Nell’ambito del Crowdlab di venerdì 3 novembre sarà affrontato uno dei temi più interessanti per la vita economica e sociale della città: si parleràdi Patrimonio da rigenerare, un tema che attraversa molti argomenti di estrema attualità, che possono fare di Prato un prototipo di innovazione urbana. Riuso edilizio che significa sia il patrimonio storico dei fabbricati industriali che i manufatti di altro genere, come anche i luoghi in abbandono o in attesa di trasformazione e valorizzazione, in altre parole di una nuova vita.
Il Crowdlab è una delle fasi fondamentali del percorso partecipativo di Prato al Futuro, una fase che tende a raccogliere professionisti e portatori di interesse dall’area locale ma anche a coinvolgere numerosi esperti che portano a Prato la loro esperienza.
Il tema è dunque quello del riuso, che coinvolge non solo i manufatti, ma anche i materiali
: Prato può essere considerata una delle capitali internazionali del riciclo e dell'economia circolare.
La demolizione del vecchio ospedale ad esempio, è stata programmata come demolizione selettiva, che vuol dire che i materiali verranno scelti e che solo una parte andrà a finire in discarica. Il resto si riusa ma soprattutto genera una quantità minore di materiale da smaltire.
Questo nuovo modo di concepire l'architettura è senza dubbio una nuova e necessaria frontiera.
L’economia circolare è in questo senso una grande fonte di ispirazione di nuove dinamiche a cui la città guarda, nell’assegnare al tema del Patrimonio da rigenerare uno degli assi tematici del nuovo Piano Operativo.
Il tema dell’economia circolare, che vede la città di Prato rappresentante italiana all’interno dell'Agenda Urbana Europea, offrirà spunti e opportunità di riflessione all'interno del percorso partecipativo.
Uno degli esempi più eclatanti che hanno a che fare con questo tema è quello del Programma di Innovazione Urbana in corso per il Macrolotto zero.
Gli interventi prevedono il recupero di ex edifici produttivi dismessi, la realizzazione di piazze e spazi verdi e interventi per una mobilità sostenibile per garantire l’agevole attraversamento e la piacevole fruizione dell’intera area.
Il cuore del progetto è costituito dalla demolizione di una serie di edifici industriali situati nel cuore del quartiere, per collegare pedonalmente le arterie principali che lo attraversano, Via Filzi e Via Pistoiese, e la creazione di una grande piazza.
Ispiratore sul tema sarà Ricardo Flores (Flores & Prats) che racconterà interventi di riuso, tra i quali emergerà la trasformazione di un circolo operaio di Poblenou, il distretto industriale di Barcellona oggetto, negli ultimi anni, di una imponente e qualificata trasformazione. Da qualche mese quel circolo è diventato, dopo un minuzioso e originale progetto di recupero che alla cura meticolosa per le memorie storiche ha associato una elevata creatività, sede di un laboratorio di ricerca e di sperimentazione teatrale intitolato Sala Beckett.
Saranno presenti e porteranno la loro esperienza tre importanti ospiti che su questo tema hanno decisamente molto da raccontare:
Michele Bonino (Politecnico di Torino), architetto, condurrà una intervista doppia con Giovanni Campagnoli (Riusiamo l’Italia) e Lorenza Baroncelli (assessore alla rigenerazione urbana del Comune di Mantova).
Michele Bonino studia architettura a Torino e a Barcellona, dove lavora nello studio di Oscar Tusquets. Nel 2006 fonda lo studio MARC con Subhash Mukerjee. Dottore di ricerca in Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica, è curatore e traduttore in italiano degli scritti di Ignasi de Solà-Morales e autore dei volumi Josep Maria Sostres 1915-1984 (Torino 2000), Inventare gli spostamenti. Storia e immagini dell’Autostrada Torino-Savona (Torino 2006, con M. Moraglio), Il palazzo dei Lavori Pubblici: committenti, progettisti, decisori (Torino 2006). Suoi articoli e saggi sono pubblicati su “Abitare”, “de Architect”, “Les Cahiers de la Recherche Architecturale et Urbaine”, “Controspazio”, “Parametro”, “Il Sole 24ore – Domenica”, “Le culture della tecnica”, “Architettura del paesaggio” e su numerosi volumi collettivi. Insegna al Politecnico di Torino dove è Delegato del Rettore per le relazioni con la Cina. È stato Visiting Professor alla Tsinhgua University di Pechino, dove è il coordinatore della ricerca “Memory, Regeneration. A sino-italian research platform” (con Zhang Li). Per il Politecnico dirige il South China-Torino Lab, con sedi a Torino e Canton.
Giovanni Campagnoli si è laureato in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano. Docente di economia, si occupa di ricerca come direttore e blogger della Rete Informativa Politichegiovanili.it e su questi temi opera anche come consulente e formatore per Enti Pubblici e Organizzazioni No Profit. Lavora in spazi ‘non convenzionali’ di incubazione di start up giovanili innovative, a vocazione creativa, sociale, culturale e di sviluppo locale. È autore del libro Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start up culturali e sociali.
Lorenza Baroncelli, architetto e ricercatrice, attualmente è assessore alla rigenerazione urbana, progetti e relazioni internazionali, marketing territoriale e arredo urbano a Mantova. Tra il 2015 e il 2016 è stata “associate special projects” alla Serpentine Galleries di Londra, dove è stata coordinatrice del programma di architettura. È anche stata consulente per strategie urbane e culturali per Edi Rama, primo ministro albanese, ed Erion Veliaj, sindaco di Tirana. Sta lavorando con Stefano Boeri alla stesura del nuovo piano regolatore di Tirana. Nel 2014 ha curato con Hans Ulrich Obrist il padiglione svizzero alla Biennale di Architettura di Venezia 2014 diretta da Rem Koolhaas. Dal 2011 al 2012 ha diretto lo studio di architettura di Giancarlo Mazzanti in Colombia, lavorando alla progettazione di diversi edifici pubblici all’interno del programma promosso da Sergio Fajardo, sindaco di Medellin, per la rigenerazione di spazi pubblici come strumento di riduzione della malavita organizzata a Medellin.
La partecipazione è libera.
Fonte: Ufficio Stampa
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