Lavori pubblici, Arena (Pd) ribatte al consigliere D'Elia (M5s): "Non ci sono nel nostro partito arbitri con il cartellino rosso"

Americo D'Elia

Premesso  il nostro impegno a rispettare l’invito da parte del Presidente del  Consiglio Comunale di Calenzano, Olga Bolognesi, di porre le discussione nell’ambito delle sedute del  Consiglio, abbiamo in questa occasione il dovere morale di rispondere  per contestare la scorrettezza del consigliere di M5S D’Elia, che presentando un’interrogazione con risposta scritta si è sottratto al contraddittorio nella sede più idonea, preferendo la vetrina mediatica  per fare accuse e illazioni astruse. Riprendendo un termine usato da D’ELIA,  prendiamo atto che è riuscito lui stesso a scrivere un’interrogazione “ABBORRACCIATA”,  dove si mettono sullo stesso piano gli interventi di privati su piani di recupero edilizio con i lavori di utilità pubblica, in strade comunali o provinciali, dove  non si capisce su quali dati concreti afferma che vi sia qualcuno che guadagna a scapito dei cittadini calenzanesi,  dove non si capisce dove iniziano i cantieri  regolari e dove finiscono gli invii a giudizio.

Senza entrare nel merito delle affermazioni relative a presunti cantieri nati per accontentare non si sa chi (ma magari D’Elia ci illumini),  ritenendo che sarà il Sindaco a rispondere nella sede opportuna, è nostro interesse sostenere l’operato dell’Amministrazione, e non perché la nostra visione sia puramente di parte per appartenenza politica, ma  perché è evidente che si tratti di affermazioni faziose e pretestuose, forse per il bisogno di cercare visibilità.

Vorremmo ricordare a D’Elia che i lavori pubblici vengono assegnati in seguito a gare di appalto, se c’è qualcuno che può fare quei  lavori facendo spendere meno il Comune non deve far altro che partecipare alle gare. I Calenzanesi , anche quelli che D’Elia ha  citato come   “pecore” o “cavalli” per il semplice fatto di vivere in una frazione periferica come quella della Chiusa, hanno dimostrato di avere apprezzato l’operato delle amministrazioni di questi anni, anche perché quell’intervento è fatto nel loro interesse ed è stato con loro condiviso, visto che allontana il traffico della provinciale dalle abitazioni e crea più parcheggi.

Che sia proprio un esponente del M5S ad appellare il PD  quale partito padronale è alquanto bizzarro, considerando che rappresenta un partito non partito perché  vuole chiamarsi movimento,  dove il leader politico, profeta di una  democrazia  informatica dove il proprio parere si esprime con un “click” senza guardarsi in faccia e senza metterci la faccia, espelle chi esercita tale democrazia.

La cultura del sospetto continuo,  il tono da inquisizione, il bisogno di ergersi quale giudice nelle indagini, le continue insinuazioni di affaccendamenti sulle spalle dei cittadini, francamente  non ci appassionano più , soprattutto se queste arrivano da chi per professione dovrebbe essere  integerrimo nel rispetto dei regolamenti e delle istituzioni e che invece non perde occasioni per disattendere  le regole di una civile convivenza.  Siamo sicuri che il linguaggio adottato da D’Elia non rappresenti poi così tanti simpatizzanti del Movimento 5S, considerando che già in consiglio non rappresenta neanche il linguaggio del capogruppo del suo gruppo;  ad ogni modo ricordiamo al consigliere D’Elia che il Consiglio Comunale non è la Sagra del Proverbio, e non è un teatro dove mettere in scena una ballata politica, e lo invitiamo ad avere maggiore rispetto, se non per i consiglieri come tali, per i cittadini che rappresentiamo.

A D’Elia diciamo di stare sereno,  il PD  è tutt’ora vivo sia nelle istituzioni in cui sono stato eletti i propri rappresentanti, sia nelle  segreterie e nei circoli, e in queste sedi continuano le discussioni, anche animatamente, quotidianamente,  ma verbali, e si discute fino a notte tarda  per tutto il tempo che serve per esaurire gli argomenti. Non ci sono nel nostro PD  arbitri con il cartellino rosso, ci sono persone che parlano e i pc vengono usati per scrivere e non per buttare fuori qualcuno: è una questione di metodo che per il Pd è anche sostanza.

Fonte: Per il Gruppo Consiliare PD di Calenzano, Il Capogruppo Maria Arena

Notizie correlate



Tutte le notizie di Calenzano

<< Indietro

torna a inizio pagina