
Grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato la pet teraphy è arrivata nelle camere e nelle sale di socializzazione del centro per anziani 'Selene Menichetti' di Castelfranco. Un progetto che ha registrano importanti risultati che ci vengono illustrati dalla dottoressa Francesca Mugnai di Antropozoa, un gruppo che da oltre 15 anni opera con circa una ventina di cani di diverse razze e molte altre specie animali.
Com’è nata l’idea di attuare un progetto nella struttura di Castelfranco e quando si è concretizzata?
Il gruppo Antropozoa crede che la relazione con l’animale influisca positivamente su alcuni parametri sociali e individuali quali interazione e comunicazione, ma si è dimostrata anche efficace su parametri comportamentali riducendo stati di agitazione, stimolando la creatività, la curiosità e la capacità di osservazione e sull’affettività con miglioramento della depressione e dell’ansia. Il pet stimola nella persona anziana emozioni positive come la gioia, la serenità, il buon umore. Si ha inoltre una stimolazione sensoriale che attiva l’anziano ed esercita la sua mente diminuendo lo stato di noia e di apatia. L’animale rievoca ricordi personali ricchi di valenza affettiva, mette in luce le capacità residue dell’anziano e lo aiuta a ricostruire la sua identità attraverso i ricordi. Sono questi i motivi che ci hanno spinti a proporre il progetto di attività e terapie assistite con la mediazione degli animali, “Il cane d’argento”, agli ospiti residenti nella RSA Selene Menichetti di Castelfranco.
Quanti anziani ha coinvolto e per quanto tempo?
Ha coinvolto circa 15 anziani, suddivisi in due moduli. Il progetto si è realizzato da gennaio fino a giugno, con cadenza settimanale.
Com’era strutturato il progetto?
Nei mesi di novembre e dicembre sono stati presi i contatti con la struttura per la prima fase informativa, incontrando la responsabile e l’educatore per la condivisione del progetto. Successivamente, fino a giugno si sono susseguiti i vari i incontri con gli ospiti residenti. Gli anziani aspettavano con trepidazione il sabato, per incontrare le loro due amiche speciali, Akela Labrador Retriever e Tiffany Golden Retriever, accompagnati dalle operatrici, dottoresse Francesca Panconi ed Elena Antonelli. A seconda della variabilità cognitiva, emotiva e sociale del gruppo venivano pianificate attività, esercizi specifici, ma soprattutto potenziata e agevolata la relazione tra uomo e animale. Alcuni aspetti dell’interazione, quali il gioco, il cibo, l’accudimento, invitano gli anziani a prendersi cura dei cani, con conseguenti positivi riflessi sull’autostima per il vissuto di gratificazione dato non solo dalla piacevole interazione ma dalla percezione della propria utilità e successo. Nel mese di luglio è stata condotta una fase di valutazione e restituzione dell’attività svolta, alle persone coinvolte nel progetto e ai responsabili della struttura.
Quali aspetti hanno colpito di più i soggetti interessati?
Attenzione, curiosità e interesse per le due cucciole pelose, protagoniste del progetto sono stati mostrati sia dagli anziani che da parte delle personale. Akela e Tiffany hanno dimostrato sensibilità e delicatezza, ma anche intraprendenza e voglia di giocare, con i cuccioli color argento.
Quali risultati finali ha dato anche in termini di benefici per i pazienti?
Noi come obiettivo generale ci eravamo poste di migliorare la qualità di vita degli ospiti attraverso la stimolazione sensoriale, cognitiva e relazionale. Crediamo di esserci riuscite, ottenendo buoni risultati; dati emersi anche da resoconti degli strumenti di valutazione, realizzati con griglie osservative e materiale fotografico e filmico. Le attività hanno dato modo di promuovere dinamiche empatiche, permettendo di focalizzare l’attenzione all’esterno, spostando la concentrazione da se stessi a un altro essere vivente, favorendo il divertimento con l’animale, la socializzazione, il contatto fisico, l’uso di registri sensoriali e il senso di responsabilità che il contatto con un animale di cui prendersi cura, implica.
Fonte: Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato
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