
Sono sani e salvi, sono tornati da una situazione di incertezza politica in Burkina Faso e adesso, per la Festa della Mondialità nel 40° compleanno del Movimento Shalom, possono pure scherzarci su. Nico Russoniello, Enrico e Maria Parenti e Stefano Piemontese, quest'ultimo temporaneamente assente, sono intervenuti al tendone di piazza Dante a San Miniato questa mattina, lunedì 8 dicembre, subito dopo i saluti del fondatore del Movimento don Andrea Pio Cristiani, del presidente Bellarmino Bellucci e del sindaco Vittorio Gabbanini.
Il primo a parlare è il più giovane, Nico, 23 anni vissuti tra Fucecchio e l'Africa. I primi ringraziamenti vanno "al Burkina, alle persone che ho incontrato, a don Andrea e a tutto il movimento. In questo mese ho messo da parte un bagaglio di esperienze che si aggiungono alle altre della mia breve, finora, vita. Quasi tutte, le più belle, le ho fatte grazie a Shalom. Dalle estati ai campeggi, ai mesi magnifici, alla prima volta in Etiopia fino a questo mese".
I tre hanno evidenziato come la realtà del Burkina Faso non fosse così pericolosa come veniva riportata dalla stampa, anzi: le manifestazioni a favore della libertà sono state un grande simbolo di pace.
Continua Russoniello: "Ci sono stati dei problemi, non so che notizie sono arrivate qui. È stata una bella dimostrazione di un popolo che cerca la pace, che insegue un obiettivo ma nei giorni successivi alle manifestazioni al popolo è dispiaciuto raggiungere questi obiettivi. A chi ci diceva di venire via, abbiamo pensato che era più difficile venire via che rimanere. Dopo 4 giorni la situazione si è tranquillizzata. Non ci sono stati problemi, non siamo stati rapiti o inseguiti dall'Isis".
Al momento il paese è governato, e lo sarà per un anno, dall'ex ministro degli esteri Michel Kafando, in attesa di nuove elezioni.
Maria Parenti condivide tutte le parole del giovane compagno di viaggio, commentando i fatti per quel che sono stati: una situazione di disagio momentaneo. "Alla fine anche questo viaggio è stata una bella esperienza - racconta Parenti -. Non è la prima volta, ma tutti i viaggi sono fatti di esperienze nuove. È partito in modo tribolato, con l'incertezza di cosa stava succedendo. Ci siamo fermati in una città vicino al confine, presso dei ragazzi dello Shalom. Eravamo in albergo con loro. Non abbiamo mai avvertito la sensazione di pericolo. Le manifestazioni erano qualcosa di meraviglioso. I pochi momenti di violenza sono stati nella capitale, quando le guardie del corpo del presidente hanno usato la forza. Il popolo burkinabe è pacifico. Siamo stati testimoni di una svolta verso la democrazia completa".
Parenti ha anche avuto modo di sdrammatizzare: "L'altro ieri un conoscente mi ha chiesto se ho avuto paura. Tra ritornare in Burkina o andare a Roma durante il derby Roma - Lazio, forse torno in Burkina".
- La festa della Mondialità del Movimento Shalom (foto gonews.it)
- La festa della Mondialità del Movimento Shalom (foto gonews.it)
- La festa della Mondialità del Movimento Shalom (foto gonews.it)
- La festa della Mondialità del Movimento Shalom (foto gonews.it)
- La festa della Mondialità del Movimento Shalom (foto gonews.it)
- Nico Russoniello, Maria ed Enrico Parenti (foto gonews.it)
Elia Billero
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