Biblioteche, Maggi (Filcams): "Il risultato che scaturisce non può che essere definito in chiaro scuro"

foto di archivio

La vicenda delle Biblioteche fiorentine rappresenta plasticamente la modalità con cui non fare piu’ gli appalti per la mancanza di una stringente clausola sociale, di un riferimento preciso al contratto collettivo nazionale di lavoro, al criterio dei ribassi d’asta.

Modalità che sono state prodotte dalla precedente Amministrazione Comunale nonostante le richieste reiterate per ben due anni da parte delle Organizzazioni Sindacali.

Il risultato che oggi scaturisce, anche a seguito di un positivo  interessamento della  nuova Giunta Comunale - dichiara Maurizio Magi - non può che essere definito “in chiaro scuro” , ed e’ per questo che non ci ha portato alla sottoscrizione di un accordo, ma semplicemente ad un verbale di incontro.

E’ mantenuta tutta l’occupazione, anche quella a tempo determinato, l’applicazione del contratto nazionale esistente, le anzianità di servizio, nonché i precedenti monte orari individuali contrattuali

Il lato scuro della vicenda - dichiara Magi - sono i lavoratori degli archivi comunali, ai quali non viene riconosciuta una parte importante dei superminimi, mentre per i lavoratori delle biblioteche, vengono meno seppur temporaneamente, le maturazioni di una parte dei loro permessi, ed alcuni  delivellamenti.

Non possiamo curare “la malattia” degli appalti, ma dobbiamo prevenire le modalità con cui si fanno le gare, affinché non si determinino peggioramenti delle condizioni salariali e normative dei lavoratori – conclude Magi.

Fonte: Filcams Cgil Fireze

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