
Un centro dove vengono erogate oltre 2 mila prestazioni all'anno o in periodi di permanenza di circa 15 giorni. Vi operano 4 fisioterapiste, un medico fisiatra e il personale di una cooperativa cura l'assistenza
A entrarci a occhi chiusi si potrebbe avere l’impressione di essere in un padiglione del colosso scandinavo dell’arredamento di cui, per evitare pubblicità indiretta, non si può fare il nome: piano cottura e pensili per i piatti là, divanetto con tavolino da fumatori qui, scrivania per computer in un angolo, e poi il letto, l’armadio, i sanitari del bagno. Un’esposizione di mobili insomma, o più esattamente di mobili e tecnologia, strumenti informatici, computer, sensori, joy stick, altre diavolerie.
Tutta roba semplicissima, da un certo punto di vista, e assolutamente sofisticata da un altro, perché non c’è negozietto che oggi non disponga di un apparecchio con un microchip, qualche grammo di silicio, un paio di microprocessori, ma per studiare cos'è meglio per una persona che non può muoversi dal letto dov’è ricoverata o a cui non sono possibili alcuni movimenti anche banali come chiudere le persiane, ci vuole un bel po’ di applicazione, la capacità di esser pratici e quasi artigianali, ma l’occhio lungo dello scienziato o del ricercatore.
È così che un manipolo di persone – 2 medici, 4 dipendenti dell’Azienda sanitaria di Firenze e 4 educatori di una cooperativa convenzionata – dedicano parte del proprio tempo a mettere a punto ausili capaci di rendere meno complicata la giornata a chi è costretto su una carrozzina perché ha avuto una lesione al midollo spinale o è stato colpito da quella malattia del sistema nervoso che si chiama Sclerosi laterale amiotrofica e tutti la sintetizzano nella sua sigla, Sla.
Ecco allora dei sensori capaci di intercettare il movimento delle palpebre o la rotazione delle orbite oculari, prenderle per un comando per mezzo del quale impartire tramite un computer un ordine a un motorino elettrico che fa alzare lo schienale del letto e ti consente di stare più comodo dopo tante ore lì disteso; oppure un banale telecomando come quello della tv o anche con meno tasti, tipo l’apri-cancello, con cui far scendere le giacche dal piano alto dell’armadio, accendere il fornello perché riscaldi un brodo, accostare le tapparelle e fare un po’ d’ombra. Prima di decidere cosa comprare per avere questo genere di sostegni indispensabili quando si è costretti a vivere con margini di autonomia molto ridotti e un alto grado di dipendenza, è saggio dare un’occhiata a cosa offre il mercato, vedere qual è la soluzione migliore per le proprie specifiche esigenze, essere consigliati sull'ausilio più indicato.
- La casa domotica a Firenze
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- La casa domotica a Firenze
Con questo scopo è nato l’appartamento domotico dell’Azienda sanitaria di Firenze inaugurato oggi in via San Felice a Ema 15, a villa il Sorriso dove ogni anno 150 persone circa vengono accolte nel centro di riabilitazione per medullolesi e pazienti affetti da gravi patologie che impediscono loro i movimenti.
Un centro dove vengono erogate oltre 2 mila prestazioni all'anno o in periodi di permanenza di circa 15 giorni ripetuti anche 3 volte l’anno per un massimo di 20 persone alla volta o effettuati in regime diurno. A villa il Sorriso operano 4 fisioterapiste, un medico fisiatra e il personale di una cooperativa cura l'assistenza.
L’appartamento domotico – domotica è termine che fonde la “domus”, casa in latino, con la “robotica” – è stato inaugurato dal direttore sanitario dell’Azienda sanitaria di Firenze Angiolo Baroni e dalla direttrice del presidio Antonietta Marseglia. È stato allestito proprio per mettere a disposizione di chi può averne necessità un luogo dove vedere quale sia l’attrezzatura più idonea per il proprio caso e per studiare con i tecnici del Laboratorio ausili per l'apprendimento e la comunicazione (Laac) della Asl 10 diretto dal dottor Mario Landi, la soluzione migliore per ricevere l’aiuto migliore.
Per comprendere quanto possa essere utile una simile struttura è sufficiente considerare che nel territorio dell’Azienda sanitaria fiorentina sono ben 74 i pazienti esenti per Sla o patologie simili. Poter scegliere di cosa si ha bisogno consente anche di accedere appropriatamente agli aiuti economici previsti in questi casi dalla Regione Toscana.
Fonte: Azienda Sanitaria Firenze
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