
"Non condivido la scelta di Giulio Mangani, ma il Partito Democratico dovrebbe chiedere come siamo arrivati al punto che un nostro sindaco decida di lasciare". A dirlo è il sindaco di Certaldo Giacomo Cuicini, altro 'outsider' del PD da tempo non in sintonia con le posizioni del partito. Insieme sostennero la candidatura di Orlando alla segreteria nazionale, ma dopo quella sconfitta e a distanza di pochi mesi dal voto, le loro strade sembrano dividersi.
Chi infatti credeva che la scelta di Mangani potesse assestare un colpo alla tenuta del Pd locale si sbagliava: Cucini resterà nel partito, anche se della parte della minoranza orlandiana. Ma non è tutto oro quel che luccica e il sindaco di Certaldo non si tira indietro a esprimere le sue perplessità: "Ho scelto di rimanere - spiega a gonews.it - anche se con elementi di critica. Il PD lo sento come casa mia e avanzerò le mie critiche nelle sedi opportune del partito. Anche se non condivido la scelta di Mangani, mi auguro che nel PD si ponga una riflessione su quanto è accaduto. Se un sindaco cambia partito bisogna farci qualche domanda. La scelta personale di Giulio va rispettata e non giudicata".Insomma Cucini serra i ranghi del partito, ma auspica che l'uscita di Mangani possa scuotere in positivo il PD
La scelta di campo di Mangani non dovrebbe avere ricadute in ambito locale, cosi come dichiarato dallo stesso sindaco di Montespertoli. E Cucini è d'accordo con il collega: "La scelta fatta è stata sicuramente una scelta difficile rivolta a livello nazionale. Qui nell'Empolese-Valdelsa sono sicuro che non ci saranno problemi a portare avanti il programma con la solita coerenza di sempre. Il segretario di zona Jacopo Mazzantini sta facendo un grande lavoro di ascolto anche delle minoranze e ritengo che continueremo il nostro lavoro senza alcun problema".
Il sindaco di Certaldo è comunque certo che la strada intrapresa a livello nazionale "sia quella giusta, anche se tardiva" e non prende nemmeno in considerazione la possibilità di altri spezzettamenti della sinistra:
"La linea del PD - spiega Cucini - è diventata quella di una larga coalizione, quello che chiedevamo noi come minoranza da tempo. La strada è giusta, anche se arriva un po' in ritardo. Abbiamo bisogno di un'ampia coalizione di centrosinistra che sia ampia e plurale, di questo ha bisogno l'Italia".
Giovanni Mennillo
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