'Casa dei babbi', la visita del sindaco Nardella e dell'assessore Funaro

Un matrimonio su due finisce e migliaia di figli devono imparare a dividersi fra mamma e papà. Ma che succede della loro vita e del loro equilibrio se le risorse economiche sono scarse? Come fa un padre a garantire un buon rapporto con i suoi bambini se non può permettersi nemmeno una casa? Questo è il primo dei problemi di cui si è parlato nell'incontro fra il sindaco Dario Nardella, l'assessore alle politiche sociali Sara Funaro e gli inquilini della Casa dei Babbi organizzato da GenGle per gli auguri di Natale sabato scorso nella struttura di piazza Santa Spirito. Un progetto importante, quello della Casa dei Babbi, che ha permesso di ridare fiato a cinque papà rimasti senza abitazione per le difficoltà economiche successive alla separazione e quindi senza uno spazio in cui riallacciare la relazione quotidiana con i loro figli.

Grazie a questa nuova tranquillità uno dei babbi, Bruno, a 59 anni ha potuto per esempio trovare la forza per ripartire con il suo progetto di lavoro: speaker di professione, è riuscito a mettersi in proprio realizzando un sito internet ( lavocedeilibri.com) attraverso il quale si propone come lettore di libri e di racconti aumentando così il piacere evocativo delle storie stesse. ‘Fino a sei mesi fa sarebbe stato impossibile per me pensare di dedicare tutto questo tempo alla realizzazione di un progetto personale impegnato come ero a destreggiarmi fra i figli, la situazione abitativa molto precaria e quella economica molto altalenante. Potersi concentrare su se stessi sapendo che i figli sono di là al caldo che dormono sereni mi ha dato modo a 59 anni di rilanciarmi lavorativamente’’ dice Bruno. Sua la lettura degli speciali auguri al sindaco nell'incontro di Natale.

L'emergenza abitativa dei genitori separati, quindi, è il primo tema su cui l'amministrazione comunale ha preso degli impegni. Si è parlato dei bandi per l'assegnazione della case popolari (dove il genitore single, spesso anche a causa del calcolo Isee che considera il cumulo con il reddito dell'ex coniuge, non ha speranza di accesso), degli affitti calmierati, e del fondo per il sostegno affitto che oggi coinvolge molte categorie ma non quella dei separati o divorziati anche quando i soggetti sono sulla soglia della povertà e hanno figli da seguire, curare e mantenere.

Altro punto in discussione: il Registro per la bigenitorialità, che oltre a definire lo status di genitore single (oggi inesistente), aiuti a superare tutte quelle difficoltà burocratiche che obbligano alla doppia firma per ogni piccola scelta quotidiana come una gita scolastica o l'iscrizione a un corso del figlio. Per la definizione dello status neutro di genitore single (che altrimenti resta genitore separato a vita, con l'implicito giudizio negativo del fallimento) Nardella ha preso in considerazione l'ipotesi di promuovere una proposta di legge in Parlamento a nome della città di Firenze.

Il Sindaco e l'amministrazione hanno riconosciuto il ruolo sociale che GenGle svolge non solo a Firenze ma in tutta Italia (quasi 40mila iscritti, oltre 6mila attività promosse, 500 consulenze gratuite fornite da legali e psicologi selezionati, centinaia di riqualificazioni di lavoro) e l'opportunità di avviare una collaborazione sempre più stretta per venire incontro a queste nuove famiglie.

A questo proposito Giuditta Pasotto, fondatrice di GenGle, annuncia il nuovo progetto per il 2018: un numero di consulenza telefonica per chi si sta separando e ha bisogno di orientarsi per gestire al meglio il delicato percorso.

Fonte: Ufficio Stampa-GenGle

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