
Tema moschea nell'area fiorentina, si rincorrono le voci della possibile costruzione nell'hinterland. L'imam Izzedin Elzir, presidente dell'Ucoii, ha affermato che "i fratelli di Sesto stanno vagliando diverse proprietà per acquistare un terreno" e che anche egli stesso è stato consultato. Oltretutto, alla comunità stanno giungendo le disponibilità di molti possidenti per cedere i propri terreni o immobili in vista del nuovo edificio sacro.
"Torna prepotentemente alla ribalta l'ipotesi - afferma Jacopo Alberti, consigliere regionale della Lega Nord - che nell'area fiorentina venga realizzata una nuova moschea; vogliamo ribadire la nostra ferma contrarietà che una tale struttura venga effettivamente costruita a Sesto o in qualsiasi luogo limitrofo. Siamo convinti che l'attuale luogo di culto presente in Valdelsa sia più che sufficiente a soddisfare le esigenze religiose degli islamici, presenti in determinate zone della Toscana. A prescindere dal dichiarato disinteresse sul tema dell'amministrazione comunale sestese ci chiediamo se venisse richiesta l'autorizzazione da parte di terzi a mettere in opera il predetto immobil, come si comporterebbe la Giunta di Sesto Fiorentino? Ad ogni modo auspichiamo che tale dilemma non si ponga mai e per nessuna amministrazione di Firenze e provincia...".
"Non c'è posto per le mosche in nessun luogo della nostra terra finché non sarà chiaro a tutti i musulmani, che la costituzione italiana va anteposta al corano, che i diritti delle donne vanno rispettati, la figura della donna equiparata a quella dell'uomo, e se chiedono rispetto a casa nostra debbono necessariamente portarci prima rispetto a casa loro; quindi una piena reciprocità di diritto di culto. Che si tratti di Firenze, Sesto Fiorentino, Figline Valdarno o qualunque altra zona della provincia di Firenze noi non accetteremo mai nella culla del rinascimento, nelle terre che hanno dato i natali a Dante, Leonardo, Machiavelli un avamposto di oscurantismo - dichiararono congiuntamente il segretario Provinciale della Lega Nord di Firenze Alessandro Scipioni ed il Segretario Cittadino Filippo La Grassa - questa non è una questione di tolleranza, i cristiani da secoli sono tolleranti con gli altri. Questa è semplicemente una questione di sopravvivenza, per preservare il nostro diritto di esistere. Che taluni primi cittadini plaudano alla possibilità di realizzare luoghi di culto di una fede che ammette la brutalità delle corti della sharia, portatrice del inconciliabile istituto della poligamia e con larghe frange di estremisti che farneticano sulla islamizzazione dell'Occidente, ci lascia impietriti e inorriditi. La Lega Nord ribadisce che fin quando non poseremo la pietra della prima chiesa in Arabia Saudita loro non apriranno una moschea nella nostra terra. Finché le comunità cristiane nel mondo verranno perseguitate , loro non hanno alcun diritto ad un trattamento preferenziale che non sia basato su criteri di reciprocità".
“Il Comune di Firenze alla fine ha deciso di non decidere e ha dovuto attendere il soccorso di Sesto”. Così Miriam Amato interviene nuovamente sulla questione moschea: “Nella nostra città da molti anni la Comunità Islamica aspettava di avere un luogo di culto adeguato e degno. Nel 2011-2012 l’Associazione Comunità Islamica di Firenze e Toscana, ai sensi della legge Regionale 69/2007, ha promosso un Percorso Partecipativo sul tema. Quello stesso processo che ho proposto come Presidente nella Commissione Affari Istituzionali e che mi è costato la sfiducia da parte del PD e di Mpd. Ma è una scelta di cui vado orgogliosa, perché faccio politica per garantire i diritti non per promuovere slogan”.
“Lo Sblocca Italia delineava anche una strada - aggiunge la consigliera - prevedendo nuove procedure di valorizzazione degli immobili di proprietà dello Stato, tra cui beni in uso alle Pubbliche Amministrazioni e alla Difesa, non più utili a fini istituzionali, che per una volta sarebbero state davvero al servizio di un’intera comunità. Il Comune avrebbe così potuto garantire la libertà religiosa a tutte le confessioni. Un suo dovere come stabilisce una sentenza del Consiglio di Stato. Ma niente di tutto ciò è stato fatto”
“Negli ultimi decenni – sottolinea Amato – è aumentata la complessità sociale, così come il numero di comunità e confessioni religiose presenti sul nostro territorio. Alimentare la tensione sociale non è compito di un’amministrazione pubblica e parlare di luoghi religiosi solo in termini urbanistici è estremamente riduttivo. Il diritto a professare il proprio culto è garantito in Costituzione e non può essere ridotto a semplice parcella catastale. Evidentemente il Comune ha preferito per fini elettorali scaricare la questione sui Comuni limitrofi”, conclude Amato.
"Grande Moschea a Sesto Fiorentino? Il Sindaco Falchi faccia subito chiarezza. Forza Italia pronta a scendere in campo e raccogliere le firme per indire referendum cittadino. Vogliamo che siamo i sestesi a decidere. E’ immediato la reazione di Forza Italia dopo aver letto, su alcuni quotidiani, della disponibilità del Sindaco Falchi a realizzare proprio a Sesto la grande Moschea di cui si discute da anni. Proprio per questo è già pronta al riguardo l’interrogazione di Forza Italia per chiedere al Sindaco di fare piena luce visto che l’amministrazione comunale sestese, qualora l’ipotesi fosse confermata, dovrà valutare a norma di legge la conformità della proposta di variante urbanistica ai propri strumenti di pianificazione.
Forza Italia a Sesto é pronta alla mobilitazione iniziando la raccolta delle firme per indire un referendum cittadino. La realizzazione della Grande Moschea di Firenze nella Città di Sesto non rappresenta certamente un punto del programma di mandato del Sindaco Falchi ed è dunque imprescindibile coinvolgere la Comunità".
Si esprimono così Maria Tauriello, Capogruppo di Forza Italia a Sesto Fiorentino e Paolo Gandola, Vice Coordinatore provinciale di Forza Italia Firenze.
"Sul tema, la posizione di Forza Italia è chiara: l’islam non rispetta quando previsto dall’articolo 8 della Costituzione, che pone due condizioni per essere accreditato come religione ugualmente libera davanti alla legge, perché non ha stipulato un’intesa con lo Stato e perché il suo ordinamento giuridico, la sharia, non è compatibile con le nostre leggi. E’ dunque inaccettabile che le istituzioni pubbliche e locali operino come se l’islam fosse pienamente legittimato alla stregua delle altre religioni, accordando arbitrariamente il diritto di disporre di moschee e scuole coraniche. Bisognerà, altresì anche verificare, osservano ancora Tauriello e Gandola, da dove arriveranno i soldi per l'annunciato acquisto di un terreno vicino al Polo scientifico. L’amministrazione comunale faccia chiarezza, noi di Forza Italia siamo già pronti alla mobilitazione".
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