
Il sindaco Filippo Nogarin e l’assessore Nicola Perullo (quest’ultimo anche in giuria a Miss Livorno), intervengono sulla questione delle offese razziste a Miss Livorno 2014 Cioma Ukwu.
L’intervento del sindaco Filippo Nogarin:
“Come sindaco di Livorno sono certo di interpretare il comune sentire dei miei concittadini esprimendo a Cioma Ukwu la massima solidarietà e vicinanza per le inaudite offese che le sono state rivolte sui social network e sulla rete, dopo la sua vittoria del locale concorso di Miss Italia.
“Chiedo scusa a nome della Città a Cioma e alla sua famiglia per questo gravissimo episodio di intolleranza, sicuramente non rappresentativo e degno di una città che sin dai tempi delle Leggi Liburnine non ha mai conosciuto ghetti, ed è sempre stata conosciuta per la tolleranza e apertura verso tutte le religioni e le nazionalità.
La reazione di grande dignità di Cioma è una lezione di stile per tutti coloro che l’hanno così stupidamente offesa e dimostra come, nonostante la giovane età, questa ragazza meriti rappresentare la nostra città, non solo per la sua bellezza. Sarò contento se potrà esprimerle questi sentimenti di persona, in Palazzo Comunale”.
L’intervento di Nicola Perullo, assessore al Turismo, Marketing territoriale, Sport, Impianti sportivi, Folklore
“Il dibattito che è stato creato in questi giorni da qualcuno attorno alla legittimità della scelta della nuova Miss Livorno 2014, Cioma Ukwu, è vergognoso e sconcertante. Sia per ragioni storiche che per ragioni culturali. Sembra davvero assurdo che nel 2014 ancora si possano avviare “discussioni” sull’“autenticità” della livornesità. Ed è ancora più paradossale in una città come Livorno che, come tutti dovrebbero sapere, è nata nel Seicento da un crogiuolo di culture, popolazioni e tradizione che si sono da subito mescolate . In questo senso, l’unico tratto distintivo della livornesità è il meticciato, la contaminazione.
In qualità di assessore io ho partecipato alla serata finale e ho fatto parte della giuria, insieme a qualche altra decina di cittadini. E io, come credo tutti gli altri, non mi sono posto alcun problema in merito alla definizione di una “autenticità” sulla base di un elemento superficiale quale un colore della pelle piuttosto che un altro. Ho ammirato tante belle ragazze e, lo confesso, una di quelle a cui ho assegnato il massimo punteggio è stata proprio Cioma Ukwu senza minimamente pensare ad altro che a premiare la sua bellezza. Cioma, tra l’altro, è nata e cresciuta a Livorno, parla più livornese di me (che pure sono nato e cresciuto a Livorno), quindi quale sarebbe il problema?
Livorno è una città che ha avuto il suo massimo splendore quando è stata una città aperta, accogliente e indifferente alle etichette religiose, politiche, territoriali. Livorno è una città che si fregia della sua superiorità alle apparenze superficiali, che non significano nulla da nessun punto di vista. Dobbiamo recuperare questo spirito – questo sì, “ autenticamente” livornese – anche per una nuova cultura dell’ospitalità. Come ha sottolineato anche il governatore Rossi, solo con la cultura si può battere la becera ignoranza. E cultura, in questo caso, vuol dire sapere che l’identità, ciò che oggi siamo, è sempre il frutto di uno scambio, di una relazione, di un’apertura che si è verificata a un certo punto da qualche parte. Il Comune di Livorno è tutto con Cioma, e congratulazioni per la tua vittoria!”
Fonte: Ufficio Stampa
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