
Svelati tutti gli interventi che caratterizzeranno l'impianto di depurazione della riva sinistra dell'Arno durante il consiglio comunale aperto organizzato dal comune di San Miniato. Pubblico scarso. Critiche dalle opposizioni consiliari e del Movimento 5 stelle su trasparenza e tempistica. Gabbanini "Fare presto, ne va della salute dei cittadini"
Per la seconda volta nel giro di un mese l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini è tornata nel comprensorio del Cuoio per parlare e confrontarsi su un tema di cui ormai si sente parlare da anni: l'accordo integrato per la tutela delle acque del basso Valdarno e del Padule di Fucecchio attraverso la riorganizzazione della depurazione del comprensorio del Cuoio e del circondario Empolese-Valdelsa, della Valdera, della Valdelsa e della Val di Nievole. In una parola sola il 'tubone'.
Il 4 febbraio scorso l'occasione fu una conferenza organizzata dall'associazione Laboratorio Valdarno al Museo della conceria di Santa Croce sull'Arno. Stavolta (giovedì 6 marzo) l'occasione è stata il consiglio comunale aperto che il comune di San Miniato ha organizzato nella sala conferenza dell'impianto 'Cuoiodepur', vale a dire il depuratore della riva sinistra dell'Arno che 'serve' le fognature civili di San Miniato e Montopoli in val d'Arno le aziende conciaria che si trova su questa sponda del fiume, in primis quelle di Ponte a Egola.
Questa seduta straordinaria, a cui comunque ha partecipato purtroppo un pubblico quasi ed esclusivamente composto da addetti ai lavori, ha avuto come punto principale l'illustrazione dei lavori connessi al 'Tubone' che interesseranno proprio il Cuoiodepur. 15 milioni di euro le risorse a disposizione di cui circa 4 messi provenienti dalle aziende. Ad illustrarli è stato il presidente del consorzio Matteoli. Si tratta di una serie di opere volte, in buona sostanza, a potenziare l'impianto per adeguarlo al trattamento di 6 milione di metri cubi di scarichi civili che arriveranno dalla Valdera (SCARICA LE TAVOLE ILLUSTRATIVE).
Nello specifico si andrà a realizzare, nella prima fase prevista entro tutto il 2014, vari interventi di adeguamento e potenziamento ma i più importanti sono sicuramente lo scarico di emergenza nel fiume Arno che permetterà a Cuoiodepur di poter scaricare nel fiume anche in caso di piena. Cosa non possibile attualmente perchè quando il fiume raggiunge il livello di guardia le paratie del torrente in cui normalmente scarica il depuratore vengono chiuse. Di non poco contro anche l'intervento di potenziamento alla stazione di sollevamento di via dei Conciatori con adduzione di liquami. Nel primo stralcio della seconda fase (primo semestre del 2015) l'intervento più importante sarà quello della realizzazione della prima linea per il trattamento di circa 2 milioni e mezzo di metri cubi di acque civili all'anno. Nel secondo stralcio della seconda fase (secondo semestre del 2015) tra le varie opere che saranno realizzate quella più importante è l'edificio di stoccaggio e preparazione concimi, senza dimenticare la vasca di accumulo finale per la disinfezione. "Opere - come ha ricordato il presidente del consorzio Cuoiodepur Matteoli - che non comporteranno nessun ampliamento del perimetro dell'impianto".
Anche i progetti riguardanti Cuoiodepur saranno oggetto, il prossimo 25 marzo, dell'azione di verifica del cronoprogramma che la Regione Toscana effettuerà. Data importante, perchè forze politiche, associazioni di categorie e anche l'opinione pubblica chiedono tempi certi per quest'opera di cui ormai si parla da anni. Proprio su questi temi si è incentrato principalmente il dibattito con l'assessore Bramerini (le cui dichiarazioni sono state raccolte nella video intervista realizzata da gonews.it) caratterizzato da interventi molto critici da parte dei consiglieri comunali Cavallini (Sel), Corsi (Comunisti uniti), Ferraro (Pdl-Forza Italia) e da Niccolini del Movimento 5 Stelle del comprensorio. Scarsa trasparenza, poca certezza sui tempi e troppi vantaggi per gli industriali sono state le principali critiche rivolte all'assessore Bramerini e a chi sostiene politicamente il 'Tubone', tra cui anche la giunta di San Miniato ("Bisogna fare presto, ne va della salute dei cittadini" ha ribadito il sindaco Gabbanini).
Di rilievo anche l'intervento del presidente del consorzio conciatori di Ponte a Egola Volpi. "Si dice spesso che per questo progetto i vantaggi sono sbilanciati dalla parte delle aziende conciarie - ha detto Volpi - ma le aziende stanno facendo la loro parte investendo delle risorse e hanno l'interesse affinchè queste risorse vengano impiegate nella maniera giusta, soprattutto rispettando i tempi".
- foto gonews.it
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- Un momento del consiglio comunale aperto svoltosi al Cuoiodepur per parlare del Tubone (foto gonews.it)
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