
Si sono incontrati oggi, giovedì 24 luglio, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, le Istituzioni – Comuni di Genova e Firenze, Provincia di Firenze, Regione Toscana e Regione Liguria -, la direzione aziendale di Esaote e le OO.SS. di Firenze e Genova. Su richiesta dell'azienda, l'incontro si è articolato su due tavoli, il primo tra istituzioni e organizzazioni sindacali ed il secondo soltanto tra Governo, Regioni e azienda.
Nel corso dell'incontro l’Azienda ha illustrato i principali punti del piano industriale. Obiettivo del piano è riportare Esaote ad una forte posizione competitiva nel settore delle apparecchiature biomedicali a livello internazionale, con investimenti per circa 50 milioni di euro nel biennio 2014-2015 in ricerca e sviluppo per la realizzazione di nuovi prodotti e tecnologie. In tale contesto, l’Italia con i siti produttivi di Genova e Firenze continuerà a rivestire un ruolo strategico anche in futuro per il Gruppo.
L’Azienda ha, infatti, confermato la volontà di rafforzare l’attività dei due siti, che verranno riorganizzati in un’ottica di maggior specializzazione per migliorare l’efficacia dell’attività di ricerca ed ottenere un necessario recupero di efficienza, a fronte dell’attuale situazione caratterizzata da una significativa dispersione di risorse.
Il piano industriale identifica le specifiche missioni tecnologiche e industriali:
- a Genova, verrà consolidata l’attività di ricerca per il software relativo al process e all’imaging degli ecografi e rimarranno al contempo le attività di ricerca per la risonanza magnetica(MRI). Nel capoluogo ligure rimarrà, inoltre, il Global Service (servizi di assistenza tecnologica e riparazione macchine presso ospedali e centri medici) e verrà rafforzato il Medical IT (software per gestione delle immagini per gli ospedali), con la creazione di due nuove società interamente possedute da Esaote;
- a Firenze, la ricerca manterrà un ruolo strategico focalizzandosi sullo sviluppo, l’industrializzazione e la produzione delle sonde e sulla progettazione legata all’elaborazione del segnale ecografico, oggi sempre più determinanti per l’innovazione competitiva delle apparecchiature ecografiche. Al potenziamento del sito toscano, verranno destinati importanti investimenti sia per la ricerca che per l’ampliamento della capacità produttiva.
L’esternalizzazione della produzione, riparazione e ripristino delle risonanze magnetiche e dei sistemi ultrasuoni e della relativa gestione del magazzino ricambi sarà affidata ad un partner industriale italiano, che abbia competenze distintive a livello internazionale e che confermi la volontà di localizzare le attività a Genova.
Nel corso dell’incontro tenutosi con i due Presidenti della Regione, Esaote ha, infine, ribadito il totale impegno a gestire con una politica attiva del lavoro le problematiche occupazionali per limitare al massimo l’impatto sociale derivante dal piano di riorganizzazione. Il piano prevede diverse possibilità di reimpiego del personale, tra cui trasferimenti tra le attuali sedi territoriali e mobilità interna tra le diverse funzioni anche su posizioni non equivalenti a quelle già ricoperte all’interno e all’esterno dell’azienda con il sostegno di attività di outplacement-ricollocamento, percorsi formativi e di addestramento tecnico. Nel periodo di tempo necessario per rendere operative e concrete queste opportunità di reimpiego, verrà fatto ricorso alla CIGS per 12 mesi per un numero massimo di 120 dipendenti; il ricorso a tale ammortizzatore sociale è propedeutico alla gestione di un’articolata politica attiva del lavoro.
Fermo restando l’urgenza di attuare il piano industriale predisposto sia a Genova che a Firenze, di cui sono stati già avviati i primi interventi, Esaote si è resa disponibile ad un ulteriore incontro in sede ministeriale, indicativamente nella prima decade del mese di settembre.
I sindacati Cgil-Cisl e Uil invece hanno commentato con una nota congiunta: “E' importante essere riusciti a prendere tempo per una discussione vera sul piano industriale dell'azienda, che ha chiesto di “riflettere”, ma rimane per noi fondamentale salvaguardare le missioni industriali e di ricerca dei siti di Genova e Firenze, salvaguardando il collaudo e la ricerca nei rispettivi stabilimenti".
"Vogliamo stigmatizzare - proseguono i sindacati - la scelta dell'azienda di non incontrare i due Comuni e la Provincia. In ogni caso, oggi le Regioni hanno sposato le nostre proposte per il piano industriale, e questo ci sembra un passo avanti fondamentale per portare avanti al meglio il confronto, che si articolerà in incontri sindacali sul territorio per concludersi con una convocazione plenaria presso il Ministero verso metà Settembre”.
Ottimista anche il presidente della Regione Toscana Rossi: "È una trattativa difficile, ma è importante aver mantenuto aperto il dialogo. Il nostro obiettivo è preciso: sviluppare l'occupazione e la ricerca a Firenze. L'apertura al confronto a distanza, tra azienda, lavoratori e organizzazioni sindacali - prosegue Rossi - è un'opportunità da utilizzare per verificare possibilità e reali volontà dell'azienda. Il confronto si svilupperà su due tavoli, uno con i sindacati e l'altro con le istituzioni. Si tratta di approfondire le varie questioni aperte fra cui quelle legate al ricorso alla cassa integrazione, al mantenimento delle attività, alla salvaguardia dell'occupazione in modo da arrestare il clima di impoverimento che si respira in questo momento all'interno dell'azienda".
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