
La delegazione di montelupini con Federico Pavese e Giovanni Donzelli (foto gonews.it)
"Questo mio intervento è volto a fornire chiarimenti in merito alla visita del Consigliere Regionale Giovanni Donzelli, alla frazione di Camaioni riguardo alla presenza in loco di “profughi” della famosa operazione “Marenostrum”. Questo, perché ho avuto il sentore e la conferma che gran parte della realtà sia stata, in qualche modo, alterata o non riportata nella giusta maniera ed esattezza.
- Intanto per cominciare, voglio sottolineare che il “Comitato volontario di Camaioni”, di cui sono la portavoce, non c’entra in nessun modo con la vicenda, contrariamente a quanto divulgato, se non per il fatto che qualcuno dei suoi componenti era ad accogliere il consigliere: io compresa. Anzi, essendo un organo apolitico a tutti gli effetti, sarà sicuramente disponibile, in futuro, ad incontrare qualsiasi rappresentanza istituzionale e non, al fine di portare all’attenzione i problemi che riguardano la nostra frazione. Le varie ideologie politiche personali, apertamente manifestate e non, non sono alla base della sua funzione.
- L’incontro è stato organizzato grazie all’espressa richiesta del Consigliere Giovanni Donzelli, che sta seguendo queste problematiche da tempo, venuto a conoscenza della situazione e dei disagi manifestati da alcuni abitanti, che si sono trovati a convivere con questa realtà, senza nessun preavviso o informazione alcuna. E’ naturale, quindi, che le persone abbiano sentito la necessità di dare risposte ai tanti interrogativi; risposte che sono venute fuori proprio grazie a questo incontro che, tra le tante, è avvenuto senza nessuna “premeditazione”: dal momento della richiesta da parte di Donzelli e il suo arrivo, sono passati due giorni e mezzo, incluso il sabato e la domenica.
- Dal colloquio avuto sono emersi gli aspetti e le dinamiche di questa “accoglienza”. Prima di tutto, l’avvicendarsi dei profughi nei vari mesi a partire da Maggio/Giugno, fino ad oggi: ne arrivano alcuni, altri partono, ne arrivano altri ecc.ecc. compreso donne e bambini che però adesso non ci sono più. Attualmente si parla di 21 persone, arrivate nel mese di Settembre, tutti uomini, di diverse nazionalità, distribuiti in due appartamenti. Il controllo è della Prefettura di Firenze che si appoggia alla Misericordia di Empoli che pensa a fornire loro la spesa, il vestiario e quant’altro sia necessario. Il costo per tale operazione è tra i 30 e i 35 euro a persona al giorno, di cui 12,00 euro a persona e al giorno vengono spesi per pagare l’affitto dei due appartamenti. Circa 2.50-3.00 euro al giorno, vengono dati, invece, a ciascun profugo.
- Attualmente, stanno frequentando anche delle lezioni di lingua italiana, con il supporto della Misericordia di Montelupo. Come affermato dal responsabile della Misericordia, queste persone provengono da vari paesi africani in cui, magari, esistono situazioni governative e di vita difficili, ma nessuno è scappato da guerre o da persecuzioni religiose e sono venuti in Italia in cerca di una vita migliore. La situazione non è definitiva, nel senso che (sempre affermato dal responsabile della Misericordia), l’asilo politico difficilmente verrà loro concesso, quindi anche l’accoglienza stessa avrà un termine dopo il quale verranno lasciati a se stessi.. Questo vuol dire diventare clandestini.
- Alla fine della chiacchierata, con la persona che ci ha accolto e che si occupa direttamente degli immigrati, ci siamo scambiati il numero telefonico al fine di essere avvisato in caso di comportamenti, diciamo, poco consoni come quelli che gli sono già stati segnalati.
- Ho voluto fare queste precisazioni, in quanto non capisco cosa ci sia di male nel voler far luce su una realtà che riguarda tutti da vicino. Soprattutto, non capisco perché ci si debba sentire offesi, quando a cercare di farlo sono persone che la pensano in maniera diversa.
- Io da questa storia ho tratto delle conclusioni e soprattutto ho fatto dei conti. Spero, in questa maniera, che altri facciano come me e traggano le proprie. Forse il pericolo di fare chiarezza e di portare a conoscenza le persone sta proprio in questo: che poi, ognuno, col proprio cervello, arrivi a fare i suoi conti.
Tiziana Bitossi
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