dalle attività connesse, quello che vi aspetta è qualcosa di grande, non dovete avere paura del futuro, dovete crederci." In questo senso Salvadori ha ripreso il motto "pensare globale e agire locale", rilevando come "le grandi questioni, dall'ambiente, all'acqua, al cibo, ai cambiamenti climatici, al disseso idrogeologico, non si risolvono se non partendo da qui. L'agricoltura - ha ribadito - è al centro dello sviluppo futuro, non solo della nostra regione, ma di tutto il pianeta."
L'iniziativa di stamani è inquadrata fra quelle preparatorie ad Expo 2015. "Il motto che ci siamo dati - ha detto Salvadori - ossia che "sono secoli che viviamo nel futuro", non lo abbiamo inventato per l'occasione, ma per sottolineare che la Toscana del buon vivere è la nostra quotidianità. La nostra agricoltura e l'agroalimentare ne sono la testimonianza."
Cia, Agricoltura toscana più ‘verde’ con la Banca della Terra. Presentati nel Senese terreni e poderi da assegnare ai giovani
Prosegue positivamente l’esperienza della Banca della Terra della Regione Toscana ad oltre un anno dalla nascita. Oggi a Sarteano (Si) la presentazione dell’assegnazione di una proprietà terriera con due poderi (Poderuccio e Palazzone) dislocati in alcune decine di ettari. Un progetto nato cinque anni fa grazie alla proposta avanzata da Cia e Agia Toscana e subito raccolta e sviluppata dall’assessore Gianni Salvadori.
Dobbiamo riconoscere – sottolinea la Cia Toscana che oggi ha partecipato al convegno di Sarteano – che è stato fatto un buon lavoro da parte della Regione. Si tratta di un’esperienza positiva ed unica in Italia che auspichiamo venga recepita anche in ambito nazionale. Il futuro economico della nostra regione e non solo del settore agricolo passa dagli investimenti per salvaguardare il territorio, dal rafforzamento della competitività delle imprese, dal maggiore reddito agli agricoltori, ma anche - e non di minore importanza - dal ricambio generazionale.
Secondo la Cia Toscana con la Banca della Terra è possibile invertire il trend dell’abbandono dei terreni coltivabile (100mila ettari negli ultimi 10 anni), che occorre rimettere in coltivazione. E’ necessario – aggiunge la Cia - sostenere con maggiore efficacia gli investimenti in agricoltura, favorire la ripresa produttiva dei terreni, potenziare le politiche per lo sviluppo rurale, puntare con decisione al ricambio generazionale ed imprenditoriale. I risultati del primo anno della Banca della Terra regionale – aggiunge – sembrano dimostrare che questa può essere la strada giusta.
Sono stati infatti recuperate coltivazioni, allevamenti e anche terreni e fabbricati partendo dai quei giovani che volevano fare gli agricoltori ma che non avevano le possibilità economiche per acquistare la terra.
Come ha sottolineato oggi la Regione Toscana, una ulteriore possibilità è data dai terreni incolti, per i quali i Comuni stanno portando avanti il censimento. Quando le operazioni saranno completate, se i proprietari non saranno in grado di portare nuovamente a coltivazione quei beni, anche questi potranno essere messi a disposizione nel sistema della Banca della terra e dati in concessione a chi vorrà farli tornare produttivi.
Fonte: Giunta Regionale
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