Barnini 'domatrice di leoni' al dibattito pubblico sullo stadio 'Castellani'

Ilsindaco prende appunti alle richieste di un cittadino (foto gonews.it)

Una Brenda Barnini 'domatrice dei leoni' nella 'gabbia' della sede dell'Avis di Empoli tenta di ricondurre la discussione sul 'Castellani' e sull'impianto di atletica in zona Santa Maria su toni civili e non da 'tifo da stadio'. L'incontro di ieri aperto al pubblico ha accolto le varie voci sul dibattito pubblico, con una condizione: "Non vi risponderò 'Stadio sì o no' perché la questione è molto più complessa", precisa Barnini a un astante che ha alzato la voce. Qualche 'sfuriata' c'è stata da parte di cittadini un po' intemperanti, ma niente fischi dagli spalti: solo applausi per le proposte ritenute più ragionevoli.

Un dialogo tra cittadini, istituzioni e il comitato 'Stadio sì ma non così', del quale fanno parte il presidente Luciano Porciatti, il vice Claudio Pucci, Marco Scarselli, Lorella Consorti, Paolo Salvadori e Massimiliano Guidi. Da questi ultimi, la soddisfazione di essere ricevuti come interlocutori privilegiati dall'alto di una petizione che ha raggiunto le 1.500 firme.

Il primo cittadino ha tenuto a precisare i famosi 'tre punti imprescindibili' già presentati alla stampa la scorsa settimana, ribadendo anche che "nessuno ha mai detto che questo è un progetto definitivo", che "il progetto per la pista d'atletica non ha una dotazione sufficiente di palestre e strutture interne" e che "l'investimento privato non dovrà diventare un rischio per il pubblico".

Tra gli intervenuti c'è stato chi era favorevole a un'opportunità da cogliere come questa, ha potuto parlare anche un tifoso azzurro che si è complimentato con Barnini, ci sono state anche molte voci di dissenso. Torna in ballo l'annoso dibattito sulla 'morte del Giro' per la possibilità di un centro commerciale che potrebbe nascere all'interno dei 10mila mq (che non sono tutti a uso commerciale e che comunque sono pochi rispetto ai 30mila del Centro*Empoli, precisa Barnini), soprattutto della 'non necessità' di uno stadio da oltre 20mila posti per una realtà a suo modo piccola come Empoli.

L'orgoglio del primo cittadino è stato di dire che Empoli non è solo una città ma un centro: "Al 'Coppone' non vanno mica solo empolesi, così come all'ospedale 'San Giuseppe' e potrei continuare ancora".

Poi ancora polemiche sulla strada che dovrà collegare lo stadio con l'area industriale di Pontorme. Andava fatta prima? Esisteva un'esigenza anche prima di pensare al nuovo stadio? Perché per la variante di via Piovola non è stato fatto lo stesso? Barnini smentisce su quest'ultimo punto: "Per la variante in realizzazione un terzo dei lavori è pagato dalle aziende". E ancora, le preoccupazioni degli ambulanti per l'ipotesi di una rivoluzione nel mercato del giovedì con l'asfaltatura del piazzale del parco di Serravalle.

Tante domande, alcune pertinenti e altre forse pretenziose, alcune risposte e la promessa di un altro incontro, quando vi saranno sviluppi sulla 'bozza avanzata' del 'Castellani.

Elia Billero

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