
Luca Nannipieri: "Se questa mia proposta di legge fosse approvata dal Parlamento, il Teatro Del Giglio diverrebbe presto una fondazione di diritto privato e smetterebbe di essere in perenne deficit"
Martedì 14 ottobre, alle ore 14.30, presso la Camera di Commercio di Roma (Sala del Tempio di Adriano, Piazza di Pietra, Roma) si terrà il convegno della Fondazione Magna Carta dal titolo "Cultura e Privati: oltre il mecenatismo". Lo scopo dell'incontro è quello di presentare, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini, una proposta di legge promossa da Magna Carta, scritta dal saggista Luca Nannipieri, introdotta dal senatore Gaetano Quagliariello, che permetta di superare, attraverso una revisione del Codice dei Beni Culturali, le attuali forme giuridiche delle istituzioni culturali, per passare a forme di gestione più concrete e strutturate da parte di privati, imprese e altre realtà diverse da quella pubblica.
Dopo l'indirizzo di saluto del Presidente della Fondazione Magna Carta Gaetano Quagliariello, la proposta di legge sarà illustrata da Luca Nannipieri, membro di board della Fondazione Magna Carta. Interverranno di seguito Patrizia Asproni, Presidente Confcultura Confindustria, Lorenza Bonaccorsi, Responsabile Cultura Segreteria Nazionale Partito Democratico, Paolo Bonaiuti, Membro della Commissione Cultura del Senato della Repubblica, Roberto Cecchi, Architetto, già Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Bernardino Chiaia, già Vice Rettore del Politecnico di Torino, Dario Disegni, Componente CdA Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, Andrea Marcucci, Presidente della Commissione Cultura del Senato della Repubblica, Carla Ortolani, Presidente Fondazione Venanzo Crocetti, Paolo Tancredi, Membro della Commissione Cultura della Camera dei deputati. Modera l’incontro Paolo Messa, Fondatore di Formiche. Le conclusioni saranno affidate al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini.
Afferma Luca Nannipieri: "Se questa proposta di legge fosse approvata dal Parlamento, la città di Lucca smetterebbe di avere un teatro storico come il Teatro del Giglio in forte deficit, a spese degli italiani: si trasformerebbe in una fondazione di diritto privato, a bilancio interno, e riceverebbe finanziamenti dallo Stato e dalle istituzioni pubbliche locali in stretta e stringente proporzione a quanto reperisce autonomamente sul territorio, tramite le sponsorizzazioni, i lasciti, le donazioni che riesce a ricevere e la bigliettazione. In questo modo si premierebbe non solo una gestione virtuosa ed economicamente sorvegliata del Teatro, ma anche il ricercare il gradimento e il coinvolgimento attivo della cittadinanza alla vita dell'ente teatrale più prestigioso della città".
Fonte: Centro studi umanistici dell'abbazia di San Savino
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