
Continua a fare politica seppure fuori dagli scranni della giunta sanminiatese e dal Consiglio comunale l'ex assessore ai lavori pubblici Manola Guazzini, recentemente fuoriuscita dal Pd. Nel mirino i suoi ex compagni di giunta guidati dal sindaco Vittorio Gabbanini, in merito alla questione del liceo 'Marconi', l'attuale sede di La Scala e l'edificio all'interporto di San Donato. Questo il suo comunicato pubblicato su Facebook.
"Sulla scuola media superiore l'Amministrazione Comunale di San Miniato fiocca proposte di localizzazione come se il Liceo Marconi avesse le ruote.
L'anno scorso dovette essere abbandonata per inagibilità la sede collocata all'Interporto di San Miniato, in un grande edificio di proprietà dell'Amministrazione Provinciale di Pisa, attualmente vuoto e inutilizzato, ma su cui la Provincia continua a pagare interessi su mutuo per un valore di 158.076€ l'anno. Fu trovata, in tempi molto rapidi (e di ciò è giusto dare atto) la sede della Scala, dove il Liceo è attualmente collocato, per cui verrà pagato da agosto 2018 un affitto di circa 43mila euro al mese a una società milanese, e circolano voci su un possibile acquisto di questa sede da parte della Provincia. Intanto la sede storica del Liceo Marconi a San Miniato è abbandonata da anni, e non è assolutamente chiara l'intenzione dell'Amministrazione sulla destinazione finale dell'edificio attualmente inagibile e dell'area, e questo pesa anche sulle prospettive di sviluppo dell'ITC Cattaneo, collocato di fronte e che ha avuto anch'esso qualche problema di manutenzione.
In occasione dello spostamento del liceo l'amministrazione si impegnò solennemente a individuare entro un anno una localizzazione definitiva, e fu presentato dall'Assessore Marzia Fattori, in una seduta pubblica del Consiglio Comunale alla Casa Culturale di San Miniato Basso, uno studio di fattibilità, affidato a una “agenzia molto qualificata” di Firenze per un costo di circa 40mila euro che, escludendo altre tre localizzazioni, tra cui quella a suo tempo prevista nel programma elettorale dell'Amministrazione Comunale di San Miniato, preferiva quella a Fontevivo. E fu probabilmente con l'intenzione di collocare lì il polo scolastico che fu fatta, neanche un mese dopo l'approvazione del bilancio del Comune, una variazione di bilancio che prevedeva l'acquisto dell'intera area di Fontevivo. A quella variazione di bilancio, approvata con procedure di somma urgenza, non fu però dato nessun seguito, e l'orientamento all'acquisto sarebbe stato abbandonato se alcune opposizioni non avessero sollevato la questione in Consiglio Comunale. Erano emersi problemi di stabilità della palestra di Fontevivo, una lievitazione del costo dell'area legata alle vicende della Carismi, che ne è proprietaria, e ora si viene a sapere anche di vincoli di tipo archeologico.
All'ultima seduta della Consulta di Ponte a Egola il Sindaco, forse per presentare alla popolazione della frazione un ulteriore coniglio tirato fuori dal cilindro in sostituzione o in aggiunta alla “Casa della salute” che difficilmente vedrà la luce nei tempi di questo mandato amministrativo, se ne è uscito con la proposta di localizzazione a Ponte a Egola, in un'area che nel citato studio di fattibilità era stato detto che vi era la presenza di vincoli di ordine idrogeologico e che comunque comporterebbe un ulteriore consumo di territorio.
In realtà è mancata al Comune di San Miniato una capacità di programmazione che, in un campo come quello della scuola media superiore, o è fortemente condivisa con gli altri comuni del Comprensorio o non è. E bisogna dire che anche gli altri comuni del Comprensorio hanno accettato abbastanza di buon grado di farsi scippare di una questione che li riguarda tutti: la prospettiva di una presenza di scuola media superiore nel Valdarno Inferiore.
Si è seguita invece la logica della ricerca di soluzioni estemporanee, e il risultato è che il territorio si è riempito di “soluzioni provvisorie” il cui costo grava sui bilanci pubblici, si è speso un patrimonio in studi di fattibilità e in progettazioni che non hanno avuto alcun seguito, ma una localizzazione definitiva certa, stabile, sicura, condivisa politicamente a livello comprensoriale, caapace di dare prospettiva al futuro della scuola media superiore nel Valdarno Inferiore, sembra ancora di là da venire.
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