
Una sera di novembre, davanti al camino, Stefano si inginocchiò e, con un anello meraviglioso in mano e la voce emozionata, mi chiese di sposarlo. Cosi tutto ebbe inizio.
Fantasticavamo sulle possibili destinazioni del viaggio di nozze, avevamo il mondo a nostra disposizione, ma ci siamo fidati delle destinazioni consigliate da Paola della Selandia Viaggi: Giappone e Polinesia Francese.
Un tuffo in un altro mondo
Non siamo stati molto dietro alla parte organizzativa del viaggio perché eravamo completamente assorbiti da tutto il resto dei preparativi! Vuoi tu...? Sì! Vuoi tu...? Sì! Vi dichiaro marito e moglie! Viva gli sposi! Partiamo!

(foto di Andrea Corsi)
Abbiamo capito che il nostro viaggio era particolare nel momento in cui abbiamo messo piede in suolo giapponese. Dopo varie ore di aereo siamo stati letteralmente travolti dal loro modo di essere, di fare, di vivere. La cosa che inizialmente più colpisce del Giappone è il silenzio. In treno, in metropolitana, per strada, non abbiamo mai sentito nessuno suonare un clacson.
Sorrisi e cortesia ovunque, sembra finta talmente è tanta, ma con il passare del tempo ci si accorge che è connaturata nella loro educazione e cultura. La pulizia è maniacale, tanto che per strada è proibito fumare, per evitare cicche e cenere a terra (si fuma in apposite smoking area).
Tokyo frenetica, Kyōto nell'armonia: questo è il Giappone
Per contro mancano un po’ di flessibilità e vanno facilmente in crisi se il problema non ha una soluzione 'codificata'. Tutta questa conformità fatta di abiti, di uniformi impeccabili per lavorare e di pacatezza nel modo di fare, si diluisce nei fiumi di folla serali dei quartieri di divertimento, come a Shibuya (Tokyo), dove frotte di ragazzi giovani si trasformano con vestiti simili ai manga.
Altra cosa che colpisce sono gli innumerevoli luoghi dove mangiare sia piatti tipici, come il ramen, oppure piatti di qualsiasi nazionalità. Tokyo ha ritmi molto più frenetici, tutti corrono e si spostano da una parte all’altra... ma rigorosamente in ordine e in silenzio
Kyōto è contornata da giardini zen e templi buddisti, dove la natura è ridisegnata dall'uomo alla ricerca di un'armonia quasi maniacale. Il tempio più particolare che abbiamo visitato è quello di Nara, dove decine e decine di cervi completamente liberi ci hanno rincorso senza pietà non appena hanno intuito che avevamo biscotti per loro. Attenzione perché mangiano di tutto: anche i vostri indumenti e le vostre cartine!
Quello che ci è rimasto nel cuore rimane comunque il popolo giapponese, dove il rispetto della cosa pubblica, degli altri, l'onestà e la gentilezza sono delle caratteristiche della gran parte della gente.
Cambio tappa: Polinesia
Dopo il Giappone siamo partiti alla volta della Polinesia Francese. Quando dalla caotica Tokyo arrivi a Tahiti, sei catapultato in un’altra parte di mondo. Passare da una città iper-tecnologica a delle isolette sperse nel nulla: il cambiamento è molto forte!
La Polinesia è il paese dell’informalità, sia per consuetudine che per clima: qui gli uomini hanno le infradito, pantaloncini e maglietta e le donne indossano sempre pareo e maglietta. Le due isolette che abbiamo visitato, Moorea e Tahaa sono un angolo di paradiso. Tutti i polinesiani sanno danzare ed ogni danza racconta una storia diversa: guerra, amori, amicizie e tanto altro.
Durante il nostro soggiorno abbiamo perlustrato i paraggi delle isolette in cui alloggiavamo ed abbiamo avuto la fortuna di fare il bagno insieme a tanti pesci e agli squali. Credo che la maggior parte degli europei pensino che la Polinesia sia l'archetipo del paradiso tropicale: beh hanno ragione. Adesso i giapponesi direbbero “Sayonara!” mentre i polinesiani risponderebbero “Nana”.
Lo sapevate che...?
Il gruppo sanguigno è un ottimo strumento per “cuccare”
Conoscere il proprio gruppo sanguigno può essere utile per fare colpo su qualcuno in Giappone, perché secondo i giapponesi ogni gruppo sanguigno identifica un tipo di personalità. Equivale un po’ a quello che da noi è il segno zodiacale. Non molto ben visti sono gruppi minori come AB e B, tipici della minoranza etnica Ainu e associati a qualità negative.
In Giappone esistono gli ombrelli di cortesia
Se state passeggiando per una via di Tokio o di Kyoto e improvvisamente comincia a piovere non dovete preoccuparvi, perché in Giappone ci sono gli ombrelli di cortesia, ombrelli lasciati nei negozi o nelle stazioni da usare finché servono. Possono essere lasciati poi in un qualsiasi punto della città.
Ballare in pubblico oltre la mezzanotte è stato illegale fino al 2015
Fino a due anni fa ballare in pubblico, sia nei locali che in strada, oltre la mezzanotte era considerato illegale, secondo una legge entrata in vigore dopo la seconda guerra mondiale nel tentativo di arginare la prostituzione nei locali notturni.
Soffiarsi il naso in pubblico è considerato offensivo
Non è vietato ma è visto molto male soffiarsi il naso in pubblico in Giappone. D’altra parte, diverse sono le cose che da noi vengono considerate normali e lì, invece, vengono considerate scortesi.
Gli inchini non sono tutti uguali, anzi
Gli inchini in Giappone sono una cosa seria e ce ne sono di diverse tipologie. C’è l’eshaku, un inchino di 15 gradi usato per i saluti informali e per congratularsi. Il keirei, un inchino di 30 gradi, riservato a chi si trova in un gradino più alto della scala sociale (come il proprio capo). E poi il saikeirei, un inchino a 45 gradi, usato di fronte ad alte personalità come l’imperatore.
La singolare abitudine dei samurai di provare le loro spade sui passanti
Lo tsujigiri era una pratica che consisteva nel provare la katana appena ricevuta sui passanti indifesi. Non riuscire a finire un nemico con un unico colpo di spada era considerato un disonore. Una pratica per fortuna non tanto diffusa, e in ogni caso bandita nel 1602.
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