Arpat, i sindacati fanno il punto su compiti, contratto e retribuzioni

In riferimento alle recenti notizie comparse sulla stampa relative ai dirigenti pubblici della Regione Toscana ed in particolare ai dirigenti dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT), in un contesto descrittivo che può ingenerare distorte letture nella pubblica opinione relativamente all’ oggetto trattato, le scriventi OO.SS. tengono a precisare che:

- il CCNL ( contratto collettivo nazionale di lavoro) applicato ad ARPAT è quello della Sanità ( sia per i dirigenti che per il personale del comparto)

- le retribuzioni genericamente indicate nell’articolo ( ed agevolmente riscontrabili nella relativa pagina pubblica dell’ Agenzia ) corrispondono alla retribuzione lorda, prevista dal CCNL, senza alcun ulteriore “quota aggiuntiva” sottratta  ad alcuna altra attività di ARPAT e regolarmente tassata come per tutti i lavoratori dipendenti.

- i così detti "premi di produzione" che vengono citati non sono altro che una voce contrattuale denominata "salario di risultato" distribuita secondo criteri regolati dalla normativa vigente ed interamente finanziata nell’ambito dei fondi contrattuali stabiliti dai CCNL. L’erogazione di tale importo è condizionata al raggiungimento di obiettivi assegnati ad inizio anno al singolo dirigente.

-  Quindi i dirigenti ARPAT sono inquadrati, analogamente alle altre  agenzie ambientali regionali,  come dirigenza sanitaria, medica, professionale, tecnica ed amministrativa  né più né meno di quanto avviene per i colleghi che lavorano nelle USL, da cui le Agenzie Ambientali provengono a seguito di un referendum popolare. E come tutti i dirigenti della Sanità le loro retribuzioni sono ferme al 2009.

- Per la provenienza professionale sopra evidenziata, i dirigenti di ARPAT  sono chiamati a svolgere attività che richiedono elevata professionalità, in analogia a quanto richiesto  in ambito sanitario. Nella valutazione di un servizio, è buona norma tenere conto del rapporto costo/beneficio ed è tale rapporto che deve essere bilanciato, valutazioni sui soli costi non possono costituire la premessa per una riduzione del personale

Invitiamo gli organi di stampa destinatari di questa nota, ad approfondire la conoscenza in merito agli istituti contrattuali nonché dei compiti svolti da ARPAT nell'assolvere agli adempimenti previsti dalla L.R. 30/2009, valutando qualità e quantità dell’attività di controllo e supporto alle Amministrazioni posta in essere e valutando e pesando altresì le conseguenti responsabilità assunte dalla Dirigenza ARPAT.

L'Agenzia pochi mesi fa, maggio 2014, dopo una riorganizzazione profonda che ha introdotto la logica di Area Vasta già sperimentata dalle Aziende Sanitarie, ha approvato una dotazione organica, che appariva appena sufficiente per lo svolgimento dei compiti assegnati, con insussistenza di situazioni di soprannumerarietà e dì eccedenza di personale ai sensi delI’art. 33 del D.Lgs. 165/2001.

segue

La Regione Toscana ha già emesso una delibera (DGRT 930/2014) che prevede una nuova riorganizzazione, le OO.SS. scriventi ritengono che. una qualsiasi ulteriore iniziativa di

riorganizzazione non possa prescindere dai servizi erogati e dal personale necessario al riguardo e dal confronto con le parti sociali ed il sindacato.

La dotazione organica dirigenziale della ARPA Emilia Romagna (delibera del DG n. 82 del 1 novembre 2014), prevede 137 dirigenti, rispetto a questo numero attualmente in ARPAT è presente il 66% di dirigenti ed in prospettiva tale percentuale si ridurrà a circa la metà  a seguito di quanto la Giunta Regionale Toscana prevede per ARPAT; come conseguenza crediamo che difficilmente potremo permetterci un’efficacia dei controlli ambientali di livello pari a quello della regione limitrofa.

Il ritardo con il quale le OO.SS. della dirigenza rispondono ai quotidiani è dovuto all'attesa di un’auspicata risposta della Direzione Generale, a nostro avviso doverosa ed utile per un chiarimento di posizioni diverse contenute nell’ampio contenitore regionale.

 

 

 

Fonte: OO.SS. della Dirigenza, ANAAO-Assomed, FP CGIL, FP CISL, UIL FPL, Fassid-SICUS

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