Confcommercio: "Sì a reintrodurre dei limiti per gli orari dei negozi nei giorni festivi"

Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio

Si dichiara risolutamente favorevole alla reintroduzione di una regolamentazione in materia di orari dei negozi e chiusure festive il direttore di ConfcommercioPisa Federico Pieragnoli: “Esiste una grande differenza tra l'anarchia assoluta e le vere liberalizzazioni, soprattutto in materia di commercio. Il vecchio decreto Salva Italia, annullando ogni paletto, ha contribuito a far chiudere migliaia di esercizi commerciali in tutta Italia”. Secondo il direttore Pieragnoli gli effetti delle liberalizzazioni di Monti sono stati nocivi: “Solo nei primi sei mesi del 2014 sono chiusi 60 mila negozi, i consumi sono retrocessi a vent'anni fa, la spesa delle famiglie si è ridotta del 7%, In questi anni non c'è stata maggiore concorrenza, perché il settore era già ampiamente liberalizzato e soprattutto nessun vero stimolo alla ripresa dei consumi interni”.

Da queste premesse la seguente considerazione: “Basta usare demagogicamente parole d'ordine che non significano più nulla. Un minimo condiviso di regole e paletti su orari e festività esistono in tutta Europa. Ecco che la proposta della Commissione Attività produttive della Camera di prevedere l'obbligo di 12 chiusure annuali dei negozi è comprensibile, sensata, giusta, legittima, a dispetto del parere negativo, non condivisibile, dell'Anti-trust”.

L'obiettivo deve essere quello di arrivare ad avere deroghe certe all'interno di un chiaro quadro normativo: “Poche ma chiare limitazioni, finalizzate a salvaguardare la straordinaria pluralità distributiva del commercio italiano, articolato in una complessa costellazione di piccoli negozi di vicinato, medie e grandi strutture. Paletti normativi fondamentali che, auspichiamo diventino presto legge, utili a realizzare una autentica concorrenza, a contenere i costi, a valorizzare al massimo le peculiari realtà turistiche e commerciali dei singoli territori, garantendo ovunque un qualificato livello di servizi ai consumatori”.

 

Fonte: Confcommercio Pisa

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