Monsignor Tardelli saluta la stampa: parte il toto-vescovo, la nomina avverrà prima di Pasqua?

Fausto Tardelli (foto gonews.it)


Un saluto alla stampa, che spesso ha avuto vicino nei periodi più raggianti e nei momenti difficili. In occasione di san Francesco di Sales patrono dei giornalisti, oggi, sabato 6 dicembre, il vescovo di San Miniato Fausto Tardelli ha voluto incontrare gli operatori dell'informazione per l'ultimo saluto prima della nomina a capo della diocesi di Pistoia.

Nel palazzo vescovile gli operatori della stampa cartacea, web e televisiva hanno ascoltato il messaggio di ringraziamento per l'opera fatta finora nei 10 anni di vescovado di Tardelli. "La stampa è necessaria per il vivere sociale, uno dei beni comuni primari, una dimensione essenziale della vita", ha commentato il vescovo. Nel suo periodo di servizio a San Miniato, Tardelli ha sviluppato molto i temi della comunicazione: attraverso il cartaceo Toscana Oggi, con il sito La Domenica e la relativa newsletter.

"In questi primi 10 anni ho capito quando è giusto comunicare e quando è meglio far silenzio", ha commentato Tardelli riferendosi agli scandali del parroco di Castelmartini che hanno colpito gli ultimi giorni di vescovado. Ma adesso è il momento di voltare pagina e pensare alla nuova missione che lo attende a Pistoia.

Il toto-nomi - Dalle ore 17 dell'8 dicembre, Tardelli sarà nominato vescovo di Pistoia e una diocesi diverrà sede vacante. Già da oggi è partita la sfida su chi indovinerà il nome del prossimo vescovo di San Miniato. In realtà ogni supposizione fatta ora è basata su voci senza fondamento: l'ultima parola sta al santo padre, che può decidere anche al di fuori della terna di pretendenti proposta per prassi. Nel caso di Tardelli, la decisione del papa arrivò circa 15 giorni prima dell'annuncio ufficiale.

L'amministratore diocesano - 8 giorni di tempo sono necessari, secondo il diritto canonico, per riunire il collegio dei consultori, un organo consultivo del vescovo formato in questo caso da 8 presbiteri, al fine di nominare un amministratore diocesano che fara le veci del vescovo nel periodo di sede vacante.

Sede vacante ma non in vacanza - Con questo gioco di parole Tardelli ha salutato il clero della diocesi ieri, venerdì 5 dicembre. Al vescovo è stato regalato un quadro, a nome di tutti i sacerdoti, realizzato da Luca Macchi. Nell'opera si vedono sia il duomo che la chiesa del SS. Crocifisso di San Miniato, per ricordare questi 10 anni di vita trascorsa insieme. Durante la conferenza stampa Tardelli ha riportato un adagio dal diritto canonico: "Sede vacante, nihil innovetur". Nella sede vacante non si innova, si trascorre un periodo di ordinaria amministrazione. Un consiglio, quasi un monito per l'amministratore diocesano e il collegio dei consultori.

La pasqua senza vescovo - È auspicabile una nomina prima della santa Pasqua. Ma i tempi, che non sono prefissati, sono comunque lunghi: per Pistoia, ad esempio, ci vollero 6 mesi per chiamare Tardelli, vescovo già nominato. La tradizione della diocesi samminiatese prevede vescovi che vengono da fuori (da secoli non si ha un nominato della città della Rocca) e di prima nomina data la dimensione ristretta della diocesi. Tutto è però possibile, in una Chiesa rinnovata dall'arrivo di papa Bergoglio. La procedura di nuova nomina è più lunga e quindi si potrebbe pensare anche a una Pasqua senza vescovo.

Il precedente storico - C'è già stato un vescovo che da San Miniato è arrivato a Pistoia: si tratta di monsignor Michele Visdomini Cortigiani, detto anche 'il grande vescovo'. L'ottavo vescovo della diocesi di San Miniato amministrò per 19 anni, dal 1683 al 1702, anno in cui venne trasferito proprio a Pistoia. È ricordato per aver consacrato la cattedrale, aver aperto il seminario come convitto anche notturno e per aver fondato l'ospedale tutt'ora esistente.

Elia Billero

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