In commissione regionale la presa d'atto al no di cinque fusioni comunali

foto d'archivio

Sentiti i sindaci interessati. Resistono i campanili a Campiglia Marittima, Suvereto, Villafranca in Lunigiana, Bagnone, Capannoli, Palaia, Peccioli, Aulla, Podenzana, Borgo a Mozzano e Pescaglia


All’unanimità la commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi (IdV), ha preso atto dei risultati dei referendum consultivi ed ha licenziato con parere negativo cinque proposte di legge per le fusioni dei comuni. Ecco i comuni interessati: Campiglia Marittima e Suvereto; Villafranca in Lunigiana e Bagnone; Capannoli, Palaia e Peccioli; Aulla e Podenzana; Borgo a Mozzano e Pescaglia.

Nel caso di Campiglia Marittima e Suvereto si sono registrati 2mila 492 voti favorevoli e 2.074 voti contrari. C’è da tenere conto, però, cha a Campiglia ha votato il 26,58% degli aventi diritto ed il voto favorevole ha prevalso con 2.185 sì e 664 no, mentre a Suvereto ha votato circa il 68,5% degli elettori, con 1.410 no e 307 sì. Il sindaco di Campiglia Marittima, Rossana Soffritti, presente alla seduta, ha rilevato che mentre la comunità di Campiglia ha visto nella fusione un’opportunità, quella di Suvereto l’ha sentita come un accorpamento. “Il Comune non va confuso con la comunità – ha detto – Il Comune sotto una certa soglia non può fare il proprio mestiere e la fusione rappresenta una salvaguardia della comunità”. Soffritti ha sottolineato la necessità di un investimento maggiore della Regionne in comunicazione, per raggiungere anche le aree più periferiche e non lasciare i sindaci da soli a fare la campagna informativa.

Il referendum a Villafranca in Lunigiana e Bagnone ha registrato complessivamente 1.446 sì e 875 no. A Villafranca su 4232 elettori hanno votato in 1336 (31,56%), con 1.171 sì e 151 no, mentre a Bagnone su 1.844 elettori hanno votato in 1.014 (55%), con 275 si e 724 no.

Il referendum per l’istituzione del comune di Alta Valdera ha registrato 2.804 voti a favore, 2.449 contrari. A Capannoli ha votato il 39,7%, i sì sono stati 957 ed i no 979. A Palaia i votanti sono stati il 42,29%, con 1.032 sì e 540 no. A Peccioli ha votato il 44,04%, con 815 voti favorevoli e 930 contrari.

È stato Silvano Crecchi, sindaco del comune di Peccioli, ad intervenire anche a nome degli altri due colleghi presenti, Alberto Falchi, sindaco di Palaia, e Filippo Fatticcioni, sindaco di Capannoli. “È un risultato che ha bisogno di essere interpretato – ha rilevato Crecchi – In due comuni su tre il parere negativo è stato netto ed anche se il risultato complessivo è favorevole, si creerebbe una situazione insostenibile per la comunità, compromettendo possibili sviluppi futuri”.

Una valutazione condivisa da Gabriele Chiurli (gruppo Misto) e Marco Spinelli (Pd), che ha sottolineato l’importanza del dibattito e del confronto per far crescere nella popolazione la consapevolezza necessaria.

“I referendum sono consultivi e quando il quorum non viene raggiunto si aprono spazi interpretativi – ha precisato il presidente Manneschi – La Costituzione ci obbliga a sentire i Comuni e, per noi, questo non è un passaggio solo formale”.

Ad Aulla e Podenzana i voti favorevoli sono stati complessivamente 1.960 ed i contrari 1.265, ma mentre ad Aulla ha votato il 21,9% con 1.508 sì e 607 no, a Podenzana i votanti sono stati il 58,68% con 658 no e 452 si.

A Borgo a Mozzano e Pescaglia i voti contrari sono stati 1.694 e quelli favorevoli 1.206. A Borgo a Mozzano ha votato il 23,85%, con 851 voti favorevoli e 607 contrari. A Pescaglia ha votato il 52,29%, con 355 sì e 1.087 no. Un risultato che ha spinto lo stesso sindaco Lando Baldassari a chiedere di non procedere alla fusione, un progetto nel quale l’assessore di Borgo a Mozzano Maurizio Tognucci ha affermato di continuare a credere, sottolineando i problemi incontrati sul fronte della comunicazione e dell’informazione ai cittadini.



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