L'intensa perturbazione che da domenica insiste sulla nostra Penisola, fino a mercoledì, pur gradualmente attenuata, manterrà il tempo instabile su diverse regioni. Nel frattempo il Centro-Nord Europa rimarrà sede di una vasta circolazione ciclonica fredda, che molto probabilmente piloterà una nuova saccatura in direzione dell'Italia nella seconda parte della settimana.
Iniziamo con l'intermezzo stabile che andrà maturando nella giornata di domani, frutto dello spostamento verso sud del precedente vortice depressionario, attendendo un successivo fronte più freddo che a partire da domani interesserà parte della nostra regione.
Un peggioramento del tempo che prenderà corpo già a partire dalla nottata con precipitazioni più probabili e frequenti sulle zone settentrionali (neve solo sulle cime più alte dell'Appennino), relegando i fenomeni a carattere isolato e intermittente sul resto della regione. La ventilazione prevalente da sud, (Ostro), andrà delineandosi da Sud-Ovest verso sera, con raffiche la cui intensità andrà tra il moderato ed il forte su tutta la regione. I mari in risposta al richiamo mite innescato dalla circolazione ciclonica, avranno un moto ondoso in aumento a molto mossi, localmente agitati.
Con la giornata di venerdì le precipitazioni interesseranno anche il resto della regione, con fenomeni più deboli al mattino, in successiva intensificazione dal pomeriggio. La ventilazione permarrà sud-occidentale, mantenendo le temperature ben oltre le medie del periodo.
Per un ripristino più duraturo di condizioni anticicloniche, dovremo attendere le giornate tra sabato e domenica, quando la depressione posizionata sull'Europa centro-orientale, inizierà a traslare verso est, lasciando spazio ad una rimonta anticiclonica di matrice azzorriana ed un successivo netto calo delle temperature.
Il motivo andrà ricercato nella latente fase barica iniziale, con l'aria fredda in coda alla depressione che permarrà nei bassi strati dell'atmosfera anche in Toscana, e complice il debole irraggiamento diurno, tipico dei giorni vicini al solstizio d'inverno, non permetterà anche alle temperature massime di superare i 7-8 C°. Un contesto che vedrà anche una ventilazione, in rotazione da sabato verso est-nord-est, mantenendosi tale fino al termine dello step previsionale.
Situazione che permarrà stabile con molta probabilità, fino alla chiusura del periodo preso in considerazione, con un lieve rialzo delle temperature, a partire da mercoledì 20 dicembre.
La stagione invernale, almeno quella astronomica, non è ancora iniziata, ma le dinamiche finora vista nella prima decade del mese di dicembre, ci stanno portando verso una stagione "normale" dopo due anni, in cui attorno a Natale, le margherite spuntavano nei giardini pubblici per un clima troppo mite, quasi primaverile. Per il momento pur a fasi alterne, è tornata anche la pioggia a riempire i nostri invasi dopo mesi di siccità, e la neve in Appennino, stavolta fusa molto velocemente, nella attuale fase perturbata, dai connotati decisamente autunnali.
Gordon Baldacci