Cognetti e Rollo chiudono in bellezza il Pisa Book Festival

Sorpresa agli stand del Pisa Book Festival per l’arrivo anticipato di due scrittori del momento. Attesi per gli incontri del pomeriggio, Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega e autore de Le otto montagne (Einaudi) e Alberto Rollo, per 24 anni editori di Feltrinelli e ora al suo debutto come scrittore con Un’educazione milanese (Manni editore) hanno trascorso la mattina fra gli stand del Pisa Book Festival, anche loro desiderosi di scoprire le ultime novità nei cataloghi delle 160 case editrici indipendenti presenti al salone.

Tantissime le famiglie e i bambini che per tutta la mattinata hanno invaso il Palazzo dei Congressi, interessati a incontri, laboratori e a fare acquisti fra i banchi ridondanti di libri e offerte per i visitatori del Pisa Book Festival.

Nel frattempo, la bella Selma Dabbagh, introdotta da Joseph Farrell, ha presentato per la prima volta in Italia il suo Out of it. Fuori da Gaza (Il Sirente). Sono bastate poche pagine per incantare il pubblico della sala Pacinotti, toccato da una storia d’amore calata nel difficile scenario che avvolge Gaza. Pienone, poi, al Repubblica Cafè per La ragazza sbagliata (Sellerio) di Giampaolo Simi, un accattivante noir ambientato nell’Italia del 1993: “In quell’anno ho molti ricordi personali. Pensavamo fossero finiti gli anni ’80, ci sembrava fosse iniziata una nuova era per l’Italia. Eravamo un Paese pieno di speranze, arrivava Internet, la musica era folk e c’erano i Nirvana – ha spiegato lo scrittore, introdotto dal giornalista di Repubblica Fabio Galati -. Ma sotto di noi, c’erano già le grandi placche del potere oscuro che irrompeva con la strage degli Georgofili”. Durante l’incontro, l’annuncio a sorpresa della prossima uscita per la Rai di una serie noir in 12 puntate delle quali Simi ha scritto la sceneggiatura.

Ha attirato l’attenzione del pubblico l’incontro finale della sezione Parataxe che ha visto l’arrivo di Martin Jankowski scrittore e poeta berlinese. Dal 2017 è project manager del progetto Parataxe, che quest’anno ha debuttato al PBF: “Col nostro progetto – ha detto Jankowsky – valorizziamo i traduttori non madrelingua in Germania e in altri Paesi europei e li spingiamo a fare letteratura. Troppe volte ci si dimentica che anche i traduttori sono autentici scrittori. Grazie a Parataxe, valorizziamo il multiculturalismo e veicoliamo l’identità culturale anche in altre lingue”. Apprezzato il reading del poeta Eugene Ostashevsky, scrittore e traduttore madrelingua russo coinvolto nel progetto nato a Berlino ed esperto di multilinguismo: “Nel mio libro Il pirata che non conosce il il valore di Pi greco racconto la relazione affettiva fra un pappagallo e un pirata e dimostro che, anche quando parliamo la stessa lingua, i significati delle cose che diciamo sono diversi e percepiti in modo diverso”.

Fonte: Pisa Book Festival

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