Gioco d'azzardo negli schermi dell'ospedale, l'Arci: "No alla familiarità con i monitor dei degenti"

"Apprendiamo con preoccupazione dalle pagine de 'Il Tirreno' della presenza di monitor a pagamento nelle stanze dei degenti dell'ospedale di Empoli che offrono, oltre a canali televisivi, anche la possibilità di giochi d'azzardo (seppure in versione “prova”).

Riteniamo che tali monitor, seppure non paragonabili alle slot machine poiché non prevedono l'uso del denaro, creino abitudine e familiarità al gioco d'azzardo. Sappiamo bene che questo può costare molto caro e può costare molto caro e può avviare la strada ad una dipendenza contro la quale da anni ormai lottiamo.

Se contiamo inoltre che questo tipo di iniziativa viene proposta all'interno di un luogo di cura, frequentato per la maggior parte da persone fragili da vari punti di vista, la questione diventa ancora più grave.

E' ormai noto il nostro impegno per la lotta al gioco d'azzardo patologico: le nostre azioni e i nostri percorsi sono sempre orientati alla promozione della socializzazione, dell'aggregazione e della relazione come elementi di vero benessere.
Di fatto questa decisione in primo luogo promuove uno stile di vita ben diverso dal nostro modello, che incita solo all'arricchimento ad ogni costo, al tentare la fortuna in maniera casuale e promuove un tipo di gioco che gioco non è e che aliena dalla partecipazione e dalla condivisione con gli altri del proprio tempo libero.
Ci auguriamo quindi che l'Asl, che conosciamo per aver partecipato con noi ad iniziative contro le ludopatie e che soprattutto tramite la struttura del Sert ha sempre dimostrato impegno e sensibilità forte in questo ambito, provveda in tempi brevi a far sparire dai monitor quella sezione dedicata al gioco d'azzardo, così come peraltro ha annunciato".

Arci Empolese Valdelsa

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