
Si dice che le persone care si vedono nei momenti difficili. E mica solo loro: è soltanto in occasioni al di fuori dell’ordinario che puoi davvero verificare la genuinità di ogni rapporto. E’ sufficiente guardarsi intorno un attimo per rendersene conto: cade un po’ di pioggia e il traffico collassa, due fiocchi di neve e sembra l’apocalisse, con macchine della municipale in panne, cittadini inferociti e istituzioni che si scambiano accuse e responsabilità. La nostra società, fatta di rapporti interpersonali tutt’altro che saldi.
E se invece cade un fulmine su di una casa, sfondando tetti, bruciando mobili e ferendo gli occupanti? Non è tanto per dire, è successo veramente, lo scorso Dieci di Novembre. E non si trattava di una casa qualunque, ma della Casa di Ventignano, un centro terapeutico della Ausl 11 che si trova a San Pierino e si dedica alla terapia e riabilitazione di persone affette da autismo.
I danni erano notevoli, le spese da affrontare cospique e la gente del centro non ha perso un attimo; medici, educatori, utenti e familiari si sono rimboccati le maniche e si son dati da fare, tutti insieme, organizzando presso il teatro Shalom di Empoli una serata speciale, uno spettacolo di canto, danza e arte varia, finalizzato a raccogliere i fondi necessari alla ricostruzione. E gli artisti erano proprio loro, nessuno escluso.
Chi ha avuto la fortuna di essere presente all’evento, ha assistito a qualcosa di impensabile, gioioso e coinvolgente. Vedevi gli operatori dell’associazione “Circo libera Tutti” cimentarsi insieme a Gabriele e gli altri ragazzi della Casa in numeri di giocoleria ed equilibrismo; la dottoressa Pieraccini introdurre come un’affermata subrette le coreografie della scuola di danza “Myosotis Dance”, con la partecipazione della figlia Bianca, promettente ballerina.
Lo capivi a una prima occhiata che quella degli operatori non era semplice professionalità, ma passione, affetto profondo; lo intuivi dal modo in cui erano capaci di mettersi in gioco, trasferendo un senso di giocosa serenità a tutti i presenti, tanto i ragazzi e le loro famiglie, quanto gli spettatori più esterni che magari incontravano questa realtà per la prima volta.
E a un certo punto non lo ricordavi più chi era l’utente e chi il terapista, chi il medico e chi il parente; quando il giovane Piero ha intonato “Crueza de Ma” di De André con la sua voce dolcissima e l’educatrice Francesca gli è andata dietro col suo controcanto, o quando Federico ha commentato col sassofono i disegni del suo piccolo Arturo dedicati a Pinocchio, sapevi soltanto che lavoravano tutti insieme, lo comprendevi dal modo in cui si guardavano negli occhi.
Un gruppo di persone straordinarie, di rapporti interpersonali genuini, indissolubili; una comunità, nel senso più puro del termine, capace di rendere un centro di terapia qualcosa di più, qualcosa di speciale: una casa, da ricostruire tutti insieme. Vederli all’opera uno accanto all’altro è stato un vero spettacolo!
- Lo spettacolo al Teatro Shalom per Ventignano
- Lo spettacolo al Teatro Shalom per Ventignano
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empoli
<< Indietro