
Il Comitato Castellani ha avuto un incontro convocato dal Sindaco Barnini lo scorso 2 novembre. Il colloquio si è svolto in modo sereno e costruttivo e ha permesso di esprimere le ragioni e le perplessità del Comitato che, nell’occasione, ha mostrato le 1200 firme raccolte in pochi giorni a conferma dell’interesse della popolazione sul tema Stadio/centro commerciale.
La novità più importante è stata la rassicurazione del Sindaco sul merito e sui tempi della proposta dell’Empoli Calcio che risulta ancora al vaglio dell’Amministrazione proprio alla luce dei risultati del percorso partecipativo e dei contributi offerti dalle varie associazioni. Solo alla fine di questo iter, ci ha comunicato il Sindaco, l’Amministrazione indicherà all’Empoli Calcio tutte le condizioni per la presentazione di un progetto definitivo coerente alle richieste derivate anche dalle istanze dei cittadini. Empoli Calcio potrà accettare queste condizioni oppure ritirarsi.
Nonostante queste rassicurazioni su alcuni punti come la tipologia e durata della concessione, la tipologia del centro commerciale e quali servizi si intendono inserire, il Sindaco, a nostro giudizio, ha fornito risposte generiche. In conclusione poiché l’Amministrazione non esclude a priori la presenza nel progetto di un centro commerciale, il nostro giudizio resta negativo anche se abbiamo trovato una disponibilità al miglioramento.
Rimangono in ogni caso le perplessità del Comitato sull’opportunità e la necessità di un opera così invadente e così impattante. Il dibattito futuro deve mantenersi su un piano tecnico e non su un piano emotivo, per non trasformarsi in uno scontro di opposte fazioni. In ballo, infatti, ci sono il governo del territorio, l’urbanistica di una città, il suo tessuto socio-economico complessivo e il futuro a medio-lungo termine di un’intera comunità.
Infatti il dubbio legittimo è che non esistano impianti a costo zero per i contribuenti. In qualche modo, che si tratti di generose concessioni fiscali e fondiarie o di opere d’urbanizzazione, ciascuno di noi sovvenziona i nuovi stadi concessi ai privati.
Ci sono almeno tre interrogativi che questo Comitato vuole porre a tutti i cittadini di Empoli per stimolare una riflessione:
1. Perché fare stadi privati con una capienza di 20.000 posti con tifoserie ridotte al minimo e con ridotti ritorni economici? Dai dati fornite dall'Uefa (Ed.2015/2016 dell’European Club Footballing Landscape), sulla struttura dei ricavi generati dai club delle principali leghe europee, risulta che i Club di Serie A percepiscono un magrissimo 11% dagli incassi al botteghino. Un dato che rimane identico nelle due annate. Il resto degli introiti proviene da diritti televisivi, sponsor, merchandising. Ma allora perché costruire stadi così grandi?
2. La costruzione di nuovi stadi è veramente un grosso impulso alle economie locali? Crea nuovi posti di lavoro, incrementa i flussi turistici, fa crescere l’indotto, fa impennare il PIL locale? Nella realtà questi effetti non sempre avvengono facilmente ed i sistemi economici locali sono a somma zero nel senso che ciò che va da una parte è sottratto ad altre, in una situazione di saturazione di attività economiche. Per questo i nuovi posti di lavoro generati dal complesso sportivo-ricreativo avranno come conseguenza i posti di lavoro perduti per la moria delle attività commerciali incapaci di reggere la nuova concorrenza.
3. Di chi sarà la proprietà degli stadi? Dei Club o degli azionisti? A rigore di logica dovrebbe essere dei club, ma ci si potrebbe ritrovare delle sgradite sorprese e scoprire che, attraverso una sequenza di passaggi, ad essere proprietaria sia la compagine degli azionisti di maggioranza in sella quando viene condotta l’operazione di realizzazione dell’impianto. Col risultato che quella compagine rimarrà proprietaria dello stadio anche nel momento in cui dovesse cedere la società di calcio".
Comitato Castellani
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