Un premio per i Toscani nel Mondo: si chiamerà Monna Lisa. Mostra sulla Resistenza a Buenos Aires

foto d' archivio

All'orizzonte c'è il premo Monnalisa: un riconoscimento da assegnare l'anno prossimo ad un toscano nel mondo che si sia particolarmente distinto e magari, contemporaneamente, ad un amico della Toscana che nella terra degli Etruschi e del Rinascimento non è nato ma l'ha scelta.

Più vicino nel tempo ci sono invece una mostra sull'architettura del Novecento in Toscana, che sarà inaugurata a Buenos Aires il 16 ottobre con un'esposizione gemella in Italia, e una ricerca sul ruolo e il contributo dei soldati di origine toscana che hanno partecipato alla liberazione del paese arruolati negli eserciti alleati.

" Ci sta lavorando l'Istituto storico della Resistenza - spiega l'assessore alla cultura Sara Nocentini – e la ricerca è praticamente terminata". Diventerà una mostra foto-documentaria virtuale da pubblicare on line. "E racconterà – dice - storie di vita che creano ancora una volta una storia globale, dove i confini tra le nazioni si perdono". Le tre iniziative sono state illustrate nella due giorni dei Toscani nel mondo a Cortona. In Argentina e in Sudamerica, prima e dopo la seconda guerra mondiale, hanno lavorato molti architetti toscani, che hanno costruito palazzi e grattacieli. La mostra su "L'architettura del Novecento in Toscana" racconterà l'altra storia e quello che negli stessi anni accadeva nella terra di origine di molti emigranti. Racconterà di architetti che si facevano interpreti e specchio delle profonde trasformazioni in corso in Italia, progettando e costruendo opere destinate a funzioni pubbliche totalmente nuove: dal liberty al razionalismo, fino alle avanguardie e architetture di fine secolo. Una mostra, curata dalla Fondazione Michelucci, che è anche un'iniziativa pilota replicabile in futuro altrove.

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