La Toscana e i 60 anni dello Zecchino d'Oro, un libro in Consiglio Regionale

Domani, sabato 25 novembre, su RAI 1 alle ore 16,40 con la direzione artistica del fiorentino Carlo Conti, va in onda la seconda puntata del 60° Zecchino d’Oro, in diretta dall’Antoniano di Bologna, condotto dalla toscana Francesca Fialdini (di Massa).

Oltre alla Fialdini e a Conti la partecipazione toscana quest’anno è garantita da due interpreti canori provenienti da Firenze: Matilde De Marco, 10 anni che canterà "Bumba e la zumba" (Alberto Zeppieri - Bobby Solo) in coppia con Davide Schirru e Tommaso Migone, 8 anni, con "Gualtiero dei mestieri" (Frankie Hi-Nrg).

Le 60 edizioni avranno poi, l’8 dicembre, in prima serata, un mega show commemorativo, condotto da Conti,che festeggerà il felice traguardo assieme al Piccolo Coro “Mariele Ventre diretto da Sabrina Simoni.

La Toscana approdò per la prima volta allo Zecchino d’oro nel 1961, terza edizione, ovvero quando si trasferì da Milano all’Antoniano di Bologna. Quell’anno furono addirittura due i bambini che possono vantare questo primato: il fiorentino Fulvio Nativo, e, da l’Ardenza, il livornese Alfonso Belfiore.

Dunque una nutrita schiera toscana farà la sua parte anche alla 60ma edizione, così come l’ha fatta fin dal primo Zecchino d’Oro, andato in onda da Milano; anche se la Toscana ha vinto solo due volte: nel 1966 (I fratelli del Far West) cantata da Sandro Violet e il toscano Federico Frosini, e nel 1989 (Corri corri topolino) con Nikolas Torselli.

Per questo motivo il Consiglio Regionale della Toscana ha deciso di rendere note al grande pubblico tutte le storie dei bambini - ben 54 di cui 48 in gara - che in 60 edizioni vi hanno preso parte, oltre agli adulti toscani che hanno contribuito a rendere sempre più importante la rassegna internazionale di canzoni per l’infanzia. Tra loro si annoverano anche diversi registi, presentatori e autori di canzoni.

Lo ha fatto dando alla stampa il libro del giornalista Franco Mariani “I 60 Zecchini d’Oro della Toscana”.  Amico di vecchia data di Mariele Ventre, di Cino Tortorella, e della grande famiglia dell’Antoniano, Franco Mariani è l’unico giornalista della Toscana ad aver fatto parte, per ben due volte, della giuria selezionatrice delle canzoni, oltre ad aver curato per il 50mo anniversario (2007) la prima mostra fotografica toscana, che è stata esposta sia al Parco di Collodi che nel chiostrino della Basilica della Santissima Annunziata. In quell’occasione Mariani riuscì a ritrovare tutti i bambini, oggi adulti, che hanno partecipato allo Zecchino, riunendoli poi in una speciale serata svoltasi in lucchesia.

“Non esiste – ha scritto il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani nella prefazione - dagli anni Sessanta a oggi, nessuna generazione, prima di bambini e poi di adulti, che non abbia cantato o fischiettato una canzone dello Zecchino d’Oro, la rassegna internazionale di canzoni per l’Infanzia da sempre in onda su Rai 1. Nonostante questa manifestazione sia stata quasi sempre snobbata dai quotidiani, che gli riservano poche righe sulle loro pagine, è una delle trasmissioni televisive in assoluto al mondo più longeve e seguitissime. Chi non ha mai avuto – anche per un solo istante – il desiderio di far parte del piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna diretto dall’indimenticabile Mariele Ventre?  Grazie al giornalista fiorentino Franco Mariani, ripercorreremo l’apporto dato dalla Toscana alla principale manifestazione canora per l’infanzia, senza dimenticarci però di tutte quelle figure che, in queste 60 edizioni, pur stando spesso dietro le telecamere, hanno contribuito a lasciare all’umanità un patrimonio musicale di rara bellezza e incanto; edizioni che hanno allietato, e continueranno a farlo ancora per tanti decenni, i momenti dell’infanzia di intere generazioni di tutto il mondo. Grazie a Mariani riusciremo anche a scoprire tanti piccoli segreti e a rivivere momenti della nostra fanciullezza. E magari ci ricorderemo anche di quando abbiamo ascoltato in televisione per la prima volta «quella canzone», spesso assieme ai nostri nonni o genitori, potendo dire, con un pizzico di nostalgia, «questa io la conosco e la cantavo…»”.

Il padre, ovvero l’ideatore dello Zecchino d’Oro, è stato Cino Tortorella, scomparso l’anno scorso, meglio conosciuto dai bambini degli anni Sessanta e Settanta come Mago Zurlì; il primo, e forse unico, pedagogo televisivo, all’epoca sicuramente novello, molto attivo in questo senso anche come autore.

Quell’anno gli organizzatori del Salone del Bambino chiesero a Tortorella, impegnato in tv con la trasmissione settimanale Zurlì, mago del giovedì, di organizzare uno spettacolo per bambini da mandare poi in televisione. Poiché quella edizione del salone si ispirava al libro di Pinocchio, Cino Tortorella pensò, con la collaborazione di Carlo Triberti, a una rielaborazione molto libera della favola di Collodi, con l’introduzione, però, di numerosi brani musicali.

Il celebre burattino di Pinocchio, creato nel 1881 da Collodi, alias Carlo fece il suo ingresso nella giornata finale della prima edizione dello Zecchino. Mentre i bambini cantavano dalla terrà spuntò una piantina che, diventando prima alberello e poi albero, fece spuntare tra le foglie tanti zecchini d’oro. Pinocchio ricevette dal Mago Zurlì, sotto gli occhi sbalorditi e indispettiti del Gatto e della Volpe, gli zecchini per babbo Geppetto; ma Pinocchio lasciò uno zecchino al bambino vincitore della manifestazione, pronunciando le seguenti parole: «Per te che sei stato così bravo e per la tua canzone che è così bella, una canzone d’oro zecchino». Le cronache raccontano che l’indice di ascolto e di gradimento del primo Zecchino d’Oro fu altissimo, nonostante fosse andato nella fascia pomeridiana di un giorno feriale del mese di settembre

Merita far notare che lo Zecchino d’Oro vede la luce nello stesso anno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite promulgò la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, un documento di importanza fondamentale, ovvero la prima “costituente”  dei bambini di tutto il mondo. Anche per questo motivo il Consiglio Regionale della Toscana, da sempre attenta al mondo dell’infanzia ha deciso di pubblicare questo libro.

A quanto ci risulta la Regione Toscana è l’unica regione in tutta Italia a decidere di voler rendere omaggio allo Zecchino d’Oro con questa iniziativa editoriale, e a ricordare tutti i bambini toscani che hanno contribuito al successo della manifestazione.

Il libro può essere richiesto chiamando l’Associazione Firenze Promuove, che ha curato il progetto editoriale, al 328/8785360 o inviando una email con i propri dati a firenzepromuove@firenzepromuove.it

Fonte: Ufficio Stampa

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