
NOTTE MAGICA, RISULTATO STORICO PER IL PD. GRILLO ORA DOVREBBE MANTENERE LA PAROLA DATA E LASCIARE LA POLITICA VISTO CHE DAL #VINCIAMONOI SI PASSA AL #VINCIAMOPOI
Alcune considerazioni molto a caldo.
Notte magica con un risultato storico per il Pd.
Storico per tante ragioni.
Mai una forza di centrosinistra nell'Italia repubblicana aveva superato il 40% dei voti (i dati più alti fino ad oggi erano stati il 34,4% del Pci nel 1976, il 33,3% del Pci nelle europee del 1984 e il 33,2% del Pd di Veltroni nel 2008).
In generale, per ritrovare un partito italiano sopra il 40% bisogna risalire a 56 anni fa (elezioni politiche del 1958: Dc al 42,4%).
Mai nella Seconda Repubblica un qualunque partito aveva superato il 40% (il dato più alto fino ad oggi era stato il 37,4% del Pdl nel 2008).
Il partito a vocazione maggioritaria, che in tanti avevamo sognato quando il Pd nacque nel 2007, ora è realtà. In Italia abbiamo finalmente una forza di centrosinistra che vince le elezioni con le stesse percentuali delle prestazioni migliori degli ultimi grandi premier di centrosinistra europei: Blair le vinse nel 2001 con il 40,7% e nel 1997 con il 43,2%; Schröder le vinse con il 40,9% nel 1998 e il 38,5% nel 2002; Zapatero con il 42,6% nel 2004 e con il 43,9% nel 2008; Gonzalez con il 39,6% nel 1989 e il 44,1% nel 1986; Göran Persson in Svezia con il 39,9% nel 2002.
Balza agli occhi l'eccezionalità a livello continentale del risultato italiano: quasi ovunque nell'Ue queste elezioni europee sono state una sonora una punizione per il partito del capo del governo in carica: secondo le informazioni al momento disponibili solo in Italia, Finlandia e Cipro il partito del presidente del consiglio aumenta i voti rispetto alle ultime elezioni politiche: +16,4 punti % in Italia; +2,2 punti % in Finlandia; +3,4 punti % a Cipro.
Negli altri Paesi il partito del capo del governo subisce arretramenti notevoli: -18,6 punti % in Spagna, -14,9 punti % in Francia, -5,2 punti % in Germania, -16,7 punti % in Svezia, -15,7 punti % nel Regno Unito.
E mentre nel resto d'Europa gli euroscettici volano, in Italia il M5S perde nettamente voti (-4 punti %) rispetto al 2013: invece che #vinciamonoi Grillo dovrà dire #vinciamopoi.
E soprattutto dovrà mantenere le promesse, perché in politica le promesse si mantengono: aveva detto che se non batteva il Pd avrebbe lasciato la politica. Ora aspettiamo che sia di parola: anche perché non solo non ha battuto il Pd ma è stato praticamente doppiato dal Pd.
Purtroppo l'andamento non positivo a livello continentale delle forze di centrosinistra affiliate al Pse S&D (-5,8 punti % il Psoe in Spagna e -14,9 punti % il Ps in Francia dai miseri +0,6 punti % cioè 29,6 contro 29% dei laburisti nel Regno Unito e +1,3 punti % della Spd in Germania da 25,7% a 27%) fa sì che per la quarta volta di fila il primo partito al Parlamento Europeo sarà il Ppe (212 seggi contro i 186 del Pse).
All'interno del gruppo Pse S&D il Pd sarà probabilmente il primo gruppo: o a pari merito con la Spd a 27 seggi, o sopra (per questo bisognerà attendere i dati definitivi).
In Toscana il Pd fa segnare un risultato record: 56,5%, di gran lunga la regione italiana con il Pd più forte (seguono l'Emilia Romagna con il 52%; l'Umbria con il 49,6%; le Marche con il 47,3%).
Rispetto alle politiche del 2013, il Pd avanza di 19 punti %, dal 37,5% al 56,5% (in Emilia Romagna +15 punti %).
Rispetto alle europee del 2009, l'avanzamento del Pd toscano è di 17,8 punti %, dal 38,7% al 56,5%.
A Pontassieve miglior risultato in Italia, segue Castelfiorentino
"In Toscana con le europee il Pd ha conseguito un risultato eccezionale, attestandosi al 56%, percentuale mai raggiunta prima da nessun altro partito. Perfino il Pci di Berlinguer si era fermato in Toscana sotto la soglia del 50%.
Siamo di gran lunga la regione italiana in cui il Pd è più forte, seguiti dall'Emilia Romagna al 52%". Lo ha detto il segretario del Pd toscano Dario Parrini commentando i risultati delle elezioni europee nella regione. "A questo grande risultato - ha aggiunto - dovrà seguire un grande impegno e anche una grande responsabilità, per rispondere alla fiducia che ha risposto in noi 1,1 milioni di elettori toscani".
Parrini ha sottolineato altri 'record' raggiunti in Toscana come a Pontassieve, comune di provenienza del premier Matteo Renzi dove "si è raggiunto il 69,7% ed è stato il miglior risultato in Toscana e in Italia". Dietro, nella 'classifica nazionale' ci sono poi "Castelfiorentino con il 69,7%, e Montaione con il 69%. .
A livello di Province - ha aggiunto Parrini - è quella di Firenze con il 61,8% ed è anche la prima provincia a livello italiano. Le uniche due province toscane con il Pd sotto il 50% sono Lucca e Massa".
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