
Il comune di Chianni è stato condannato dal Tar della Toscana al pagamento di oltre 320.000 euro a titolo di risarcimento danni e spese legali alla ditta di escavazione P&P srl, nel frattempo divenuta 'Fallimento P&P srl' e ai proprietari dei terreni Salvatore Dui e Ernestina Vannucci.
La questione è quella annosa - e già nota alle cronache - della cava di Diaccio al Domo. Già con una sentenza del 2010 il comune era stata condannato dal tribuna amministrativo al pagamento della modica somma di 2.000 euro "per l'accertamento illegittimo e comunque per l'annullamento del silenzio tenuto dal Comune in ordine all'adeguamento del piano regolatore alla variante del Prae approvata dalla Regione Toscana che ha disposto l'inserimento dell'intera area di Diaccio al Domo nelle carte delle risorse, dei giacimenti e delle cave", questo si leggeva nella sentenza di quattro anni fa.
Successivamente un ulteriore pronunciamento del Tar datato novembre 2012, visto che nel frattempo la Provincia di Pisa aveva escluso l'area di Diaccio al Duomo tra quelle idonee per l'attività di escavazione, ha 'bloccato' l'adeguamento del regolamento urbanistico del comune di Chianni ma ha riconosciuto la quantificazione di un danno materiale ed economico nei confronti dell'azienda P&P e dei proprietari dei terreni. Danno quantificato da Tar mediante una consulenza tecnica d'ufficio a cui il comune di Chianni si oppose.
Ora però è arrivata la sentenza che condanna l'amministrazione comunale ad un risarcimento totale di 323.248 euro più il pagamento della consulenza tecnica di ufficio. La cava del Diaccio, insomma, ormai non corre più il pericolo di essere riattivata ma per il comune si potrebbe configurare un danno economico non indifferenze. La giunta comunque non demorde e ha già deliberato per il ricorso al consiglio di stato.
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