
Gli esponenti del PD nel presentare la “squadra” con la quale affronteranno la prova elettorale hanno fatto un sintetico bilancio della gestione amministrativa del Comune di San Miniato, così Roberto Ferraro, presidente del Circolo NCD San Miniato
Si è parlato di anni difficili, di contributi statali ridotti, di conti in ordine, di una “differenza che caratterizza le amministrazioni di centrosinistra rispetto a tutte le altre”.
L’analisi della dirigenza del PD merita qualche precisazione.
Innanzi tutto le difficoltà che il Comune ha avuto a far quadrare i conti non sono dipese solo dai tagli del Governo.
Difficoltà sono derivate dall’enorme massa di debiti (mutui passivi) che il Comune ha accumulato negli anni. All’inizio della legislatura (anno 2009) tali debiti ammontavano a circa 20 milioni di euro, che comportavano rate annuali di quasi tre milioni di euro, di cui un milione di soli interessi passivi. Per avere una idea comparativa del fenomeno è sufficiente dire che l’importo dei mutui passivi era quasi pari all’ importo di tutte le entrate annuali.
E’ vero che nell'attuale legislatura sono stati evitati ulteriori indebitamenti, ma è anche vero che i vari Sindaci che si sono susseguiti alla guida del Comune sono sempre stati del PD. Quindi se vi è stata una eredità negativa, questa è da ascrivere solo e sempre al PD.
I Dirigenti del PD hanno parlato di efficienza amministrativa nella gestione del Comune.
A tale proposito riportiamo alcuni brani della relazione della Corte dei Conti dopo aver preso visione dei rendiconti della gestione comunale.
“ …. la presenza di residui attivi costituiti in anni precedenti il 2006, in misura considerevole …. solleva dubbi sulla veridicità e attendibilità delle partite conservate nella gestione residui con ripercussioni negative sul risultato di amministrazione e in assenza di accantonamento al fondo svalutazione crediti ….. potenziale rischio per la tenuta degli equilibri di bilancio del Comune” .
Certo, anche in questo caso si tratta di eredità negative di passate gestioni. Ma pur sempre ascrivibili al PD.
Infine sarebbe stato il caso che i Dirigenti del PD avessero ricordato che le difficoltà finanziarie che in questi cinque anni ha avuto il Comune di San Miniato sono ascrivibili, oltre che ai tagli del Governo, anche ad un contratto capestro stipulato nel 2005, più comunemente noto come project financig.
Un contratto che, in palese violazione della legge non è mai stato approvato dal Consiglio Comunale e che ad oggi è costato al Comune, per servizi pagati ma non ricevuti, circa 5 milioni di euro (opere come Via Sasso e raddoppio del parcheggio del Cencione non realizzate, edificazione di case da locare a Roffia mai costruite, urbanizzazioni mai realizzate).
Se ai danni derivanti dal project financing si somma anche la mancata costruzione della farmacia comunale che al momento ha prodotto una perdita per il Comune di oltre 1 milione di euro poiché il Consorzio Etruria ha riscosso ma non ha realizzato l’edificio promesso, la perdita per le finanze comunali veleggia oltre i 6 milioni di euro.
Anche in questo caso si tratta di eredità negative di passate gestioni. Ma pur sempre ascrivibili al PD.
Poiché questo è il quadro completo della situazione amministrativa del Comune, i Dirigenti del PD dovrebbero essere un po’ più cauti nel vantare diversità che esistono solo nella loro fantasia.
Se invece la decantata diversità della sinistra rispetto agli altri vuole fare riferimento ai fatti e alle circostanze che hanno riguardato la penosa vicenda della Commissione di indagine sul project financig – indagine prima approvata e poi negata dal PD - siamo concordi con loro. I livelli di opacità politica e amministrativa evidenziati dalla sinistra samminiatese in questa circostanza non hanno riscontro probabilmente in nessun altro comune d’Italia.
Roberto Ferraro, presidente del Circolo NCD San Miniato
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