
In tempi di spending review e tagli agli enti locali, Wedding Planner Italia, il sindacato nazionale dei professionisti di eventi, matrimoni e cerimonie con sede presso la Confcommercio di Pisa, lancia una proposta ai sindaci di tutta Italia. Valorizzare monumenti, palazzi, opere d'arte grazie al business dei matrimoni. A lanciare la singolare proposta la presidente di WPI Giulia Bertucelli: “E' un appello che facciamo ai sindaci dei maggiori centri di attrazione turistica o dei comuni dotati di location di particolare fascino e suggestione. Come professionisti del settore, registriamo sempre più richieste da parte dei clienti per celebrare le unioni civili che in molti casi hanno superato quelle religiose, in ambienti esclusivi, dal forte impatto estetico ed emotivo”.
Una tendenza nata diversi anni fa in America e che oggi è diffusa in molti paesi del mondo. Prosegue Bertucelli: “Da un lato assistiamo ad una apertura da parte di alcuni comuni “illuminati”, che già oggi mettono a disposizione degli sposi luoghi di interesse artistico, culturale e paesaggistico per matrimoni e cerimonie varie. Come sindacato, abbiamo sollecitato comuni come Sorrento, Castagneto Carducci, Pisa, Livorno per dirne solo alcuni. Alla fine cercheremo di sensibilizzare la stessa ANCI (Associazione dei Comuni d'Italia) affinché questo atteggiamento di apertura e sensibilità diventi una prassi diffusa in tutto il territorio italiano”.
I benefici per gli amministratori dei comuni sarebbero molteplici: “Intanto in termini di immagine e di promozione del territorio” - spiega la numero uno di Wpi - “e poi, di positiva valorizzazione economica di luoghi del nostro patrimonio artistico, assai utile per la loro stessa manutenzione e salvaguardia”.Infine, è la stessa Bertucelli ad invocare regole certe per la tutela di questo patrimonio: “Naturalmente l'autorizzazione dovrà essere concessa a partire dall'affidabilità e dalla professionalità dei soggetti che ne faranno richiesta. WPI è pronta a sottoscrivere e rispettare tutte quelle procedure necessarie per la tutela e la salvaguardia di questi luoghi esclusivi”.
Fonte: Confcommercio Pisa
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