
Sono in arrivo novità riguardo al tragitto dell'automedica quando esce dall'ospedale e deve percorrere tutto viale Boccaccio e ritorno per andare in direzione Empoli. Un colpettino dagli infermieri, un colpettino dalla politica (l'Udc segue la vicenda da tempo), un colpettino da gonews.it che sollevò il caso ed anche il Comune pare aver capito che qualcosa si deve fare per evitare l'assurdo tragitto fino alla rotonda di Avane e ritorno. Assurdo nel senso che fa perdere tempo prezioso al soccorso la cui riuscita, in alcuni casi, si gioca proprio sul filo dei minuti
La commissione che ha lavorato sul problema e che ha coinvolto tutti i soggetti interessati ha infatti individuato due soluzioni. La prima prevede che si cambi il posto di sosta dell'automedica. Non più uscendo dalla 'camera calda' ma prima, per capirsi nel punto in cui l'area del pronto soccorso confina con via Tino da Camaino.
La zona va ovviamente sistemata, ma da lì il personale sanitario a bordo avrebbe la possibilità di alzare una sbarra ed uscire proprio sulla via dedicata allo scultore senese, entrare nella rotonda di viale Boccaccio e 'volare' verso Empoli. Oltretutto si sta valutando anche la possibilità, usando un apposito telecomando, di comandare il semaforo dando il verde al momento della partenza. Così facendo si potrebbe raggiungere un duplice obiettivo: evitare di trovare il semaforo rosso e, proprio grazie al verde, far sgomberare le auto da quel breve tratto e consentire così il passaggio del mezzo di soccorso. L'altra soluzione prevede invece che la sosta dei mezzi resti come ora, consentendo all'automedica di voltare verso Empoli appena uscita sul viale. Questo, ovviamente, presuppone la creazione di un varco dedicato tagliando il guardarail in cemento e installando dei pilot da abbassare con un telecomando.
A quanto si sussurra, pare che la più probabile sia la soluzione numero uno, ovvero quella di via Tino da Camaino, anche perché per realizzare la seconda ci sono anche dei problemi con il codice della strada. Ancora un po' di pazienza e si saprà. La cosa che conta è che, finalmente, si ponga fine ad una viabilità che è davvero difficile da capire e che, soprattutto, mangia minuti preziosi a chi deve intervenire in caso di emergenza. In ballo, non dimentichiamolo, c'è la vita di una persona.
Marco Mainardi
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