
Nello scrivere il pezzo sull'improvvisa comparsa su un'ambulanza della Misericordia di Empoli di tre webcam chiudevamo chiedendoci: ma verranno mai accese? Un interrogativo che resta ancor di più in piedi visto che il progetto video-soccorso è stato sospeso.
La decisione è stata presa in un incontro che si è tenuto alla direzione Asl di via dei Cappuccini nel corso del quale il sindacato degli infermieri Nursind, che sulla questione aveva già manifestato con un comunicato stampa dubbi sia sostanziali che formali, ha chiesto ed ottenuto di poter vedere il progetto nella sua globalità, ovvero leggere le carte con protocolli, tempi, modalità e ovviamente anche spese.
Una presa di posizione netta e decisa che ha portato come logica e diremo inevitabile conseguenza quella di sospendere il progetto (la cosa era già stata chiesta anche in data 1 aprile senza però avere risposta) e sottoporlo anche alla rappresentanza sindacale di coloro che del sistema 118 e dell'ambulanza sono assieme ai medici gli attori principali, vale a dire gli infermieri i quali, nonostante questo, della cosa avevano saputo solo dai giornali e non attraverso i normali canali istituzionali. Per il momento, quindi, le telecamere restano spente come scritto su un cartellino apposto nell'abitacolo del mezzo sul quale sono state collocate. Poi si vedrà quando il progetto sarà concretamente attuato e messo in piedi.
Intanto la Asl 11 fa finalmente chiarezza sulla vicenda con una lunga nota stampa:
"L’iniziativa non è frutto di una improvvisa decisione della Direzione Aziendale. Proprio due anni fa, la stessa stampa, presentando la riorganizzazione del sistema d’emergenza-urgenza territoriale, si occupava diffusamente di uno di questi aspetti, il “videosoccorso”, appunto, come sperimentazione di un sistema integrato di intervento tra Azienda e associazioni di volontariato.
Questa opportunità di collegamento è andata avanti nella sua definizione progettuale e negli approfondimenti normativi, nell’intento di giungere alla installazione su ambulanze di un sistema prototipale di webcam.
Gli obbiettivi di questa sperimentazione, perché di ciò si tratta, attengono a tre aspetti: assicurare un supporto video ai volontari del soccorso, sviluppare tecnologie integrate per il sistema dell’emergenza-urgenza, sostenere una rete di consulenze e competenze. La sperimentazione è stata concepita fin dal suo inizio con riguardo alla salvaguardia dei diritti di riservatezza sia dei pazienti che degli operatori. Il sistema dunque non svolge una sorveglianza attivabile bidirezionalmente (ambulanza – centrale operativa 118 o viceversa), ma si tratta di una vera e propria videochiamata attivabile a discrezione dei soccorritori volontari qualora ritengano necessario entrare visivamente in contatto con la stessa centrale operativa.
Per questo il sistema è progettato in modo da escludere anche una registrazione delle immagini, garantendo quei principi di riservatezza di cui abbiamo detto. Fin da quando è stata presentata due anni fa alle associazioni, l’iniziativa ha suscitato interesse per la sua utilità e per l’innovazione che comporta.
Le intervenute riserve rappresentate sulla stampa in questi giorni hanno come riferimento un sistema di videosorveglianza. In realtà, come abbiamo cercato di spiegare, il sistema è ben diverso dalla videosorveglianza, la quale presuppone un’acquisizione passiva, continuativa e ripetibile, ma di videochiamata che invece è episodica, attiva, istantanea.
L’Asl 11 ha avuto l’opportunità di chiarire proprio oggi ai sindacati questi stessi aspetti, dettagliando le condizioni e le modalità di utilizzo del sistema. Convinta delle sue finalità, l’Azienda si è dichiarata disponibile a fornire chiarimenti e la documentazione a conferma delle finalità assistenziali del sistema delle webcam installato sulle ambulanze. Per questo è fiduciosa che un supplemento di informazioni possa accreditare una sperimentazione utile ai cittadini>.
A questo punto, quindi, si attende il passaggio sul tavolo dei sindacati e poi si vedrà se e quando il progetto sarà attuato. Per il momento, insomma, webcam ancora spente".
Marco Mainardi
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