
La compagnia teatrale Il Giglio, inaugura per il ventitreesimo anno consecutivo la stagione teatrale del Teatro Aurora di Fibbiana. Quest’anno si inizia con la famosissima commedia Casa Nova...Vita nova.
L’azione si svolge a Firenze nell’estate del 1958 Il Teatro vernacolare, si sente spesso dire, è un teatro povero di idee, di contenuti. La commedia di De Mayo e Gioli è una chiara dimostrazione di quanto tutto ciò sia falso. Siamo nel 1958, quando le ferite inflitte dalla guerra non sono ancora sanate e c’è molto da ricostruire. E tuttavia s’intravede già il cambiamento: l’Italia si sta trasformando da Paese prevalentemente agricolo in Nazione industriale. In questo clima, la senatrice socialista Merlin propone al governo una legge rivoluzionaria: la chiusura delle “case di tolleranza”, vergogna della Nazione, sulle quali il governo lucrava. Ci fu chi la considerò una legge giusta, ma per molti uomini il vizio di passare in queste case qualche ora di spavalderia maschile era duro a morire. I due autori, De Mayo e Gioli, colsero l’occasione di farci una commedia “casa nova....vita nova” che debuttò nella stagione estiva 1958 al Teatro Lido di Firenze con la compagnia “Nannini Cecconi Biagiotti” conquistando subito il pubblico fiorentino e venne replicata per tre mesi di seguito. Il successo fu tale che se ne parlò anche nell’ambiente cinematografico; l’anno successivo “casa nova...vita nova” diventò un film, “Arrangiatevi”, con Totò, Peppino De Filippo, Vittorio Caprioli , Franca Valeri per la regia di Mauro Bolognini. Oggi, a quasi sessant’anni dal debutto, è sempre una commedia di grande successo. Questa nuova messa in scena di “Casa nova ... vita nova” è dedicata alla memoria di Gianna Sammarco, che ne fu straordinaria interprete per molte stagioni. A lei va il nostro GRAZIE!
La trama
Firenze 1958. In una città piena dei problemi che la guerra ha lasciato, c’è anche quello edilizio. Le case buttate giù dai bombardamenti non sono ancora ricostruite e molte sono le famiglie costrette a dividere lo stesso appartamento con problemi, spesso gravi, di coabitazione. E’ proprio la tranquillità che manca alla famiglia di Arduino e Cesira; ma i quattrini sono pochi e bisogna quindi sopportare le litigate con la sora Attilia e la sora Tosca, che fra l’altro sono le padrone di casa. Ma c’è un limite a tutto, e un giorno, dopo l’ennesimo litigio, a Arduino scatta il coraggio per acquistare una ex “casa chiusa” che l’amico Gigi gli ha proposta. Senza dir niente a nessuno, se non al figlio Piero, Arduino fa traslocare la famiglia nella nuova casa; ma i clienti della proprietaria precedente, i “braconi” che a Firenze non mancano mai, e in ultimo il fidanzato della figlia, fanno scoprire a Cesira dov’è capitata. Cesira si vergogna di quella casa vuole andarsene, ma una visita delle ex coinquiline le farà cambiare idea.
Fonte: Uffciio Stampa
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