Il Mibact compra il Museo Ginori della Manifattura di Doccia

“Abbiamo sempre sostenuto che fabbrica e museo dovessero essere rilanciati una accanto all'altro. Lavoro e cultura, identità e territorio, una ricchezza che va tenuta tutta insieme. Con questa convinzione lo scorso febbraio, nel silenzio generale, Il Partito Democratico di Sesto insieme a tutto il gruppo consiliare ha scritto al ministro Franceschini per chiedere l'acquisizione del Museo di Doccia da parte dello Stato. In questi mesi abbiamo seguito costantemente la vicenda e sapevamo che sarebbe stato di parola. Oggi siamo contenti che anche questa azione possa essere servita ad andare nella direzione giusta per ottenere una bella vittoria per Sesto e per tutto il patrimonio culturale italiano. Ora si deve sbloccare urgentemente la partita dei terreni e il rilancio dell'azienda, il tempo è scaduto. Non c'è più tempo da perdere, è necessario dare a fabbrica e museo un futuro degno della loro storia” ha dichiarato il capogruppo Pd Lorenzo Zambini.

“I lavoratori della Ginori sono mesi che stanno facendo fortissimi sacrifici spendendosi con generosità e iniziative. Scioperi, occupazioni, sit-in, flash mob. La situazione si è prolungata indecentemente. Ora, che sul Museo un passo importante e significativo è stato fatto, è urgente la chiusura della trattativa per l'acquisizione dei terreni e il rilancio della Richard Ginori con un piano industriale che l'azienda deve mettere in campo” ha concluso il segretario Pd Sesto Fiorentino Stefano Gennai.

Le parole di Di Giorgi

"Il Ministero ha mantenuto gli impegni e dato un segnale tangibile per sostenere la storia e il futuro dalla Richard Ginori. Un riconoscimento dovuto alle tante donne e uomini che hanno fatto la grandezza della Manifattura di Sesto Fiorentino. L'acquisto dell'immobile con il conseguente inserimento nel sistema nazionale dei musei è una garanzia tangibile all'insegna della sua tutela e della sua valorizzazione.

Mi auguro che oltre alla salvaguardia di un patrimonio di arte e artigianato artistico di enorme valore per l'Italia e per la nostra comunità, questo importante acquisto possa incentivare il superamento di una situazione di empasse che da troppo tempo si sta ripercuotendo sulla produzione e sul futuro di quelle professionalità che sono l'anima della Manifattura Ginori", lo afferma la vicepresidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi manifestando la sua grande soddisfazione "per un percorso che si conclude in modo positivo".

“Mi unisco dunque all'auspicio del Sindaco Nardella nell'interpretare questa buona notizia come il segno di una svolta positiva in una vicenda da troppo tempo in attesa di risposte concrete. Il rilancio dello stabilimento sul territorio di Sesto Fiorentino con la salvaguardia dei posti di lavoro era e rimane una priorità non più rinviabile", conclude Di Giorgi.

Parla Petraglia (SI)

“Un primo passo verso la direzione giusta è stato fatto. Con l’acquisizione del Museo della Richard Ginori da parte dello Stato si mette in sicurezza un patrimonio storico, artistico e culturale che, come abbiamo sostenuto, richiesto e oggi rivendichiamo, necessita di tutela e promozione."
Così la senatrice di Sinistra Italiana Alessia Petraglia che prosegue: “Adesso il nodo, per quanto riguarda il museo di Doccia, saranno le modalità di gestione che riteniamo, così come proposto dal primo cittadino di Sesto Fiorentino, possano trovare la quadratura del cerchio in una Fondazione che unisca forze pubbliche e private per fare in modo che questo luogo diventi un elemento funzionale di un sistema espositivo regionale. Per garantire questo aspetto serve inoltre - ha proseguito la senatrice Petraglia- un impegno forte e determinato alla risoluzione del contenzioso in merito ai terreni della Richard Ginori. I lavoratori e le lavoratrici della fabbrica della bellezza, così come una recente esposizione ha intelligentemente sintetizzato l’opera della Ginori in uno slogan, si meritano, dopo anni di tira e molla, di guardare  con certezza  al proprio futuro professionale ed occupazionale. Il confronto al tavolo ministeriale -ha concluso la senatrice- va ripreso immediatamente visto l’empasse in cui ci si trova la vertenza anche dopo il 'niente di fatto' dello scorso giovedì.”

Fonte: Ufficio stampa

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