Nei giorni scorsi su un quotidiano pratese è stato pubblicato un articolo, poi ripreso da altre testate locali e nazionali, cartacee e on line. In esso si afferma che all'azienda Biancalani di Prato quest’anno è arrivato Babbo Natale: i 30 dipendenti hanno ricevuto un bonus di tremila euro in busta paga perché, è stato scritto, in questo modo il titolare dell’azienda ha voluto festeggiare insieme ai lavoratori i 60 anni di storia dell’impresa e un 2017 in forte crescita.
In realtà quei tremila euro sono il premio di risultato, frutto di un accordo sindacale sull’integrativo aziendale, che rientra nella contrattazione di secondo livello, siglato tra l’azienda e i sindacati metalmeccanici, tra cui la Fim-Cisl, il 3 marzo 2017.
Ci tengo a sottolinearlo e chiedo a chi ha pubblicato questa notizia incompleta di volerla rettificare, non con spirito polemico, ma per completezza e correttezza d'informazione. Il sindacato è spesso criticato, se come in questo caso, assieme all’azienda, fa una cosa buona, diamogliene atto.
Il premio di risultato, erogato dall'azienda Biancalani è un caso importante che merita giustamente di essere valorizzato; innanzitutto perché non era scontato che un'azienda si sedesse al tavolo con le organizzazioni sindacali per sviluppare una contrattazione di secondo livello; e poi perché il premio di risultato viene distribuito su tre annualità per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Visto che l'azienda lo eroga dopo aver approvato il bilancio a metà dicembre, ecco che il premio è finito nelle tasche dei lavoratori alla vigilia di Natale.
Quel che mi preme evidenziare è che non si tratta di un regalo di Babbo Natale, quanto del frutto della contrattazione e di relazioni industriali tra azienda e sindacati che quando sono positive, come nel caso della Biancalani, producono questi buoni risultati.
Il nostro auspicio, dunque, è quello che buone prassi come questa, portino altre aziende a percorrere la strada della contrattazione di secondo livello, che dà uno stimolo ulteriore anche agli stessi lavoratori.
Cora Prussi, Fim-Cisl Firenze e Prato
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