L’Osservatorio per le Politiche della Famiglia: "Noi per il consenso informato"

Da sinistra Stefania Di Coscio, Costanza Settesoldi, Valerio Lago, Susanna Ceccardi, Tessa Gnesi, Andrea Gasperini

Viste le recenti polemiche che imperversano sulla stampa, L’Osservatorio per le Politiche della Famiglia  intende fare chiarezza e dire come stanno realmente le cose.

 E' la prima volta che sentiamo parlare di oscurantismo a proposito di chi vuole diffondere la cultura del consenso informato sancito anche dalla circolare ministeriale 4321/2015 e dare attuazione alla circolare ministeriale 1972/2015, pag. 3, primo cpv. che esclude il gender dall'insegnamento scolastico (la circolare cita testualmente „ ideologie gender „ ).

Con riferimento alle attività extracurriculari che sono per loro natura facoltative, diffondere tra i genitori la cultura del consenso informato è perfettamente lecito e perfino doveroso.

E diciamolo francamente, non potrebbe essere diversamaente perchè la responsabilità educativa compete ai genitori in forza dell'art 30 Costituzione.

Quanto poi a far conoscere ai genitori in cosa consiste l'ideologia gender è funzionale ad escludere che le  “ideologie gender” approdino nella attività scolastica così come espressamente escluso dalla circolare ministeriale 4321/2015.

Forse ci chiamano oscurantisti perchè il gender è materia oscura al punto da essere confusa con l'omosessualità e con il rispetto/mancato rispetto per l'omosessualità!

Vogliamo dire loro che è tutt'altra cosa.

Altri la ignorano a tal punto da ritenerla una bufala. Eppure la bufala fa da sola autogol, non occorre che un ministro eslcuda una bufala con circolari.

Bene l'articolo potrebbe chiudersi qui, ma l'occasione di divulgare informazioni va comunque colta, per tentare un approccio esplicativo con quei lettori che vogliano andare oltre. Ci piace farlo perchè è proprio questo il nostro scopo: diffondere cultura e consapevolezza.

Cos'è allora il gender?

Ecco un esempio di gender: si è donne/uomini, maschio/femmina indipendentemente dal sesso che abbiamo o che il sesso può essere cambiato a piacimento, esistono 63 sfumature tra cui è possibile cambiare, come si cambia l'abito.

Il "gender fluid" evoca un soggetto con l'asterisco, nè maschio nè femmina, e nemmeno eterosessuale o omosessuale ma fluido, cioè fluttuante.

La stessa terminologia crea confusione perchè genere e gender sono ritenuti sinonimi, anche se non lo sono.

Educare alla parità di genere a quale accezione fa riferimento? Significa allora educare alla pari dignità tra i sessi, o educare/far conoscere e sperimentare ai ragazzi tutti i possibili genders per giungere ad una parità indifferenziata? La domanda rimane aperta. Ed è all'occhio vigile e sensibile del genitore che sta cogliere la differenza.

Possono i genitori disinteressarsi di queste derive?  

Al di là delle restrizioni costituzionali, diciamola tutta, nessuno gradirebbe un insegnante che orienti politicamente gli alunni, o che faccia incursioni nel loro credo o che entri nel merito di scelte eticamente sensibili ... con il gender è lo stesso.

Sotto questo profilo diffondere e valorizzare la cultura del consenso informato è garanzia di libertà di pensiero del minore e di pluralismo anche della futura società.

L’Osservatorio per le Politiche della Famiglia si mette a disposizione per questo,

verranno infatti organizzati da gennaio, momenti informativi proprio sulle teorie del gender e su come è stato recepito  dalla scuola.

 

 

Osservatorio per le Politiche della Famiglia

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